Bambini e smartphone: Può influenzarne lo sviluppo?

L'uso degli smartphone per distrarre i bambini è una pratica diffusa che solleva preoccupazioni per i rischi di sviluppo emotivo e comportamentale, evidenziando la necessità di strategie di regolazione emotiva più funzionali.

24 MAG 2024 · Tempo di lettura: min.
Bambini e smartphone: Può influenzarne lo sviluppo?

"E se le tecnologie, nel separarci e relegarci in un mondo virtuale costruissero la nostra infelicità?"

Paolo Crepet.

Sempre più spesso vediamo bambini tranquillizzati e intrattenuti sui passeggini con uno smartphone in mano, mentre i genitori, quasi rassegnati, ammettono che è l'unico modo che hanno trovato per momenti di crisi. L'impiego dei telefoni cellulari e di altri dispositivi mobili per distrarre i bambini quando si è fuori casa è diventata una pratica comune, ma ciò solleva preoccupazione tra gli esperti, le ricerche mostrano che l'eccessivo utilizzo di questi dispositivi può rappresentare un rischio per i bambini, con una possibile riduzione della loro sensibilità e consapevolezza emotiva.

In che modo gli smartphone possono influenzare i bambini?

Si nota che i genitori che ricorrono più spesso al cellulare per distrarre i figli sono quelli che hanno maggiori difficoltà nell'insegnare ai propri bambini metodi funzionali per gestire le proprie emozioni. Queste difficoltà possono derivare da una mancata acquisizione di competenze empatiche, una minore consapevolezza di sé o da particolari situazioni di vita in cui le risorse personali sono limitate, anche solo temporaneamente.

La capacità di regolare le emozioni è una competenza socio-emotiva fondamentale che consente ai bambini di gestire gli stati interni, inclusa l'intensità, la durata e l'espressione delle emozioni. Spesso, le emozioni dei bambini si manifestano in modo intenso, accompagnate da comportamenti che possono mettere in difficoltà i genitori. In queste situazioni, il ricorso al cellulare può essere un modo per distrarre l'attenzione del bambino da ciò che lo disturba.

Tuttavia, se il telefono diventa l'unica strategia per controllare le reazioni del bambino, si rischia di stabilire un'associazione disfunzionale tra l'uso del telefono e la regolazione delle emozioni.

Insegnare ai bambini a cercare distrazioni esterne per calmarsi può impedire loro di affrontare ciò che stanno provando, privandoli della possibilità di sviluppare i propri strumenti di autoregolazione. Nel lungo termine, possono manifestarsi problematiche emotive e comportamentali, senza considerare il fatto che chi è cresciuto affidando al cellulare il potere di calmarlo potrebbe non essere in grado di gestire le proprie emozioni in assenza dello strumento tecnologico.

Inoltre l'intensificarsi dell'uso dei dispositivi digitali facilita certo la comunicazione online, tuttavia questo incremento può accompagnarsi a un calo dell'attenzione verso coloro che sono effettivamente presenti; un fenomeno che influenza anche il rapporto genitore-bambino rendendo il genitore meno responsivo e meno sensibile ai bisogni dei figli. L'assenza (attentiva) del genitore a la minore connessione empatica, compromettono l'acquisizione nel bambino di capacità regolative delle emozioni.

Sembra esserci una correlazione tra età e utilizzo improprio dello strumento, con comportamenti problematici più frequenti tra i 17 e i 19 anni, sia riguardo all'uso dei social media che alle app e ai giochi online. Nonostante i numerosi vantaggi derivanti dall'uso dei cellulari, come la facilità nel restare in contatto con genitori e amici, iniziano a emergere segnali preoccupanti riguardo all'uso problematico di questo strumento, che può manifestarsi come una forma di dipendenza comportamentale simile a quella da gioco compulsivo online o da internet.

Questo rischio riguarda tutti gli utilizzatori di dispositivi digitali, ma i preadolescenti sono particolarmente vulnerabili a sviluppare abitudini scorrette a causa della loro ancora limitata capacità di autoregolazione e del controllo immaturo delle competenze digitali. Quando si riceve un like, un commento positivo, quando si vince un gioco online, il cervello rilascia dopamina e per un istante si prova piacere. Resistere a questo tipo di gratificazione è difficile, perché non se ne percepisce il rischio e anzi, stimola a ripetere l'esperienza pubblicando nuove immagini, post e si viene spinti a fare ancora un'altra partita.

