Sono io troppo matura o lui non vuole/riesce a crescere?

Inviata da LaLory · 27 ott 2017 Terapia di coppia

Buongiorno,
vi scrivo perchè da un anno a questa parte non riesco a vivermi serenamente la mia relazione d'amore. Premetto che io ho 28 anni e vivo da sola da 8 anni mentre lui ne ha 26 e ha sempre vissuto con la madre. Siamo insieme da due anni e mezzo, dopo un anno di frequentazione ho dovuto quasi obbligarlo ad andare a convivere perchè ci vedevamo troppo poco per me (massimo 3 sere a settimana). Ci siamo trovati subito in sintonia, ci amiamo davvero tanto, solo che mi sembra che lui non voglia o non riesca a crescere.. torna tardi la sera in settimana (tipo le 2/3 del mattino e il giorno dopo lavora), beve tanto quando esce con gli amici, non trova tempo per stare insieme noi due ma solo per il calcio e gli amici.
Mi sembra di essere sua madre.
Ho amiche alla mia età che sono sposate e/o con figli e io invece non ci penso minimamente a queste cose perchè vedo lui che è lontano anni luce da farsi una famiglia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'altra sera. Per lavoro sono stata fuori casa 5 giorni, sono tornata e la sera avevo una cena con delle amiche programmata da settimane, però è finita presto..alle 21,30 ero a casa, lui usciva con gli amici e mi aveva detto che sarebbe tornato per mezzanotte perchè voleva vedere una partita di calcio. Alle 00.30 mi scrive che avrebbe tardato perchè stanno discutendo tra di loro della partita, all' 01.30 mi manda un audio in cui sbiascica che è stato male e ha vomitato "a causa del freddo". Ora vorrei sapere se sono io che chiedo troppo da una persona di 26anni o lui ha problemi a crescere? Cambierà mai? Cosa devo fare io? La sto vivendo veramente male, da 2 giorni sono andata via di casa e non voglio sentirlo perchè non ce la faccio più a vedere queste ragazzate.

Grazie mille.

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Miglior risposta 27 OTT 2017

Cara Lory,
dal tuo racconto si capisce subito come tu non stia vivendo un momento particolarmente sereno della tua vita. La relazione che descrivi parla di un compagno con una spiccata "Sindrome da Peter Pan" che si scontra con la tua risolutezza e la volontà di creare una famiglia. Noto una tua particolare forza d'animo per raggiungere questo obiettivo meritevole, ma dalle tue parole non colgo lo stesso entusiasmo da parte del tuo compagno. Quindi credo sia assolutamente normale la tua reazione attuale e il diniego che provi nel sentirlo. Probabilmente un supporto psicologico potrebbe aiutarti a chiarirti le idee. Ti lascio comunque qui di seguito qualche domanda, che potrebbe aiutarti a formulare nuovi spunti di riflessione: come hai conosciuto questo ragazzo? Cosa ti piaceva di lui allora? E adesso, cosa è cambiato? Avete mai parlato assieme di futuro? Lui ne parla o devi costantemente trascinarlo? Un domani, che persona ti aspetteresti di avere al fianco?

Un caro saluto,
Giuseppe Marino

Dott. Giuseppe Marino Psicologo a Stradella

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29 OTT 2017

Buonasera Lory, non credo sia il caso di guardare ai tanti altri aspetti importanti cui ha fatto cenno nella sua richiesta. Per ora si concentri a verificare se il suo convivente è dipendente dall'alcol ...Lo inviti a fare l'esame delle urine. Poi ..si rivolga al Sert più vicino ....lei ha bisogno di aiuto per aiutare il suo ragazzo !

Studio di Psicoterapie Brevi Psicologo a Molfetta

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29 OTT 2017

Salve da come racconta e afferma sembra davvero che si sia sostituita alla madre del suo compagno, d'altronde come spesso succede nei rapporti di coppia si tende a riprodurre le funzioni che abbiamo da sempre avuto all'interno della nostra famiglia d'origine. Ad esempio lei potrebbe appunto aver avuto una funzione più adulta all'interno della sua famiglia che la porta poi nel rapporto di coppia a prendersi carico delle parti immature del proprio compagno e questi potrebbe essere un figlio mai cresciuto "figlio cronico" che non prende coraggio a svincolarsi dalla propria famiglia d'origine e che qualora crea un rapporto di coppia tende a comportarsi come quello da accudire, rimproverare, contenere: un adolescente. In questi casi se c è la disponibilità di entrambe si può fare un percorso di coppia. Altrimenti chi più soffre e in questo caso sembra sia lei può sicuramente indirizzarsi verso un percorso personale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Silvia Rotondi

