Sono felice per le cose belle degli agli altri ma non per me

Gentile Sofia,
credo che la chiave per comprendere ciò che le accade da così tanto tempo non sia nascosta in un forziere difficile da recuperare perché perduto in qualche remoto anfratto, ma sia proprio nelle sue mani e nella sua voce, e infatti lei conclude molto lucidamente il suo messaggio dicendo(ci) : "(non) te lo meriti"
E il problema, come già ben sa, è tutto lì.
Cosa lei vale, cosa dunque dovrebbe meritare, cosa la vita le dà, non le dà e cosa, invece, dà agli altri.
La sua radicale disistima, però, lascia trasparire una luce di speranza (e la speranza, per sua essenza, è sempre grande!) e questa è legata al fatto che lei sia qui a raccontare questo dolore, questa "confusione" come lei scrive alla fine.
Quindi, ne deduciamo che non è in una radicale accettazione di questa disistima, sennò non avrebbe alcun senso aver scritto a degli psicologi che sapeva già le avrebbero dato una leva positiva per poter guardare a lei in maniera migliore.
Perciò, diciamo (soprattutto, dica a sé stessa) che Sofia non è una donna persa in questa scarsa autostima ma, piuttosto, è una donna che combatte fra un lato che la vorrebbe immeritevole di tutto, ed un altro che, timidamente, alza la mano e chiede: "C'è qualcuno che possa aiutarmi a vedere attraverso altre lenti? Perché... forse... forse... anche io sono meritevole di..."
La confusione che vive, Sofia, è la polvere alzata da quella lotta.
Chi vincerà delle due Sofia?
Sarà lei a determinarlo e una mano da parte di qualcuno, male non può farle.

Io mi rendo disponibile nel caso volessimo parlarne.
In tutti i casi, le faccio i migliori auguri e ho fiducia che la aspettino giorni di più ampi sorrisi
dott. Alessandro Pedrazzi

Gentile Sofia0809, grazie per aver condiviso il suo stato d’animo.
Spesso accade nel nostro percorso di vita che si verifichino degli eventi particolarmente significativi per il nostro futuro da generare vissuti di confusione.
Tuttavia le nostre esperienze assumono il valore e l’importanza che noi diamo ad esse indipendentemente dal giudizio altrui. A tal proposito mi pare di cogliere nel suo discorso, al di là di quella confusione che ben esprime, un germoglio di desiderio.. forse il pensiero che potrebbe essere importante prendere in carico il suo valore e cominciare ad avvertire di meritare la soddisfazione. Se così fosse, un percorso psicologico potrebbe essere utile per approfondire la conoscenza di se stessa, poter vivere pienamente le sue esperienze e sentirsi appagata dai risultati che potrà conseguire nell’arco della vita: cercare la giusta chiave di lettura di ciò che prova e poter agire sentendosi pienamente padrona delle proprie scelte e averne la meritata gratificazione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Buoni pensieri.

Dott. Giancarlo Gramaglia
Cordiali saluti.

E' chiaro il suo problema legato all'autostima

Inizi a prendere consapevolezza di se stessa, a capire che anche lei è una persona speciale e come tale merita di avere il meglio.
Solo facendo amicizia con se stessa e conoscendo anche i suoi pregi (che sembra aver messo in un angolo) si accorgerà che è una persona che vale.

La lascio con una frase di una poetessa canadese di origine indiana: "IL MODO IN CUI AMI TE STESSO è IL MODO IN CUI INSEGNI AGLI ALTRI AD AMARTI

Le auguro buona vita, resto a disposizione

Dott.ssa Gaia Impastato

Ciao Sofia, vorrei proprio partire dal farti un complimento per la tua laurea anche se mi hai appena detto che non gradisci i complimenti. Questo potrebbe essere l'inizio del tuo percorso, partire dal problema per trovare una soluzione in modo che tu possa di re alla fine "Sono proprio felice per te Sofia, te lo meriti". Ci sono state vicissitudini nella tua vita che ti hanno portato al tuo modo di vederti, di valutarti e quindi di non piacerti. Questo traguardo non è irraggiungibile ''anche le donne forti hanno bisogno di essere prese per mano qualche volta''. Ti sei resa conto che è una visione che va cambiata, lasciati aiutare ...mi piacerebbe davvero sentirti dire ''Sono proprio felice per te Sofia, te lo meriti". Chiamami pure per un appuntamento in modo da illustrati come può avvenire il cambiamento.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Gentile Sofia,
come le è stato detto dagli altri Colleghi, il suo è essenzialmente un problema di bassa autostima che può avere origini lontane nel tempo partendo innanzitutto da quella che è stata in passato la qualità delle sue interazioni familiari. E' probabile infatti che già in famiglia lei sia stata sempre poco apprezzata per i suoi successi e le cose buone che ha fatto. Ciò può avere condizionato negativamente il giudizio e il valore che lei dà a se stessa, evidentemente molto basso.
Parimenti, eventuali relazioni sentimentali deludenti vissute o anche solo temute possono aver agito con analoga modalità.
Pertanto, il suggerimento è di intraprendere una psicoterapia cognitivo-comportamentale per elevare il suo livello di autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Sofia,

William James diceva: l'autostima è "risultati raggiunti / aspettative riguardo a se stessi" ( / nel senso di "diviso", come in una formula matematica).
Alti risultati con basse aspettative fanno una buona autostima.
Al contrario: alti risultati e alte (o altissime) aspettative fanno un'autostima bassa.