Si possono passare così intere giornate a scorrere i feed e i reel dei social senza rendersene conto, o a fare l'ennesima partita online anche se si sta crollando di sonno. Per capire come sia possibile rimanere ore intere, dietro queste attività, è importante comprendere il ruolo del sistema dopaminergico. La dopamina è infatti un neurotrasmettitore implicato in molte funzioni cognitive e comportamentali, tra cui la motivazione, la regolazione dell'umore, il sonno, e il piacere.

In che modo lo smartphone influenza lo sviluppo?

L'architettura prevalente dei social e di alcuni giochi online va a richiamare alcuni bisogni fondamentali, quali l'apertura verso l'altro, la comunicazione, la ricerca di legami e l'approvazione sociale. Ad esempio, la gratificazione ricevuta dai like e dalle vittorie online dona uno stato istantaneo di benessere che attiva il sistema dopaminergico e incentiva la ricerca attiva di questo tipo di stimoli. Si tratta dello stesso piacere che viene indotto da sostanze come il fumo e la cocaina, e alla stregua di altre forme di dipendenza, la persona non riesce a esercitare un controllo sul bisogno di compiere l'azione, anche se dannosa per sé.

In che modo lo smartphone influenza lo sviluppo?

La reiterazione dell'uso incontrollato degli strumenti tecnologici influenza negativamente la vita quotidiana, con ripercussioni importanti sul benessere psicofisico. Alcuni sintomi includono:

  • Ansia quando il cellulare o altro strumento non è disponibile
  • Aumento del tempo trascorso a giocare con il cellulare.
  • Disregolazione emotiva.
  • Incapacità di controllare l'uso del dispositivo.
  • Negligenza delle relazioni e di altre attività.
  • Ricorso al cellulare per regolare le proprie emozioni.

Quando è il momento giusto per dare il cellulare a mio figlio?

Sarebbe bene cercare di rimandare il più possibile questa decisione, bisogna però ammettere che oggi le cose sono cambiate, anche solo rispetto a una decina di anni fa: lo smartphone non è solo uno strumento di svago e comunicazione, ma è diventato un vero e proprio status symbol, la cui mancanza può essere ragione di esclusione tra i gruppo di pari.

Gli esperti consigliano di aspettare almeno fino ai 14 anni prima di dare il via libera ai dispositivi, tuttavia è importante compiere una riflessione su come si intende concedere il loro utilizzo e su quali regole stabilire. La tutela dei figli nel mondo digitale non si esaurisce con delle raccomandazioni e con designare un limite di utilizzo, ma prosegue attraverso l'educazione a un comportamento consapevole e rispettoso online, nonché a valorizzare la relazione in presenza; inoltre è importante che l'adulto faccia da mediatore con il mondo digitale, specialmente nei confronti di contenuti più o meno espliciti che è possibile trovare in rete.

Uso scorretto dei dispositivi, come prevenirlo?

La migliore forma di protezione è sicuramente la prevenzione che passa attraverso l'educazione all'uso consapevole e moderato, ma anche attraverso il mantenimento di un dialogo aperto con i propri figli rispetto alla loro attività digitale e alle emozioni che sperimentano in queste realtà.

Per proteggersi dall'abuso degli strumenti digitali, è fondamentale riconoscere il valore delle relazioni nella vita reale come elemento di protezione e benessere. Promuovere la costruzione di relazioni positive e significative tra i giovani è essenziale, poiché il confronto con i coetanei offre opportunità preziose per la crescita e l'acquisizione di competenze sociali ed emotive fondamentali per lo sviluppo del sé e dell'intelligenza emotiva.

È importante evitare di sminuire l'importanza delle connessioni online, mentre le amicizie nella vita reale sono preziose, le relazioni digitali possono anche offrire supporto sociale e occasioni significative di interazione. Un equilibrio sano tra interazioni offline e online può arricchire la vita dei giovani, consentendo loro di sfruttare appieno le diverse opportunità di connessione e crescita personale.

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Scritto da

Dott. Leandro Gentili

Bibliografia

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