Stato di depressione?

Caro Michele,
da quanto Lei riporta tali stati d'animo sono presenti nella Sua vita da molto tempo: potrebbe essere un fattore caratteriale, peggiorato con la situazione lavorativa che Lei descrive.
Sicuramente un lavoro su se stesso per esprimere al meglio le sue risorse Le potrebbe essere d'aiuto, per non farsi inghiottire da fattori esterni (stress, lavoro...) che quotidianamente si ripercuotono sul nostro benessere interiore.
Uno psicologo a Lei vicino la potrà sicuramente indirizzare verso questo miglioramento!
Buona fortuna!
Dr.ssa Valentina Segato

Gent.le Michele,
certamente le risorse personali non le mancano, dato che noto una certa consapevolezza e osservazione dei suoi stati d'animo.
Spesso accade però che, quando siamo direttamente coinvolti in situazioni che creano disagio, le nostre risorse, a lungo andare, possono diventare ripetitive, stanche o già viste.
Quattro occhi vedono meglio di due, si dice.
Nelle sue domande, credo, ci sia già la risposta.
Prenda occasione di questo suo momento di difficoltà per chiedere consulenza con un/a collega, che possa offrirle un nuovo e diverso "sguardo" alle cose che l'affliggono.
Le daranno certamente manforte le sue risorse personali, come detto, molto buone.
cordiali saluti

Da ciò che ci racconta, e specialmente per come si racconta, mi appare come una persona centrata a se stessa e che allargando la sua vista di insieme con quella di un professionista, potrebbe trarne un rapido vantaggio. Quando le cose non vanno come vorremmo, la delusione ci porta ad una sensazione di impotenza. Cambiando l'ordine d'azione è possibile ottenere risultati diversi. Se ci scrive significa che questo percorso lo ha già intuito, lo perfezioni.
Saluti
Dr Cristian Sardelli

Gentile Michele, la sua capacità di riflettere su se stesso e sui suoi stati d'animo le è di grande aiuto e le consente di rilevare aspetti di difficoltà collegandoli alle situazioni che vive; tuttavia spesso ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di uno sguardo esterno su di noi, che ci aiuti a focalizzare elementi che ci appaiono poco chiari. La relazione terapeutica può rappresentare un contesto in cui mettere a frutto le sue capacità e trovare risposte alle sue domande, per raggiungere una maggiore chiarezza di sé e un miglior livello di benessere. Le consiglio perciò di rivolgersi ad uno psicologo con cui poter intraprendere questo percorso. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Gentile Michele, la situazione che ha descritto probabilmente è stata preceduta da fattori scatenanti (problemi sul lavoro) e da valutazioni molto negative rispetto a quanto successo. Se la sofferenza psicologica dura da o per tanto tempo e sopratutto se ostacola la sua vita quotidiana (per esempio pensa ai suoi problemi per il 90% della giornata) allora è consigliabile rivolgersi ad uno specialista, uno psicoterapeuta possibilmente, con il quale intraprendere un percorso con l'obiettivo di mitigare la sua sofferenza. Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti.

Dott. Domenico Navarra

Egregio navigante,
anch'io concordo con la risposta già da lei ricevuta da parte di una collega: il problema necessita di essere capito meglio. Tante psicopatologie, anche serie, iniziano con inspiegabili cambiamenti di umore. Prima ci si rivolge ad uno specialista psicoterapeuta meglio è.
dr Paolo Zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a Udine

Caro Michele, dalle sue parole traspare la volontà di mettersi in discussione, oltre al desiderio di risolvere il suo problema e non è poco. Sicuramente sta soffrendo molto ed è probabile che le ragioni di tale sofferenza siano profonde. E' per questo che meriterebbero un'altrettanta profonda analisi. Si dia la chance di occuparsi di lei attraverso una psicoterapia. Cordiali saluti. Dott.ssa Sabina Orlandini

Gentile Michele,

la sua è una situazione, oggi, molto comune a tante persone. Sono stati creati degli sportelli psicologici che aiutano e supportano le persone che vivono una condizione di precarieta' lavorativa, orientati a far ritrovare le risorse che lo stato depressivo e le difficoltà oggettive, non permettono di percepire. E' importante focalizzarsi su ciò che funziona e non solo su ciò che non va; il modo con cui affrontiamo le difficoltà può essere legato ad un tratto di base caratteriale che si ha da sempre; al tempo stesso un defaillance, un momento critico, possono naturalmente mettere in discussione anche chi ha sempre affrontato la vita con prontezza e determinazione. Penso che sia molto naturale: vedersi passare da una situazione di certezza ad una di incertezza, metterebbe in crisi chiunque, poichè lo status lavorativo ha a che fare anche con la nostra identità: ognuno di noi grazie al lavoro che svolge si crea un ruolo che con fatica e voglia porta avanti.
Ritengo possa essere utile, ribadisco, farsi sostenere in questi momenti.
In bocca al lupo

Gentile Michele,

percepisco che ha problemi lavorativi..lavora oppure sta vivendo un momento di crisi legato al periodo italiano?
Se fosse così consideri che la condizione dei "non lavoratori" ha portato a notevoli ed importanti conseguenze psicologiche: ansia, stati depressivi, alterazioni dell'umore, comportamenti ossessivi...E' importante in questo momento trovare le risorse in sè stessi per fronteggiare al meglio la situazione: focalizzarsi su ciò che funziona nella propria vita. Il lavoro è un diritto e in questo in Italia viene negato; al tempo stesso nella vita ci si è costruiti, si spera, altri interessi (famiglia, amici, hobbies, passioni), che possono essere un supporto a cui ancorarsi.
Certamente il modo in cui si reagisce alle difficoltà della vita fa la differenza; ciò può essere dovuto ad una componente caratteriale (il cosiddetto tratto di base del carattere che ognuno di noi ha) e alle modalità emotive e comportamentali,che si sono acquisite nel corso della vita per fronteggiare i momenti difficili.
Si sono costruiti per i cittadini, degli sportelli psicologici, orientati ad offrire supporto al cittadino, alla persona che vive questo disagio. Si rivolga presso queste strutture che sicuramente potranno aiutarla.

Caro Michele,
lo stato depressivo che avverte potrebbe essere, come lei scrive, un'inclinazione della sua personalità che lo stress lavorativo ha fatto emergere, oppure no. Difficile a dirsi: certamente fa bene a porsi dubbi, domande e a chiedere aiuto. Se il malessere aumenta e diventa difficile andare avanti si rivolga ad un esperto, uno/a psicoterapeuta che la possa aiutareva comprendere le cause di tutto ciò e a superare questo momento. Ci sono fasi nella vita di tutti in cui e' buono fermarsi per capire che sta succedendo e cambiare alcune cose che non ci stanno più bene.
Cerchi qualcuno nella sua città con cui parlare di quello che sente ora.coraggio!
In bocca al lupo

Dott.sa Maria Francesca Basoni

gentile Michele,
per rispondere alla sua domanda diretta le consiglio di rivolgersi ad uno specialista perché nello scambio con un altro abbiamo la possibilità di capire meglio le cose, di confrontarci e di rispecchiarci, cosa basilare per tutte le persone. sicuramente una buona capacità introspettiva nong uasta, ma da sola non è sufficiente per cui la esorto a rivolgersi ad uno specialista nella sua zona.
saluti
Dr.ssa Alessia Scipioni