Sono tre anni che non riesco ad uscirne

Gentilissima Stella, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto sia difficile per te da gestire soprattutto dal punto di vista emotivo. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo l'origine e le motivazioni sottostanti questa rabbia e vissuti abbandonici, nonchè delle strategie per gestirli ed elaborarli.
Resto a disposizione!
AV

Vada in terapia Stella.
Osservi le sue dinamiche nei rapporti, il suo bisogno di controllo e prenda a sonori schiaffi questo suo diritto di arrabbiarsi con tutti perché ha sofferto.

Buongiorno, mi spiace che stia vivendo tutto questo. Sembra ci sia tanto dolore e tanta rabbia, immagino voglia spariscano ma è importante elaborarli per poterli mandare via. Le consigliere di farlo attraverso un percorso psicologico.

Salve Stella, comprendo che stia attraversando degli anni molto faticosi da affrontare.
Mi piacerebbe farla riflettere sul fatto che spesso chi ha paura dell'abbandono cerca nell'altro continue conferme che questo scenario non avvenga. Spesso non vediamo come le nostre stesse azioni abbiano un peso (e quale peso abbiano) sulla percezione di noi dell'altro, e di conseguenza sulle loro reazioni. In altre parole, è come se le continue richieste di conferma instaurino un circolo che richiede all'altro di essere continuamente performante verso il partner, e questa situazione può fare diversi effetti a chi la prova, compreso il bisogno di uscire dalla relazione.
L'altra riflessione che mi piacerebbe fare con lei riguarda il ruolo nascosto di un'emozione così forte come la rabbia: questa ha come effetto quello di tenere alla larga gli altri, e perciò quello di metterla al sicuro da eventuale nuovi incontri.
Credo che un percorso di psicoterapia dove affrontare queste tematiche, così da mettere maggiormente a fuoco quali meccanismi inconsapevoli prendono il sopravvento nella sua vita, sia un ottimo modo per tornare a sorridere.
Sperando di esserle stata utile, le auguro buona giornata.

Dott.ssa Eleonora Zamperini

Buongiorno stella0098,
dal suo racconto riesco a percepire come questa situazione la metta in uno stato di forte disagio emotivo.
Rispetto alla paura di abbandono e l'eccessivo controllo che ha messo in atto per evitare che il suo partner si allontanasse, come lei stesso ha riconosciuto sono stati gli aspetti che hanno comportato una profezia auto-avverante, che porta ad una conferma del proprio stato ansioso innescando una sorta di circolo vizioso chiuso in se stesso.
Questo meccanismo mi pare di capire che aumenti il suo stato di allarme, portandola come ha affermato anche lei ad aumentare le barriere e la rabbia potrebbe subentrare nel momento in cui sente un rischio di abbandono.
Capisco quindi la sua motivazione nel provare ad affrontare e risolvere questa emotività intensa, per questo credo che un percorso terapeutico possa darle gli strumenti per poter comprendere come superare questa situazione di disagio.
Spero di averla aiutata o di esserle stata utile, sono disponibile nel caso volesse contattarmi per un colloquio (anche online) o ulteriori chiarimenti. Grazie e buona giornata, dott.ssa Alice Abbruzzese

Buongiorno Stella,
La ringrazio per aver scelto di condividere parte della sua storia, nonostante la delusione, la rabbia e il dispiacere che sembrano emergere dalle sue parole.
Purtroppo non è semplice gestire una relazione, soprattutto quando è ancora necessario ricucire le ferite lasciate da relazioni precedenti; si tratta di ferite importanti che conducono alla paura che si possano ripetere e contemporaneamente al bisogno di avere tutto sotto controllo per essere pronti a reagire al primo segnale di allarme che possa fare pensare che effettivamente una nuova delusione sia dietro l'angolo con tutte le difficoltà ad essa connesse. Nonostante questi comportanti siano una protezione proprio volta a superare la paura di soffrire, la paura di essere delusa, la paura di fallire, in realtà arrivano al partner come segnali di mancanza di fiducia che, diventando soffocanti, conducono alla crisi relazionale.
Una terapia individuale potrebbe aiutarla offrendole uno spazio personale e protetto in cui affrontare queste paure, accoglierle, comprenderle e superarle, piuttosto che continuare a difendersi da esse innalzando delle vere e proprie barriere protettive che spesso conducono le altre persone ad allontanarsi, provando piuttosto a risanare quelle ferite che ancora fanno male al solo pensiero.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Gentile Stella, provi a riflettere sulla possibilità che in qualche modo sia lei a provocare l'essere lasciata. Probabilmente è convinta di non meritare l'amore di nessuno, perciò, a livello inconsapevole, mette in atto dei comportamenti che alla fine confermano che lei non è degna d'amore. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per poter vivere le sue prossime relazioni in modo sano e con maggior autoconsapevolezza.
Rimango a disposizione, anche on line.
Dott.ssa Valentina Borsari