Avere alte aspettative nei confronti di te stessa ti mantiene in equilibrio, perché fa sì che tu non diventa una persona piena di sé, che crede di essere la migliore del mondo. Se sono però troppo alte perdono aderenza con la realtà (ti senti una cacca anche se hai raggiunto buoni risultati).

Cosa noteresti di diverso se avessi delle aspettative più basse nei confronti di te stessa e di ciò che dovresti raggiungere? Quali piccoli miglioramenti noteresti? Come agiresti se fossi felice per te stessa, oltre che per gli altri? Da cosa te ne accorgeresti? Cosa noterebbero gli altri che farebbe dire loro che sei felice per te stessa?

Rispondere concretamente a queste domande è già un potente esercizio.

Resto a tua disposizione. Lavoro prevalentemente online.

Buon proseguimento,

Paolo

Buonasera Sofia, grazie per aver condiviso le tue riflessioni ed i tuoi pensieri. Da quanto dici, provi emozioni positive e piacevoli verso gli altri, verso i tuoi amici ma, quando si tratta di te si annulla tutto. La tua autostima e la tua visione di te stessa è distorta ed alterata. La tua arrabbiatura esprime come ti consideri insufficiente e mancante. Sarebbe utile per te lavorare su te stessa, su questa parte relativa all’autostima e su come ti vedi. Attraverso una terapia, un’analisi profonda vedrai che riuscirai a riprendere contatto con te stessa, e a rivalutare le tue doti personali. Spero di esserti stata utile. Mentre ti saluto cordialmente, resto a disposizioni per qualsiasi chiarimento.

Dr.ssa Maria S.I. Meledandri

Ciao Sofia, ti ringrazio per esserti esposta così.
Molto spesso il rapporto che abbiamo con noi stessi è estremamente diverso da quello che nutriamo con gli altri.
Questo perché ? Beh come in tutto, ci sono moltissime spiegazioni: estremo confronto con gli altri, tentiamo sempre a metterci anche in inconsapevole competizione con l’altro anche se effettivamente siamo felici per l’altro ed è ci e se “vedere che il mio amico o la mia amica è riuscita prima di me a raggiungere quella cosa che a me basta così” e ciò ci fa cullare sul pensiero “se lei ci è riuscita prima vuol dir che io valgo meno di lei”, oppure perché in passato ci è successo di incontrare persone che ci facessero sentire meno degli altri per x motivi.
Ma secondo te ne vale la pena ? Per quale motivo ti non dovresti meritarti la felicità, di sposarti o di arrivare chissà dove ? Noi esseri umani abbiamo lo stesso valore, quello di una vita che deve essere vissuta in modo più sereno possibile.
Ci sentiamo molto spesso sentir dire che la competizione con gli altri è sana e talvolta può essere considerata come una “benzina”, invece io sono fermamente convinta che ognuno di noi attraversa nello stesso momento fasi di vita differenti, ha bisogno di cose differenti e di conseguenza fa cose differenti.
Sii felice per i tuoi amici, ma in primis guardati indietro esamina quello che hai veramente conquistato e raggiunto con tanta fatica e fatti un nell’applauso o pacca sulla spalla, perche tu non hai niente in meno rispetto ai tuoi amici o chi che sia.
Comunque se senti il bisogno di una consulenza io ricevo solo online e la prima è gratuita.

Cara Sofia,

accettare di possedere un valore significa rendersi conto delle proprie qualità oggettive. Forse nella tua vita non hai creduto a quello che ti dicevano gli altri su di te. Quello che presenti è probabilmente un quadro depressivo da controllare attraverso una psicoterapia di tipo analitico. Non indugiare, cogli questa occasione per conoscerti meglio e farai così un'esperienza che ti formerà come persona. Se lo desideri, fammi sapere come vanno le cose.
Un caro saluto
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova

