Elaborare il Trauma: 3 Strategie Efficaci per Rigenerare la Propria Vita

Sei mai stato travolto da un'esperienza traumatica e ti trovi a navigare le complesse acque dell'elaborazione emotiva? In questo articolo, esplorerò il concetto di trauma e ti fornirò tre strategie chiave per affrontarlo in modo

26 GEN 2024 · Tempo di lettura: min.
Elaborare il Trauma: 3 Strategie Efficaci per Rigenerare la Propria Vita

La natura della memoria è intrinsecamente soggettiva, influenzata da fattori emotivi e non solo. Ciò che ricordiamo è il risultato di un processo di filtraggio determinato dal significato che attribuiamo ai ricordi e dalla loro integrazione nella trama della nostra narrazione di vita, tra molte altre variabili.

Cosa comporta il trauma?

È fondamentale comprendere che la validità oggettiva di un ricordo non è la caratteristica predominante; piuttosto, ciò che assume rilevanza è l'importanza che quel ricordo riveste per noi. Le emozioni e i sentimenti associati a un ricordo traumatico contribuiscono a plasmarlo e a conferirgli un significato personale, facendolo diventare parte integrante del nostro vissuto.

In altre parole, il nostro vissuto è costruito non solo su fatti oggettivi, ma anche sulle nostre interpretazioni soggettive di quei fatti. Questo processo di attribuzione di significato influenza profondamente la nostra percezione del passato e del presente. Le emozioni connesse ai ricordi fungono da ponte tra l'esperienza vissuta e la nostra comprensione personale degli eventi. Peter Levine, neurologo e psicologo nonché autore di numerose pubblicazioni sul trauma, dice che non è tanto la natura dell'evento a determinare il trauma, quanto la fissità a quella reazione, cioè la persistenza di quella reazione nel tempo.

Il trauma è, pertanto un'esperienza soggettiva. Mentre spesso le definizioni scientifiche si concentrano sugli eventi traumatici in sé, è cruciale comprendere che la chiave del trauma risiede nella nostra reazione a tali eventi.

La Variabile Individuale nella Risposta al Trauma

Il motivo per cui definiamo il trauma come un'esperienza soggettiva risiede dunque nell'osservare come il modo in cui viviamo un evento difficile è influenzato dalle nostre competenze emotive, cognitive e di fronteggiamento, che sono strettamente legate alle nostre caratteristiche individuali. Ad esempio, un evento traumatico per un bambino potrebbe non avere lo stesso impatto su un adulto che ha acquisito competenze più avanzate nel gestire le emozioni e nel processare l'esperienza. La risposta al trauma dipende anche dalla costituzione fisica e psicologica di ciascuna persona, contribuendo alla diversità delle reazioni di fronte a situazioni traumatiche. In sintesi, la nostra unicità come individui contribuisce in modo significativo alla varietà di risposte a eventi traumatici.

Le Origini della Nozione di Trauma

I pionieri nell'esplorare il concetto di trauma furono senza dubbio Pierre Janet e Jean-Martin Charcot. Janet, un eminente neurologo e psicologo, condivise il suo interesse per il trauma con Freud, ispirandolo e collaborando con lui nella definizione di un concetto che coinvolgeva anche la dissociazione. Secondo Janet, un evento traumatico è qualsiasi cosa che destabilizzi l'equilibrio del nostro sistema psichico, un evento in grado di provocare una perturbazione significativa.

La stessa etimologia della parola "trauma", derivante dalla parola greca per "ferita", suggerisce un impatto che va oltre il semplice disagio, provocando una ferita che mette in ginocchio il nostro sistema psichico. La riorganizzazione conseguente a un trauma, spesso non immediata, è ciò che ci porta a sperimentare il trauma stesso.

Reazioni Fisiologiche e Differenze tra Animali e Umani

In questa prospettiva, il noto studioso Peter Levine rifacendosi all'osservazione del regno animale, ha evidenziato come gli animali selvatici, di fronte a un pericolo che minaccia la loro vita e il loro equilibrio, abbiano reazioni fisiologiche immediate come attacco, fuga o congelamento. Tuttavia, a differenza degli esseri umani, gli animali selvatici riescono a liberarsi facilmente dell'attivazione emotiva associata all'evento traumatico, scuotendosi letteralmente di dosso l'esperienza.

