Voglio tornare nella mia città

Inviata da Sissi · 26 ott 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera,
Sono una donna di 40 anni, sposata con due figli.
Quando sono rimasta incinta, 4 anni fa, mi sono trasferita nella città di mio marito, da quel momento è iniziato il mio incubo. Lontana da casa, senza i miei affetti, la mia famiglia, a cui sono legatissima, i miei amici, mi sento persa.
Nella città di mio marito, mi trovo malissimo, non ho fatto amicizia con nessuno (io sono una persona molto socievole), non mi piace niente, il modo di vivere, il clima, la freddezza delle persone e soprattutto, non riesco a trovare lavoro ( io che ho sempre lavorato).
In più la sua famiglia non ci aiuta ed io da sola con due bambini piccoli mi sono rinchiusa in casa per badare a loro e facciamo pochissima vita sociale. Purtroppo i miei suoceri e cognati sono persone troppo ignoranti e di bassa cultura, con loro non riesco ad avere un dialogo, soprattutto con la madre che passa tutta la giornata in casa a cucinare. Stessa cosa con i suoi amici, persone semplici e con pochi interessi. Ho provato a chiedere alle mogli dei suoi amici di andare al cinema, al teatro, ad una mostra, mi hanno risposto che sono proposte troppo impegnative per loro.
Ho provato a iscrivermi in palestra ma anche là non sono riuscita a fare amicizia con nessuno.
Ogni giorno mi sveglio con l'angoscia che sia un altro giorno sprecato, la notte la passo a piangere sognando di tornare definitivamente nella mia città.
Ogni due mesi cerco di fare un biglietto e di tornare qualche giorno a casa dai miei, le mie giornate le passo contando i giorni che mi separano dalla partenza.
Non vedo prospettive, mi sento vuota, senza stimoli e subendo passivamente lo scorrere del tempo.
Non mi riconosco più, sono sempre stata una persona solare, con tante amicizie, passioni, interessi. Ora non provo più niente, non ho più interesse a fare niente.
Fosse per me tornerei definitivamente nella mia città domani con i miei figli ma mio mio marito ha un'attività qui che non può lasciare.
È da pazzi cercare di convincerlo a lasciare tutto?
Se penso alla mia vita futura in questa città estranea mi sento male, mi manca il respiro, ho attacchi di panico e mi viene da piangere. Devo pensare alla mia salute mentale o al bene della famiglia, restando dove sono e rassegnarmi a questa vita?

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