Riuscirò mai a farcela se provengo da una famiglia così?
Buonasera, sono una ragazza di 25 anni. Da due anni, grazie alla psicoterapia, ho fatto consapevolezza delle dinamiche tossiche da sempre presenti nella mia famiglia. Entrambi i miei genitori sono depressi, ma non riescono a riconoscere di aver bisogno di aiuto tantomeno di doversi curare. Anche io purtroppo soffro di depressione, influenzata dall’ambiente in cui sono cresciuta, mai spronata verso nuove esperienze, spesso intimorita, sovraccaricata sin da bambina di responsabilità di competenza degli adulti, purtroppo incapaci di gestire tra loro situazioni di difficoltà. Insomma una bambina poco tutelata dalle figure di accudimento, troppo prese dai loro problemi e indifferenti a ció che io provavo. Non mi sono mai sentita protetta tantomeno al sicuro. Il tutto aggravato da una precaria condizione economica. Da questo ho sviluppato un forte senso di voler fare e risolvere tutto da sola, senza chiedere mai aiuto, perché quando provavo a farlo da bambina, la mia sofferenza non veniva validata ma solo giudicata e minimizzata. Penso di soffrire di depressione da molti anni, nonostante abbia deciso di intraprendere un percorso di analisi solo due anni fa. Penso sia stata una delle scelte più giuste e coraggiose della mia vita. Ho avuto anche molta difficoltà nella creazione della mia identità e nell’ascolto di me stessa, proprio perché poco spronata ad esplorare e giudicata negli sbagli, che ad oggi reputo invece esperienze fondamentali per potermi scoprire e conoscere sempre di più.
Mi sono laureata pochi mesi fa in architettura; in analisi ho maturato la scelta di intraprendere un nuovo percorso universitario, completamente differente dall’altro in cui mi sono laureata, la cui pratica mi ha portato a capire di non valorizzare le mie risorse. E di conseguenza non riesco a trarre soddisfazione dall’attività lavorativa.
Dal percorso di analisi e dalla presa di consapevolezza è emersa anche una forte rabbia nei confronti dei miei genitori e parenti, che reputo responsabili di questa mia condizione in quanto incapaci di risolvere le loro questioni da adulti senza coinvolgermi e di trasmettermi l’entusiasmo nei confronti della vita. Quel che sono riuscita a crearmi l’ho fatto da sola e lo reputo una forte ingiustizia.
Alla sofferenza psicologica si somma una mia forte tendenza a somatizzare sin da bambina: scoliosi, dermatite, asma, dolori articolari. Da quasi un anno, accuso una forte stanchezza cronica, accompagnata da forte tensione muscolare e pochi giorni fa mi è stata diagnosticata una malattia infiammatoria cronica ( che mi provoca dolori costanti) al tessuto connettivo delle gambe. Queste ultime sofferenze fisiche rendono sempre più difficile il percorso di cura della depressione. Vorrei veramente uscirne. Ma ora mi sento in un tunnel e non riesco a vedere la luce. Sto pensando ad un aiuto di tipo farmacologico.
Vorrei sapere se si può uscire dalla depressione, se è veramente possibile guarire. Ci sono persone che hanno una storia familiare simile alla mia? E che ce l’hanno fatta a riscattarsi? Se sì quali sono i vostri consigli?