Questa distinzione rivela una delle differenze fondamentali tra l'animale selvaggio e l'essere umano. Mentre gli animali selvatici hanno la capacità di concludere la loro risposta fisiologica e procedere con le loro vite, gli esseri umani spesso affrontano una forte attivazione emotiva a seguito di un evento traumatico, senza beneficiare di un meccanismo automatico di liberazione.

È possibile categorizzare il trauma in due tipologie, basate sull'evento stesso e sulla sua ripetitività. La mancanza di una reazione fisiologica successiva, come lo "scrollarsi" che avviene nel regno animale, impedisce agli esseri umani di chiudere la gestalt emotiva, come verrebbe descritto da Fritz Perls, il fondatore della psicoterapia della gestalt. Questa incapacità di completare il ciclo emotivo può ostacolare il percorso verso la guarigione e la continuazione della sopravvivenza umana.

La Bugia del Trauma e la Responsabilità della Crescita

Fritz Perls, fondatore della psicoterapia della gestalt, avanzò l'idea che il trauma è una "bugia". Se persistiamo nel rivivere emozioni legate a eventi passati, stiamo ingannando noi stessi, evitando la responsabilità della crescita personale. L'elaborazione del trauma, se trascurata, può trattenere nel vittimismo e nell'inerzia, offrendo un rifugio nella comfort zone.

Trauma Singolo vs. Cumulativo: Una Distinzione Chiave

Quando parliamo di trauma è essenziale distinguere tra trauma singolo e trauma cumulativo. Mentre il primo riguarda uno shock, quindi un evento singolo traumatico, il secondo implica una serie di esperienze traumatiche ripetute nel corso della vita. Eventi all'interno del nucleo familiare, come violenza domestica o un'educazione aggressiva, possono contribuire a un trauma cumulativo. La sintomatologia di entrambi i tipi di trauma può essere simile, ma il trauma cumulativo coinvolge una ripetitività che aggiunge complessità al processo di elaborazione.

3 strategie efficaci per elaborare il trauma e rigenerare la propria vita

Un viaggio nel tempo e nello spazio psichico

Prenditi il tempo e lo spazio psichico necessari per elaborare le emozioni, i sentimenti e i vissuti che il trauma ha elicitato in te e che non hai portato a chiusura. Il vissuto traumatico e doloroso che stai continuando a sperimentare è dovuto all'energia bloccata di queste emozioni che non hai avuto modo di portare a compimento. L'elaborazione del trauma richiede tempo, un cammino graduale attraverso le emozioni intrappolate.

Cosa comporta il trauma?

Inizialmente, attuerai un meccanismo di difesa per proteggerti, ma quando riuscirai ad essere un po' più distante dalla realtà traumatica, anche grazie all'attivazione di una rete o alla richiesta di una consulenza terapeutica, prendi contatto con quelle emozioni e quei sentimenti che hai vissuto durante quella esperienza traumatica. Ristabilire il contatto con le emozioni passate è cruciale e ti condurrà a riconoscere in te quei sentimenti e quelle emozioni e ridisegnarli, dargli una nuova direzione ed è proprio questo che ti porta a liberarti dal trauma.

Costruisci la fortezza interna, il refugio sicuro

Con la psicoterapia, le tecniche immaginative, l'EMDR, puoi costruire un rifugio interno, un luogo sicuro dove le emozioni traumatiche possono trovare posto senza travolgerti. La fiducia in te stesso, l'accettazione di chi sei e la volontà di rivivere il trauma con una prospettiva diversa sono cardini cruciali di questo percorso di crescita. Nel passato, in quei momenti di impotenza e vulnerabilità, è probabile che tu non avessi le risorse o la consapevolezza necessaria per affrontare il trauma in modo diverso. Tuttavia, nel qui e ora, potresti aver sviluppato nuove competenze e capacità.