Gentile Sofia,
Probabilmente lei è autenticamente felice per i lieti eventi che accadono alle persone intorno a lei, ma probabilmente davanti ai successi degli altri sente in lei una maggiore insoddisfazione per quello che riguarda la sua vita e gli obiettivi che vorrebbe raggiungere.
Se si ritrova in ciò che ho ipotizzato, potrebbe opportuno che lei affrontasse questa tematica con il supporto di un professionista.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Buongiorno Sofia,
grazie per aver condiviso i suoi pensieri con noi e sono dispiaciuta per il malessere che le causano. Da ciò che descrive mi sembra di capire che non si ritiene degna di gioire per i suoi successi raggiunti o di poterne desiderare di altri. Le sarebbe utile esplorarsi con un professionista e ricercare i significati del suo sistema di valori. L’autostima può essere paragonata ad un bellissimo e delicato fiore che si vuol piantare: occorre seme, terra, acqua, attenzione, costanza, motivazione, pazienza… Prenda in considerazione di piantare il suo seme.!
Forse una vocina all’interno le potrebbe dire “no, non te lo meriti o non ce l’hai”. Quella è la vocina dell’autosabotaggio, …e se la azzittisce un attimo, potrebbe scorgerne un’altra che invece potrebbe dire: “Si che ce l’hai e ti meriti di trovarlo!”.
Spero di esserle stata utile e se vuole parlarne può contarmi, anche online.
Le auguro buone cose
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Gentile Sofia, dev'essere faticoso vivere con intensità le emozioni degli altri e 'non sentire' lo stesso trasporto per sé stessa. Sembra che la sua sia una modalità silenziosa e di 'comparsa'. Mi chiedo se sia stato sempre così (...) e se questo suo vivere sia un meccanismo di difesa. È riuscita ad esprimere il suo conflitto interiore e a trasmettere l'angoscia che prova e questo è molto importante. Il passo successivo potrebbe essere un prendersi cura di lei attraverso 'una presa di posizione con se stessa': il potere ed insieme il permesso di prendersi uno spazio di terapia personale che, oltre a comprendere cosa accade nella sua testa, la riaccompagni a riconoscersi nel corpo e nelle sue sensazioni ed emozioni. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Cara Sofia,

capisco che stia attraversando un periodo molto difficile. L'ansia legata al lavoro può essere molto stressante e può avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica.

Innanzitutto, potrebbe essere utile cercare di identificare quali aspetti specifici del suo lavoro stanno causando l'ansia. Potrebbe essere un determinato compito, un collega o un ambiente di lavoro stressante. Una volta identificata la causa, potrebbe essere più facile trovare una soluzione.

Inoltre, ci sono diverse tecniche di rilassamento che potrebbero aiutarla a gestire l'ansia. Tecniche come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l'ansia. Queste tecniche possono essere praticate durante le pause o prima di iniziare la giornata lavorativa.

L'esercizio fisico può anche essere un grande aiuto. L'attività fisica può aiutare a ridurre l'ansia e lo stress. Anche una breve passeggiata durante la pausa pranzo può fare la differenza.

Parlare dei propri sentimenti con una persona di fiducia può essere molto utile. Questa persona potrebbe essere un amico, un familiare o un professionista della salute mentale. Condividere i propri sentimenti e preoccupazioni può aiutare a sentirsi meno soli e più compresi.

Se l'ansia continua a essere un problema, potrebbe essere utile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale. Un terapeuta o uno psicologo può fornire strumenti e tecniche per gestire l'ansia. Non c'è nulla di sbagliato nel cercare aiuto. L'ansia è un problema comune e ci sono molte risorse disponibili per aiutare a gestirla.

Infine, è importante cercare di bilanciare il lavoro e la vita privata. Assicurarsi di avere del tempo per rilassarsi e godersi le attività che ama può aiutare a ridurre l'ansia legata al lavoro.

Ricordi che non è solo in questa situazione. Non esiti a cercare l'aiuto di cui ha bisogno.

Con tutto il mio supporto,
Piccioni Matteo

Cara Sara, grazie per aver condiviso il tuo vissuto personale. Comprendo la confusione e lo spaesamento per ciò che provi.
Ricorda che non sei sbagliata, ciò che stai vivendo è frutto di un auto-percezione guidata dal cosiddetto “Sé critico”. È come avere un piccolo diavoletto che sussurra all’orecchio quanto non siamo degni di considerarci meritevoli e quest’ultimo ci dice davvero di tutto per svalutarci e abbattere l’autostima e il senso di autoefficacia (quanto ci sentiamo capaci).
Al Sé critico si contrappone il Sé compassionevole che è la chiave per uscire dal loop di pensieri negativi e ipercritici in cui galleggi in questo momento. Significa iniziare ad avere cura di sé con amorevolezza, gentilezza e accoglienza, riscoprendo il benessere. Non è un processo automatico o spontaneo, necessità del suo percorso e ogni persona ha ritmi differenti per imparare a mettere in pratica l’arte della self-compassion.
Sarò felice di aiutarti se vorrai intraprendere questo viaggio. Non è solo un percorso volto a contrastare il tuo attuale vissuto di sofferenza, ma è soprattuto un cammino in cui avrai la possibilità di scoprire nuovi pezzetti di Sara che magari erano silenti o nascosti, è un’occasione per riscoprirsi e crescere grazie allo sviluppo della consapevolezza.
Resto a tua disposizione.
Mi puoi contattare tramite messaggio qui sul sito per qualsiasi dubbio, chiarimento o per iniziare il percorso di supporto psicologico online insieme.
Io ti consiglio questo viaggio, so che può spaventare, ma è l’occasione per ritrovare la serenità che meriti e brillare della tua luce Sara.
Un caro saluto

Cara Sofia,

la invito a intraprendere un percorso psicoterapeutico, finalizzato a rafforzare la sua assertivita' e autostima.
A questo proposito sono a sua completa disposizione, anche online.
Dott.ssa Francesca Orefice.