Buonasera Stella,
lei non si sta proteggendo chiudendosi in lei ma,purtroppo, danneggiandosi ulteriormente. Non possiamo dimenticare il passato ma possiamo prendere atto di esso e analizzarlo sotto una diversa prospettiva, vedendo il percorso affettivo da lei vissuto dall'adolescenza a ora. Senz'altro l'abbandono del primo amore ha scatenato una reazione macroscopica che covava da molto tempo senza che lei se ne rendesse conto. Occorre sapere perché definisce questa prima relazione "tossica", che cosa l'ha resa tale ed in ogni caso la responsabilità di questo avvenimento non può essere addossato a una sola persona, come fa lei rispetto alle cause della seconda separazione. La rabbia la si può diminuire di molto agendola fisicamente su oggetti inanimati, per esempio prendere due sassi e sbatterli con forza fino a stancarsi, oppure prendere un bastone e picchiare sul terreno, oppure iscrivendosi ad un corso di arti marziali. La rabbia mentale occorre vedere da dove proviene e così il suo comportamento sociale che ne seguita e le causa molto dolore. Inizi a tenere un diario e vi annoti tutte le cose che la urtano o le causano fastidio e poi scriva tutti i suoi bisogni, le sue ambizioni, i suoi desideri, le sue esigenze, insomma tutto ciò di cui ne sente necessità. Trovi e si affidi ad un/a professionista che la aiuterà sicuramente a trovare un percorso verso la scoperta del mondo di Stella, che non é solo fatto di dolore rabbia, sfiducia verso il mondo esterno e assoluta autocritica, ma di molti tesori che oggi non vede e non si riconosce.
Inizi quanto prima questo viaggio cosicché abbia modo di darsi una opportunità di godere della Vita e dei rapporti sociali nei quali siamo , bene o male, immersi. La nostra specie si é evoluta anche grazie alla nostra capacità di interazione e partecipazione ed é per questo che si ha anche bisogno di lei.
Cordialmente
dott. Giancarlo Mellano

Gentile Stella,
è molto probabile che il suo malessere sia nato molto prima della relazione nociva di 3 anni fa a causa di interazioni familiari disfunzionali per cui delusione e rabbia già presenti sono aumentate e si sono ripresentate per la analoga conclusione della relazione successiva.
Al fine di interrompere questa dolorosa sequenza, è necessario che si prenda cura di sè in un percorso di psicoterapia individuale per elaborare e sanare le ferite passate e migliorare il suo livello di autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Stella,

da quanto scrive, mi sembra che alla base della sua rabbia ci siano tanto dolore e tanta sofferenza. Sicuramente una percezione di sé come inadeguata e di poco valore. In questi casi nelle relazioni si tenta disperatamente di ricevere delle conferme e dei riconoscimenti affettivi che però non saranno mai sufficienti e non placheranno mai la fame d'amore di base, che è legata all'incapacità di amarsi e di prendersi cura prima di tutto di sé.

Le relazioni vengono vissute come l'unica fonte di amore possibile e si investe così tanto nel rapporto con alcune persone significative che poi, se la relazione non va, si finisce per sentirsi in un baratro. Per questo eccessivo investimento e per l'eccessivo "appoggiarsi" su una persona che diventa oggetto di una vera e propria dipendenza, si finisce per provocare proprio ciò che si cerca disperatamente di scongiurare, l'allontanamento dell'altro.

La base di queste problematiche di solito ha origini nel nostro passato più remoto, nelle relazioni con le nostre figure di attaccamento, per cui solo andando alla radice del problema e lavorando affinché possa costruirsi un'immagine di sé come persona di valore degna di essere amata, potrà riuscire a cambiare il modo di rapportarsi con gli altri, partendo da un nucleo interiore di benessere.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Gentile Stella, sembra che la sua prima relazione l'abbia ferita al punto da dover fare qualunque cosa per proteggersi dal rischio di rivivere una sofferenza simile, fino a trovarsi nella situazione, solo apparentemente paradossale, di vivere costantemente immersa in quella sofferenza anticipandola nel tentativo di proteggersi. Un percorso psicologico potrebbe esserle di aiuto per ricostruire il senso di quello che attualmente non le permette di vivere con maggiore serenità la sua vita e le sue relazioni.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Barbara Squitieri