Chiediti: se fossi di fronte a quel trauma oggi, cosa potresti fare di diverso? Forse hai acquisito nuove prospettive, una maggiore resistenza emotiva o abilità di coping. Accogli e abbraccia la parte di te che si è sentita impotente in quel momento. Il perdono di te stesso è un passo fondamentale verso la guarigione. Comprendi che in quel preciso istante, non avevi le risorse che hai oggi. Perdona quella parte di te che ha vissuto il trauma e accoglila con gentilezza. Posizionala in un tempo passato che hai superato, dove hai progredito e hai sviluppato nuove competenze. Costruisci un posto al sicuro dentro di te e immagina il rifugio interno come un luogo in cui puoi lasciare alle spalle il peso del passato. Questo rifugio richiede la tua presenza costante come se tu fossi una figura genitoriale per te stesso. Devi essere il custode della tua affettività, dell'empatia e del contenimento. Sii la tua fonte di forza, come uno scoglio solido che offre sostegno.

Da psicoterapeuta, ho avuto il privilegio di assistere molte persone nel loro percorso di elaborazione di traumi significativi. La chiave del successo risiede nella combinazione di una forte componente affettiva ed empatica con una presenza decisa e rassicurante. L'essere un punto di riferimento stabile ha permesso a queste persone di esplorare e esprimere le emozioni più profonde, mentre la forza trasmessa ha agito come catalizzatore per la loro propria resilienza.

Riscrivi la tua storia

Il terzo punto fondamentale nell'affrontare e elaborare un trauma consiste nel riscrivere la propria storia, un concetto eloquentemente espresso da Gabriel García Márquez nella sua autobiografia con la frase:

"La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla"

Gabriel García Márquez

Questa prospettiva ti offre la possibilità di reinterpretare gli eventi della tua vita in continuazione, attribuendo loro un significato che contribuisca al tu benessere individuale e al tuo rapporto con il mondo. La capacità di raccontare la nostra storia influisce direttamente sulla nostra esperienza di "Ben-essere", inteso come sentirsi bene con se stessi e nel mondo circostante. Possiamo scegliere di percepire noi stessi come vittime di situazioni negative o come individui capaci di superare le difficoltà, attivando le nostre risorse interiori.

Nonostante gli eventi traumatici, possiamo emergere arricchiti, trasformando la nostra narrazione in un racconto di resilienza e crescita personale. Spostati dunque proprio come focus e anziché stare sul dolore che hai provato, stai sulle risorse che hai attivato e invece di pensare cosa saresti oggi se non avessi vissuto quell'evento traumatico, chiediti dove vuoi essere e dove vuoi andare e questo è sicuramente il modo più immediato per uscire dal trauma.

Affrontare un trauma può sembrare una sfida imponente, ma ciò che rende possibile il vero superamento è l'atteggiamento che scegli di adottare nei confronti di quegli eventi dolorosi. Se hai vissuto un trauma, capisco quanto possa essere difficile abbandonare il ruolo di vittima e vedere la luce in situazioni così oscure. In ogni periodo buio, però, c'è sempre una fiamma interiore pronta a illuminarti, a ricordarti che dentro di te ci sono risorse inesauribili e una vita piena di opportunità. È a questa luce che devi rivolgere lo sguardo, alle risorse che possiedi, alla forza che puoi attivare per trasformare il tuo atteggiamento in una potente forza resiliente. Immagina di poter imparare da ogni fallimento, di abbracciare la libertà e la pace interiore, lasciandoti alle spalle rancore e vendette.

Ti propongo un gioco: ripensa a uno dei momenti più difficili della tua vita. In quel frangente, forse pensavi che la gioia e la serenità fossero fuori dalla tua portata. Ma c'era qualcosa dentro di te, qualcosa di straordinario, che ti ha spinto a superare quelle difficoltà e a ritrovare il sorriso e la speranza, vero? Questo è il potere della tua resilienza interiore, la chiave per trasformare la tua storia e costruire un futuro radioso. Scegli di guardare oltre il dolore, attiva le tue risorse e riscopri la tua forza interiore. La tua rinascita inizia ora!

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Scritto da

Dott.ssa Lucia Bruciafreddo

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Bibliografia

  • Leonard L.S., (1985). La donna ferita, Astrolabio Ubaldini. 
  • Levine P.A., (2023). Libertà dal dolore, Astrolabio Ubaldini.
  • Levine P.A., (2018). Trauma e memoria, Astrolabio Ubaldini. 
  • Levine P.A., (2023). Traumi e shock emotivi, Macro Edizioni.
  • Schellenbaum P., (2015). La ferita dei non amati, Red.

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