In anonimo per favore.
Salve, scrivo per chiedere consiglio. Qualche anno fa ho scoperto un tradimento di mio marito. Buttato fuori di casa per alcuni mesi, poi abbiamo deciso di riprovarci per non far soffrire nostra figlia di 9 anni con handicap mentale grave che dal dolore aveva smesso di alimentarsi e camminare. Siamo andati in terapia di coppia, lui è molto cambiato da allora, presente in tutto, molto affettuoso e finalmente nostra figlia ha ricominciato a sorridere e a mangiare. C'è un però: per me non è più lo stesso. Non riesco ad avere rapporti intimi, un po' perché non lo desidero, un po' perché ho un blocco. Lui dall'amante prese una malattia venerea che mi ha attaccato e da allora mi sto ancora curando. Sono passati 3 anni. Riuscirò a perdonarlo veramente? Potrò riprendere in mano la mia vita sessuale? In che modo ne posso uscire?
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30 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara,
la sessualità è un aspetto importante del rapporto, in cui confluiscono aspetti biologici, psicologici, culturali, emotivi, affettivi e relazionali, sia individuali che di coppia. Dunque quando c'è un problema, l'intimità ne può risentire anche tanto.
Nel suo caso ha subito un tradimento da parte del partner, aspetto che può portare con sè tanta sofferenza con una perdita importante di fiducia, quindi una crisi nella relazione.
Perdonare o superare un tradimento è possibile, ma è importante che lei in primis affronti individualmente quello che ha significato e rappresenta per se stessa. Per intenderci, non basta "chiudere un occhio" e trovare nuovi compromessi in funzione di situazioni prioritarie rispetto alla relazione stessa (ad esempio salvaguardare i figli), è importante invece maturare e costruire un nuovo modo di stare insieme, in condivisione e collaborazione, al fine di ricreare o creare un nuovo clima realmente sereno e scevro da fantasmi del passato. Ma tutto questo lo si può fare solo se a livello individuale si è affrontato il tutto in una maniera adeguata e funzionale. Se sente questo blocco a livello sessuale allora qualcosa è ancora attivo e presente in lei, nonostante i cambiamenti migliorativi di suo marito, per intenderci. Inoltre c'è un passaggio importante: il tradimento ha comportato delle conseguenze fisiche attualmente ancora presenti, oltre che emotive, direttamente su lei. La trasmissione di una malattia venerea con queste modalità può alterare comprensibilmente gli scambi intimi. Sarebbe da indagare cosa pensa in cuor suo di tutto questo e quali emozioni sono presenti, o si presentano, immaginando o provando ad approcciarsi ad un rapporto sessuale con suo marito.
E' necessario lavorare con un esperto a livello individuale su tutto ciò che sente e vive, senza soffocare o evitare quello che porta dentro (perchè questo è il modo per elaborarlo e liberarsene davvero) su più fronti, compresi quelli connessi all'intimità; poi a livello di coppia, ma in un secondo momento, si può fare un lavoro in concerto sulla sessualità, in modo da scaldare e rinnovare il rapporto.
A fronte di ciò la invito a consultare un terapeuta esperto anche in sessualità, poichè è indispensabile avere le giuste lenti per affrontare il tutto a 360 gradi.
Le auguro di ricostruire presto una nuova serenità e una nuova complicità di coppia, sotto tutti i punti di vista, così da vivere una vita appagante.
Sono a sua disposizione e la saluto caramente,
Dr.ssa Annalisa Signorelli, esperta in vita relazionale, sessualità e sessuologia clinica (sedute anche online)
1 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, Mi spiace moltissimo per la situazione che descrive poi che comprendo il disagio connesso. Intanto, è ammirevole considerare lo sforzo che comunque sta facendo al fine di non recare un danno alla bambina Tuttavia ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico individuale per Esplorare i pensieri e di studi motivi connessi a tutte le situazioni che ha vissuto e per trovare strategie utili al fine di fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
30 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Purtroppo dimenticare un tradimento non è cosa facile, il dolore e la delusione riemergono spesso. Se avete deciso di riprovarci probabilmente è il caso di farvi aiutare da uno psicoterapeuta in modo da affrontare non solo gli aspetti emotivi ma anche gli aspetti legati alla vostra intimità. Per far fronte al blocco di cui parla, è forse necessario fare un percorso di coppia nel quale lei possa rielaborare i suoi vissuti e assieme a suo marito cercare di ritrovare la fiducia necessaria ad affrontare una futura possibile intimità. Cordialmente
Loredana Luise
30 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Mi dispiace molto per la situazione.
Ti consiglierei di continuare un percorso di terapia di coppia per migliorare o cercare di migliorare la tua relazione con tuo marito.
Se non si può recuperare, l'importante è che siate presenti con vostra figlia come genitori.
Cordiali saluti.
30 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Vale,
lei racconta il susseguirsi di più vicende difficili da elaborare. A parte il percorso condiviso di coppia, ha mai preso un reale spazio per se stessa al fine di accudire le sue emozioni? Quella provata verso il marito, quella di quando ha scoperto di aver contratto l'infezione, quella di quando ha visto sua figlia lasciarsi andare per il dolore?
Lei si è presa carico di queste vicende in primis in quanto mamma, poi lo ha fatto nel ruolo di moglie. Forse potrebbe esserle utile completare il cerchio e accudirsi in quanto donna.
Le auguro di trovare le sue risposte,
resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Simona Delli Santi
30 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Vale,
mi dispiace per la sofferenza che le sta causando questo passato. E' comprensibile che faccia difficoltà a lasciarlo andare anche a motivo delle conseguenze fisiche che le ha provocato.
La risposta alla sua domanda comunque è affermativa. Il perdono è un processo, non un'azione puntuale. Richiede tempo, ma il semplice passare del tempo non è curativo. Occorre lavorare sui pensieri che l'esperienza sofferente ci induce a fare. Spesso, se non vengono ben orientati i pensieri possono intensificare processi che alimentano rabbia piuttosto che perdono e quindi ci troviamo più invischiati di prima.
Può aiutarla una buona psicoterapia che l'aiuti a liberarsi da ciò che continua a fare male e a investire le energie in ciò che è un bene per lei e la sua famiglia.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi