Ricominciare da zero
Gentili psicologi, scrivo per un problema di cuore ma, a questo punto, anche di anima. Un mesetto fa ho scritto qui per condividere le mie emozioni riguardo il mio stato mentale, fortemente precario. In breve, mi hanno diagnosticato un disturbo depressivo nel 2021e da lì ho iniziato a fare terapia e prendere farmaci vari. Le cose sembravano meglio, mi sono fidanzata, laureata, ho iniziato a lavorare. Nel corso di questi due anni ho affrontato tante problematiche, in primis un intervento di mio padre per la rimozione di un organo a causa di un carcinoma, e il conseguente iter di supervisione e incertezza. Insomma, i brutti pensieri si sono fatti vivi velocemente. Il mio ragazzo, in questo contesto, mi ha detto che non sapeva come rendersi utile, cosa fare, quando io volevo semplicemente mi stesse vicino mentre lui invece era impegnato in tante cose. E’ sempre stato una persona molto volta allo studio e al sacrificio, al punto tale da rinunciare al tempo con me nel momento del bisogno, ma non mi importava, perché lo amavo. Andando avanti cosi mesi la mia situazione psicologica è un po’ migliorata, ma ho dovuto ben presto fare i conti con la fine della carriera universitaria e l’inizio di quella lavorativa. Mi sentivo e mi sento ancora persa, non mi piace il lavoro che faccio, non riesco a trovare nient’altro che mi appassioni, vedo tutto buio e insormontabile. Lui, intanto, andava avanti in modo brillante, raggiungendo risultati, superando concorsi. Io gli stavo vicina in ogni modo che potevo, accompagnandolo ai colloqui, tenendogli la mano mentre studiava, tutte cose che a me sembra lui non abbia mai ricambiato. Fatto sta che una settimana fa mi chiede una pausa, perché non mi vedeva serena, perché dovevo ritrovare la mia felicità e poi tornare più forte di prima perché mi stavo perdendo nella relazione. A malincuore ho accettato, ma c’è stata poca chiarezza riguardo i termini della suddetta pausa, non capivo se volesse parlarmi o vedermi, lui mi diceva di sì, che “le regole sono fatte per essere infrante”, ma allora che senso aveva la pausa? Allora ho deciso di non contattarlo, di fare la mia vita per un paio di giorni. Dopo poco gli ho mandato un messaggio, perché sapevo che in quei giorni ricorreva l’anniversario di un evento traumatico per lui e volevo fargli sentire la mia vicinanza.
Lui era arrabbiato, perché non gli ho scritto nell’esatto giorno del momento traumatico, perché non gli sono stata vicina. Dapprima avevamo deciso di parlarne da vicino, ma di punto in bianco ha deciso di lasciarmi per telefono dicendomi che avevo avuto le mie occasioni per cambiare, per stargli vicino, per msotrargli il mio amore, ma non l’ho fatto. Mi ha detto che a lui pesava il fatto di iniziare a contare qualcosa in ambito professionale, che delle persone importanti stessero investendo su di lui, mentre io passavo le mie giornate paralizzata dalla depressione.
Io sinceramente non ho capito nulla. Pensavo che la pausa fosse per ritrovare me stessa, non per testare il mio amore. Le sue parole, le colpe che mi ha addossata, mi hanno fatto male, malissimo. Mi sento ancora più inutile, non so cosa cambiare di me stessa per essere felice da sola e con qualcuno in futuro. Allo stesso tempo non riesco a credere di non essere più con una persona con la quale ho condiviso tantissimo, con la quale avevo delle abitudini che sono scomparse da un giorno all’altro come se nulla fosse.
Ho visto una psichiatra, ho cambiato farmaci, tra poco inizierò un nuovo percorso di analisi. Ma intanto non so come distrarmi, non ho amici e non so come passare il mio tempo senza pensare a tutto il dolore che provo.
Cosa devo fare? Chi ha sbagliato? Sono davvero la bruttissima persona che il mio ex pensa che io sia? Come si ricomincia?