Dott.ssa Silvia Rotondi Psicologo a Roma

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29 OTT 2017

Buongiorno Lory.
Il tuo compagno pare essere molto "interessato" alla vita amicale....e un po meno a quella di coppia.
Tutto questo ti sta causando una forte delusione visto il tuo desiderio di crearti una vita di coppia più stabile ed intensa di quella che hai attualmente.
Hai parlato con lui di questo tuo desiderio? Gli hai fatto presente come la attuale situazione sia frustrante per te?
Prova ad aprire "questo tema" con lui....e vedi come lui reagisce.
Il mio suggerimento e' quello di iniziare a parlare con lui in modo capire il suo punto di vista sulla questione.
Un caro saluto.
Dott Betti Giuseppe

Dott. Giuseppe Betti Psicologo a Bologna

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28 OTT 2017

Gentile LaLory
la difficoltà che lei sta vivendo nel suo rapporto di coppia credo sia in relazione alla mancata sincronicità nel ciclo vitale che lei vive rispetto a quello che vive il suo ragazzo. Lui è più giovane ma soprattutto lui non ha ancora realizzato quello svincolo dalla famiglia di origine che si matura non soltanto quando si vada a vivere da soli ma soprattutto quando siano ben elaborati l'appartenenza a un nucleo familiare e una individuazione della propria autonomia che non possono essere vissuti in conflitto tra loro. Credo che il suo ragazzo abbia bisogno dei suoi tempi ma lei legittimamente sente di avere tempi differenti. Il suo malessere deve trovare però delle risposte. Forse quello che sta accadendo tra di voi è già una risposta. Cerchi un aiuto se può. Cerchi però di rimanere se stessa. La saluto con simpatia.
dott.ssa Anna Maria Sanna
Cagliari

Dott.ssa Anna Maria Sanna Psicologo a Cagliari

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28 OTT 2017

Gentile Lory,
dalle sue parole emergono desideri ed aspettative rispetto alla coppia, quali un maggior bisogno di tempi condivisi e il desiderio di maternità,
I suoi vissuti precedenti l'hanno resa autonoma ed indipendente. Il suo ragazzo si comporta spesso come figlio e meno come compagno.
Può darsi che tale comportamento sia dovuto all'immaturità rispetto alla convivenza, che come lei afferma, gli ha quasi imposto.
Sarebbe opportuno un dialogo aperto in cui si esprimono i rispettivi bisogni ed aspettative .
Un percorso psicologico di coppia potrebbe aiutarvi a comprendere le reali possibilità di una progettualità condivisa.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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28 OTT 2017

Gentile Lory,
dal suo racconto emerge un significativo desiderio di farsi una famiglia ed avere dei figli. E' un bisogno legittimo di donna che dovrebbe essere ascoltato.
D'altra parte il proprio ragazzo sembra presentare il desiderio di stare con gli amici. Assume atteggiamenti e comportamenti adolescenziali in determinati contesti.
Credo che tutto ciò sia da affrontare in un contesto di coppia con un dialogo aperto e sincero senza recriminazioni.
Occorre creare una progettualità di coppia, una condivisione di bisogni emotivi pur mantenendo ciascun partner i propri spazi personali.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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28 OTT 2017

Cara LaLory,
Dalla tua lettera mi sembra molto chiara la prospettiva con cui guardi la coppia e la famiglia tu e quella con cui la guarda lui. Mi sembrate davvero tanto distanti e da quello che scrivi, lui si sente comodo nella sua vita con gli amici, le partite ecc. Questo per dirti che non sembra che ci siano segnali di cambiamento di prospettiva da parte sua.
La cosa che però mi viene da chiederti è: prima di andare a vivere insieme avete parlato dei vostri progetti? Le vostre prospettive su di voi le avete condivise? Il suo modo di vivere e stare in coppia per te è una sorpresa? Non puoi chiedere a una persona di cambiare se non è quello che vuole ma se non ci sono obiettivi comuni nella coppia si creano poi distanze troppo grandi.
Un caro saluto. Luisa

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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