Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono una categoria di disturbi caratterizzati da un’anomalia comportamentale che risulta nell’alterazione dell’assunzione di cibo.

16 FEB 2023 · Tempo di lettura: min.
Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono una categoria di disturbi caratterizzati da un'anomalia comportamentale che risulta nell'alterazione dell'assunzione di cibo.

Si presentano prevalentemente nella popolazione femminile ma non deve essere, per questo, sottovalutato il rischio nella popolazione maschile. Secondo i dati del DSM-5 (American Psychiatric Association, 2013), il rapporto maschi/femmine è stimato pari a 1:10 per anoressia nervosa e bulimia, per il disturbo da binge-eating invece la prevalenza femminile è di 1,6% contro quella maschile di 0,8% E' comunque importante rimarcare come questi dati siano relativamente vecchi e scarsamente pesati sul versante maschile. I nuovi orizzonti clinici hanno a tal proposito registrato un numero in crescita, associato alla delineazione di nuovi disturbi tipici del sesso maschile (bigoressia o reverse anorexia).

Chi soffre di questi disturbi di solito si reca in prima battuta dal medico di base, dal gastroenterologo o dal nutrizionista. E' necessario però l'invio ad uno specialista (psicologo o psichiatra) che possa gestire la problematica centrale del disturbo (ovvero quella personale/psicoemotiva) prima di intervenire sulla condotta alimentare, altrimenti non si attenuano i comportamenti disfunzionali riguardo al cibo.

E' possibile, nonché auspicabile, lavorare in tandem con un professionista della nutrizione e colleghi per re-inserire il soggetto in un regime alimentare adeguato Chiedere aiuto è comunque cruciale in queste occasioni vista la pericolosità di un DCA non trattato. Qui affrontiamo a grandi linee i DCA più frequenti: anoressia nervosa, bulimia e binge-eating.

Anoressia nervosa AN

L'anoressia nervosa comporta una perdita di peso che porta l'individuo al di sotto della soglia minima normale (perdita superiore all'85% di quello che si dovrebbe avere ad una specifica età, a parità di peso e altezza). L'assunzione di ciboviene estremamente limitata e questo viene accompagnato da pensieri irrazionali dispercettivi relativi al proprio corpo e al guadagnare peso.Si può indicare se:

  • Condotta abbuffata/espulsione: Quando la persona anoressica presenta episodi di abbuffate seguite da condotte di espulsione (vomito, digiuno, utilizzo di lassativi). Le abbuffate possono risultare controintuitive ma possono essere presenti perchè l'individuo con anoressia nervosa è fisicamente obbligato a mangiare qualcosa. Semplicemente non ce la fa più e deve mangiare.
  • Tipo restrittivo: Se non sono presenti episodi di abbuffate con conseguente condotte di eliminazione, la persona con anoressia nervosa perde il peso principalmente attraverso l'estremizzazione di condotte di digiuno, diete o esercizio eccessivo.

Si tratta, purtroppo, della condizione più "famosa" che spesso viene misdiagnosticata o scambiata per malnutrizione. L'AN è associata a molti disturbi tra i quali, ansia, depressione, OCD (maggiormente nel tipo restrittivo), disturbo bipolare e secondariamente a disturbi del versante isterico. Il rischio suicidio, nei casi più estremi, è purtroppo alto.

Disturbi alimentare

Bulimia nervosa

La bulimia nervosa è meno famosa dell'anoressia e spesso le due vengono intersecate. La bulimia infatti comporta abbuffate incontrollate, presenti anche nell'anoressia. Nella bulimia questo è però il sintomo centrale, dove l'assunzione di una grande quantità di cibo è accompagnata da una dissociazione dove si perde il senso di quello che si sta facendo.

A questi episodi conseguono tentativi disfunzionali di controllare il peso attraverso condotte restrittive di digiuno, esagerata attività fisica o espulsione autoindotta. Il corpo è eccessivamente centrale nel giudizio di Sè. E anche qui il rischio suicidio è alto.

Binge-eating

Il Binge Eating comporta, come la bulimia, l'abbuffata e l'ingestione di cibo esagerata ma c'è un "però". Gli episodi di binge-eating sono ancora più crudeli della bulimia o dell'anoressia perché l'individuo si rende conto di quello che sta facendo ma la perdita di controllo è totale. Per questo l'individuo prova estrema vergogna e disagio relativamente alla propria condizione. Spesso gli episodi si consumano in solitudine.

Non sono presenti comportamenti compensatori, dunque è molto frequente che il disturbo porti all'aumento di peso fino a casi estremi di obesità. Questo si associa a disturbo depressivo, bipolare, fragilità ansiogene e, in misura minore, a dipendenze da sostanze.

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Scritto da

Dott. Gianmarco Mellini

Bibliografia

  • American Psychiatric Association, DSM-5. 2013

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