Salve, sono una ragazza di 23 anni, il mio ex mi ha lasciato due settimane fa dopo due mesi di relazione, premetto che un anno fa ho chiuso una storia di tre anni per colpa delle mie insicurezze, quindi decido di stare un po’ da sola e prendermi cura di me stessa, fino a febbraio, conosco questo ragazzo mi trovo bene da subito e decidiamo di provare a stare insieme, i primi giorni tutto ok, quando poi il mio interesse stava diventando qualcosa di più sono riusciti i soliti problemi.. avevo continui pensieri negativi su di lui e un continuo bisogno di rassicurazioni e certezze, e se non le ricevevo iniziavano le litigate.. fino a che mi ha lasciato dicendomi che non ce la faceva più e che al momento era la decisione migliore lasciar perdere…a distanza di due settimane sto ancora male, faccio fatica a mangiare e sono sempre in ansia in attesa di un suo messaggio che non arriva. Sto provando ad andare avanti, ci siamo cancellati su tutti i social, ma nonostante ciò lui continua a guardarmi le storie su Instagram.. so che questo non significa niente, ma non capisco il perché di questo comportamento.. ho paura di non trovare più nessun altro o comunque avere di nuovo questi comportamenti e non riuscire più a relazionarmi con nessun ragazzo, non capisco come sia possibile rimanerci così tanto male dopo soli due mesi.. mi rendo conto di aver sbagliato, ma ormai credo sia troppo tardi.. come posso risolvere questo attaccamento che ho nei confronti dell’altra persona? Grazie
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17 MAG 2023
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Ciao. Stai affrontando un periodo che definirei di "lutto". Posso solo immaginare quanto sia dura per te questo periodo. Ora forse non è visibile, ma ogni avvenimento, può portare un'opportunità; in questo caso, forse, hai finalmente l'occasione di fare un percorso per amare te prima di tutto e tutti. Un professionista può aiutarti in questo, a costruire la tua autorealizzazione che potrà portare ad avere anche delle relazioni solide.
1 GIU 2023
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Gentile ragazza,
le difficoltà di cui parla potrebbero essere affrontate in un percorso di psicoterapia. La nostra indicazione è quella di chiedere aiuto ad uno specialista che possa accompagnarla nell'affrontare le difficoltà qui riportate.
Ne vale del suo benessere e della possibilità di vivere una relazione d'amore in maniera sana e con maggior fiducia.
Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
18 MAG 2023
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Buongiorno,
Qui i punti importanti da sottolineare mi pare siano 2; è come se senza l’altro le mancasse l’aria sotto i piedi, ma allora cosa è lei senza l’altro? Perché ha bisogno della presenza di un esterno per sentirsi? Mi spiego meglio, dal suo racconto emerge che quando la relazione fa passi in avanti, parallelamente lei ha più bisogno di certezze e rassicurazioni… su cosa? Sul fatto che la relazione procede bene, o ha a più che fare con la certezza di sentirsi amabile per qualcuno? C’è tanto qui, se così fosse.
L’altro punto che mi preme porle di fronte è che lei ha 23 anni, ha un futuro davanti, e sono certa che sarà roseo e pieno di relazioni sane e positive se intraprende prima un percorso per migliorare la relazione più importante di tutte, quella con se stessa.
18 MAG 2023
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Gentile Emsi,
La questione tempo è relativa, 2 mesi possono sembrare pochi per chi non è all'interno della relazione, ma possono significare tantissimo per chi l'ha vissuta. In questo momento è bene che lei si prenda cura della sua sofferenza e che soprattutto si occupi della sua paura di "poter ripetere gli stessi comportamenti" in futuro. Il supporto di un professionista in questo momento le potrebbe essere di grande aiuto.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca
17 MAG 2023
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Buonasera
Sono desolata della situazione, in cui si trova
Le sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta Per avere chiarezza.
Dott.sss Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
17 MAG 2023
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Gentile Emsi, mi dispiace molto per la sofferenza che stai provando in questo momento. Comprendere l'origine e la forma di queste insicurezze è necessario per poter elaborare questa chiusura e costruire delle relazioni future più serene.
Ti consiglio di iniziare quanto prima un percorso di sostegno psicologico individuale al fine di sviluppare nuove consapevolezze di sé e costruire un cambiamento.
Sono fiduciosa sul buon esito del tuo percorso.
Tutto comincia con il primo passo.
17 MAG 2023
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Salve,
Come ha correttamente individuato, ci sono dei meccanismi interni che si trasformano poi in comportamenti, che si innescano nel momento in cui si intraprende una relazione affettiva.
Ognuno di noi, successivamente alle relazioni primarie che ha avuto modo di vivere, si crea uno "schema" . Quando questo è vissuto in modo piuttosto rigido e soprattutto maladattivo, generando malessere, è il caso di osservarlo in terapia, imparare a conoscerne i motivi, per poi poterlo modificare in modo da sentirsi protagonisti delle proprie relazioni e non ri-editori di vecchie dinamiche.
Spero di essere stata chiara,
Un abbraccio,
Roberta Del Monte
17 MAG 2023
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Gentilissima, grazie per la profonda condivisione. Capisco la situazione che descrive, ed immagino come non sia facile per lei abituarsi all'idea della fine di questa relazione così importante. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la sua difficoltà a lasciar andar questa persona, nonchè delle strategie per fronteggiare il suo malessere relazionale.
Resto a disposizione!
AV
17 MAG 2023
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Buongiorno, per poter superare le proprie insicurezze e ridurre l'attaccamento agli altri, la dipendenza da loro e dal loro giudizio, è necessario un percorso di crescita personale con un esperto che la aiuti a rafforzare la propria autostima, ridurre le proprie paure e capire che cosa nella sua storia la ha portata ad esser cosí insicura nelle relazioni. Non me la sento in questo caso di darle indicazioni grossolane perché qualsiasi consiglio dato in modo cosí generico rischia di essere controproducente.