Soffro di depressione da 10 anni, ora ne ho 26 ed è iniziato tutto quando a 16 anni sono stata bocciata perché non andavo bene nelle materie scientifiche (frequentavo un liceo scientifico). Mi sono poi diplomata ad un liceo linguistico e dopo ho iniziato un corso di laurea in lingue. Il primo anno è andato così così però dal secondo l’ansia e la depressione hanno riiniziato a bloccare i miei tentativi di frequentare l’università e anche di dare gli esami. Ho mollato un anno e poi ho ripreso più che altro perché non trovavo un lavoro, però mi ritrovo ora, a 7 anni dall’inizio della mia carriera universitaria, ad essere a corto di motivazione, non riesco nemmeno a studiare perché mi sento bloccata sia fisicamente che mentalmente e sento che tutto ciò risucchia le mie energie, ma sono bloccata anche dalla paura di deludere i miei genitori che ci tengono alla mia laurea, sia per questioni economiche che personali. Che fare?
P.s. sono in cura da una psicologa e una psichiatra da due anni, però volevo un secondo parere.
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31 GEN 2022
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Gentile Mati.log, mi dispiace per la sua attuale situazione, probabilmente la sua esperienza di vita scolastica l’ha portata ad apprendere quanto: “studiare qualcosa che non le piace di sicuro costa fatica” ma chi ne paga di più i costi è lei in prima persona. Più si accanisce più sentirà la frustrazione. Non sacrifichi i suoi reali bisogni per non sentirsi di aver deluso la sua famiglia.
Per studiare serenamente, occorre essere sereni!
Lo studio non è tutto nella vita.
Non sottovaluti anche se sta assumendo una terapia farmacologica se è il caso che vada rivista come allo stesso modo il suo rapporto con i professionisti.
Resto a sua disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Concetta Bellomo
31 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. La mancanza di motivazione può avere diverse origini, con i sintomi che si manifestano nell’area che già di suo le causa sensazioni di debolezza, come può essere nel suo caso l’università per il fatto di essere fuoricorso. Non limitandosi all’ambito accademico, potrebbe essere utile ampliare lo sguardo anche su altri ambiti che possono portarla, inconsciamente, a limitarsi in certi ambiti. Per percorrere questa strada tuttavia ci vorrebbero informazioni più approfondite sulla sua storia e sulla storia della sua famiglia, per capire come interpretiate e che significato attribuiate allo studio e in generale alla riuscita negli ambiti di vita, passando anche ad osservare le strategie che mettete in campo per affrontare eventuali intoppi.
Riporti comunque ogni dubbio che la prende alla sua psicologa, che conosce molti più dettagli della sua vita e del suo funzionamento, così da condividere dei pensieri anche sulla terapia ed eventualmente riorientarla verso obiettivi più precisi. Le auguro un buon proseguimento di percorso con la collega.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
28 GEN 2022
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Buongiorno, quello che mi colpisce di tutto ciò che ha scritto è che ruota tutto intorno all'ambito scolastico/universitario: il titolo riguarda la voglia di mollare l'università, la sezione scelta è Orientamento scolastico, afferma di soffrire di depressione da quando è stata bocciata all'età di 16 anni (mi domando se all'epoca ha ricevuto una diagnosi da parte di un esperto e un relativo trattamento psicoterapico o farmacologico oppure lo afferma perché lei ritiene di essere depressa e non c'è stato alcun intervento specialistico). Infine, ha iniziato l'attuale percorso da 2 anni, immagino in coincidenza del fatto che era da 2 anni fuori corso. Ciò che voglio dire è che sembra come se il focus della questione sia la scuola e l'università, il suo riuscire a laurearsi o abbandonarla e andare a lavorare. A mio avviso se da 10 anni davvero soffre di depressione, il focus della terapia è far in modo che lei riesca a superare l'ansia, ritrovi le energie e la motivazione a 360 gradi, nei vari ambiti della vita: lavorativo, relazionale, amoroso ecc. Ripristinare, come si dice in termini tecnici una complessità del Sé. Diversamente, il successo/fallimento nel percorso accademico, rischia di diventare tutto nella sua vita di una rilevanza così grande da diventare inevitabilmente un'entità totalizzante e paralizzante. Parli con la sua terapeuta e se non lo avete già fatto, cercate di ampliare il focus del vostro lavoro al fine di ripristinare un flusso di benessere ed energie che le consentano di ritrovare energie per lo studio.
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Mati.long, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Marti,
le consiglierei di continuare il percorso che sta facendo, se la relazione terapeutica non è buona allora le consiglierei di cercare altri professionisti.
Cordiali saluti.
