Salve.
Sono una ragazza di 24 anni. A maggio 2021 mi è stato diagnosticato un disturbo depressivo e di ansia e da quel momento ho iniziato le cuore e, qualche mese più tardi, anche la psicoterapia. L’anno in cui ho fatto terapia è andato piuttosto bene, ho trovato un fidanzato, mi sono laureata, ho iniziato a lavorare. Abbiamo deciso col mio psicologo, di comune accordo, di rivederci una volta al mese per un check di come stesse andando il periodo.
Il problema è che da un po’ di tempo a questa parte mi sento totalmente vuota: i miei amici non mi chiamano mai se non sono io a chiamarli, non riesco a farmene di nuovi (vivo in un paese lontano dal centro in cui non c’è praticamente nulla da fare dal punto di vista di attività sociali), gli hobby che avevo non mi danno più alcuna gioia, passo le giornate, a volte, a fare assolutamente nulla, a scrollare il telefono e dormire. Le giornate sono tutte uguali, e finiscono sempre con una mia profonda insoddisfazione. Sento che la mia vita è totalmente vuota, non sono nemmeno soddisfatta del lavoro che faccio per il quale ho studiato tanti anni, ma allo stesso tempo non saprei cosa fare, se cambiare lavoro, se intraprendere un nuovo percorso di studi o meno, perché sento che qualunque cosa farò non mi piacerà mai.
Tutto questo si riversa nelle mie relazioni personali, in particolare col mio ragazzo. Lui sta andando avanti con la sua vita, sta ottenendo dei risultati, ha un gruppo di amici stretto, insomma ha una vita. Questo mi spinge non solo a provare gelosia, ma anche proprio invidia per i traguardi che raggiunge e il conseguente senso di colpa per questo sentimento.
Non so più cosa fare. Non so più a chi rivolgermi. Sento di essere arrivata al mio limite. Non so se cambiare la terapia farmacologica (attualmente prendo brintellix, unico farmaco che fino ad ora non mi ha dato grossi effetti collaterali, e wellbutrin) o intensificare di nuovo quella psicologica;
Chiedo, per favore, un consiglio specifico e un aiuto.
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5 FEB 2023
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Ne parli con la sua psicoterapeuta della situazione
13 GEN 2023
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Buongiorno,
credo che questa fase di riacutizzazione richieda un'attenzione specifica, quindi le suggerisco di riprendere contatti con la sua terapeuta e valutare insieme come procedere, alla luce dei cambiamenti di cui parla.
Cordialmente
13 GEN 2023
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Credo che la seconda ipotesi sia la migliore, cioè riprendere con sedute più frequenti di psicoterapia. Evidentemente dopo i miglioramenti ottenuti ora c'è un altro scalino da superare, se non lo fai, se non vai avanti, rischi di tornare indietro.
13 GEN 2023
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Cara Nonsaprei,
Intensificare la terapia psicologica è il primo passo da fare, per quanto riguarda quella farmacologica consulti il suo psichiatra. La depressione è soggetta a fasi cicliche, quindi è importante affrontare Le ricadute.
Lei ha sperimentato un senso di pienezza della vita, riprendendo il lavoro su se stessa potrà riscoprire le sue risorse e ricominciare a vivere.
Coraggio.
Cari saluti
Dottoressa Simona D'Urso
13 GEN 2023
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Buongiorno,
Mi chiedo come mai, lei è lo psicoterapeuta, abbiate interrotto una cura psicoterapica che stava dando i suoi frutti. Infatti, come da letteratura scientifica, servono cinque anni almeno per avere dei risultati stabili in caso di sintomi depressivi. Esistono poi terapie brevi, ma che necessitano comunque di vari follow up. Quindi consiglierei di rimettersi in viaggio con una psicoterapia rocciata, che vada a fondo e non si arresti ai primi miglioramenti. È infatti imprescindibile seguire il mutamento psichico umorale per andare ad una sua stabilizzazione. Alleviando i sintomi, può ricominciare a sentire quale è il senso della sintomatologia e quindi andare verso un’individuazione del Sè creativo. Capire il senso della noia.
Dott. Pietro Salemme
13 GEN 2023
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Buongiorno,
Innanzitutto grazie della condivisione, avrei alcune domande da farle:
I farmaci sono stati prescritti da uno psichiatra?
Perché non ha parlato con il suo terapeuta del problema?
Vorrebbe iniziare un nuovo percorso?
Le chiedo questo perché fino ad ora mi è sembrato che avesse utilizzato una buona strategia per il suo problema e non capisco cosa le manca.
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico
13 GEN 2023
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Carissima,
grazie per la condivisione.
Quelli che esprime sono sicuramente sintomi da prendere in mano, in modo che possa tornare a vivere una vita più serena.
Quello che posso suggerirle è di descriverli, proprio così, come ha fatto qui, ai suoi curanti (psicoterapeuta e psichiatra) che sicuramente sapranno indirizzarla verso un percorso che possa sostenerla in questo momento di grande fatica. Se fosse possibile, un lavoro integrato tra i due sarebbe l’ideale.
