Rapporto con i genitori dopo una malattia
Salve, ho 33 anni e ultimamente non mi riconosco più.
Un anno e mezzo fa mia mamma ha scoperto di avere un cancro e da lì è iniziato tutto.
Premetto che non sono mai stata una figlia morbosamente attaccata alla mamma, anche le telefonate, una ogni 3/4 giorni, non tornavo quasi mai a casa i weekend dall' università. E anche mia mamma non è mai stata una mamma che riempie di coccole e baci, almeno da che ne ho memoria.
Ma da quando mamma ha avuto il cancro è tutto cambiato.
Ha fatto anche il primo controllo ed è tutto apposto ma adesso anche per un semplice mal di testa vado in ansia e penso chissà che sarà.
I mesi dei trattamenti sono stati duri, io non appena potevo tornavo a casa, ho fatto mille cambi turni di lavoro per stare con lei, avevo incubi la notte. Ricordo di aver sognato che eravamo in un ristorante a cena, ad un certo punto lei si sente male mangiando e io inizio a piangere come una bambina, lei allora mi guarda e mi dice che non morirà.
Ho avuto attacchi di panico di giorno e di notte, con crisi di pianto, non riuscivo a controllarmi. Ovviamente tutto non davanti a lei. Lei anzi sembrava combattiva, ero io che crollavo.
Dopo che si è operata invece ha avuto un crollo. Non le andava di fare nulla, si era arresa. Io ho cercato in tutti i modi di farla reagire. La portavo a fare qualche camminata, tornavo sempre a casa, cucinavamo insieme e piano piano si è ripresa.
Il problema è che io non ho superato il trauma. Ho il terrore che un minimo mal di testa sia qualcosa di grave e si ripercuote anche sulla mia vita privata, il mio compagno infatti mi dice che penso sempre male e che non recido il cordone ombelicale, che i miei genitori sono più importanti di lui.
Credo anche che il bene che si vuole ad un genitore sia differente da quello che si prova con un compagno, credo che sia più viscerale il bene che si vuole ad un genitore, ti hanno messo al mondo e accudito per anni, ma magari mi sbaglio e sono qui a scrivere anche per questo.
Ci provo a non andare in ansia, ma poi quando si avvicinano i mesi del follow-up come questo vado in ansia e si ripercuote sulla mia vita privata e sul rapporto con il mio compagno, che ormai mi conosce bene perché sono 12 anni che stiamo insieme.
Vorrei qualche consiglio da applicare sia nel rapporto con mia mamma che con il mio compagno.
Vi ringrazio!