Buongiorno,
la ringrazio di aver condiviso la sua esperienza.
Sembra che le delusioni amorose la hanno condotta a esprimersi con la rabbia come mezzo di difesa per tenere lontano il possibile dolore futuro.
Vorrei suggerire di considerare un percorso psicologico che potrebbe aiutarla a conoscere meglio se stessa, a esplorare i suoi desideri e a imparare come gestire la rabbia in modo più costruttivo. La mindfulness potrebbe essere particolarmente utile in questo contesto, poiché può aiutare a sviluppare una consapevolezza emotiva più profonda e a trasformare le reazioni automatiche in risposte più ponderate.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Giorgia Sapienza

Buonasera Stella,

Si sente dalle sue parole che quello che sta affrontando è un momento difficile della sua vita.
La rabbia e le difficoltà che ha cominciato a provare tre anni fa e che hanno iniziato a condizionare la sua vita e le sue relazioni, sia con il ragazzo quando aveva intrapreso una nuova relazione, sia con i suoi genitori in questo momento, al punto fa farle male anche a livello fisico sono sicuramente un vissuto difficile con cui convivere per così tanto tempo.
Un percorso con un professionista potrebbe permetterle di comprendere maggiormente come poter trovare altri modi per vivere le relazioni rispetto a come le sta affrontando adesso, imparando a gestire in maniera la sua paura di essere ferita.
Resto a disposizione, anche online e le auguro di riuscire a ritrovare il sorriso, sia da sola che con gli altri

Dott. Alessandro Campolmi

Buonasera Stella0098,

Intanto grazie per aver condiviso con noi la sua storia.
Dalle sue parole emerge chiaramente l'esigenza di un disagio. Dal suo riferito, emerge, un grande vissuto emozionale di rabbia e dolore. Nessuno mai, nella vita, vorrebbe provare dolore e chiaramente tutti siamo consapevoli del motivo. Nonostante ciò è mio dovere dirle, che il dolore può essere superato: può scegliere di curare quelle ferite, ancora aperte, che porta sulla sua pelle, anziché lasciarle sanguinare.
Mi permetta di dirle, inoltre, che talvolta gli sforzi che si fanno per superare periodi di sofferenza non fanno altro che aumentarla. Delle volte, semplicemente, è necessario re-indirizzare i propri comportamenti in una direzione differente.
Inoltre, sulla base di studi scientifici, esistono delle tecniche, costruite ad hoc, che permettono, anche in breve tempo, di liberarsi della rabbia e il dolore accumulato, per potersi riappropriare nuovamente della sua vita.
Il suo ragazzo ha messo fine alla vostra storia, cosa che lei pensava potesse accadere prima o poi. A questo proposito, ha mai sentito parlare della profezia che si auto-avvera?
A mio parere vi sono elementi concreti e reali dai quali partire, per poter iniziare un percorso psicologico, utile per elaborare dolori del passato e per poter tornare a vivere serenamente, libera dalla rabbia e il dolore che la governa.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o informazione.
Ricevo online e in presenza

Un caro Saluto,
Dott.ssa Gloria Casella

Capita che le relazioni Tossiche abbiano degli effetti collaterali talvolta anche pesanti. Il disagio che lei descrive a molte sfaccettature e coinvolge diversi ambiti della sua vita. Sicuramente è una situazione che andrebbe approfondita. Nella conclusione del suo scritto lei afferma di "essere consapevole del suo problema ma avere delle difficoltà su come fare per uscirne". Il fatto che lei sia consapevole di avere un problema è il primo passo per uscirne. Capita spesso che si voglia superare un disagio ma non si sappia come fare. Non è la sola.
Un percorso con un professionista potrebbe aiutarla a superare la sua situazione.
Saluti
Resto a disposizione
Ricevo sia in presenza sia online
Dottor Luca ferretti psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Studio Livorno/online

Grazie per aver condiviso questi vissuti, non deve essere stato semplice. La sofferenza con cui convive è notevole e sembra che abbia radici profonde, le quali sembra debbano essere indagate e approfondite insieme a un professionista, anche per imparare a gestire tale vissuto...È come se la sua rabbia le impedisse di sperimentare altre emozioni, sembra un sentimento totalizzante.
Credo che per la precisione con cui ha raccontato i suoi sentimenti abbia gli strumenti necessari per compiere un lavoro su se stessa e per gestire meglio anche i rapporti con chi le sta accanto.
Le auguro il meglio