La mia compagna ha fatto una terapia da uno psicologo per 7 mesi, anzi non so se ha smesso o no ed è proprio qui il problema. Prima si confidava con me da quando è andata dallo psicologo mi lascia fuori, non mi parla di se stessa, non mi dice se sta meglio o no e le poche volte che ho provato a dirglielo si è arrabbiata. Una volta mi disse che aveva detto allo psicologo che non me ne parlava perché se lo avesse fatto aveva paura che tutto sarebbe potuto andar male, una forma di scaramanzia. La risposta dello psicologo fu "non è scaramanzia ma un tuo rito magico" Io so solo che dopo non mi ha detto più niente anche se dice di amarmi. È normale che sia cambiata così tanto? Lo psicologo sapeva che stava con una donna e che, detto da lei, sono per lei molto importante. La mia domanda è: può uno psicologo condizionare una paziente perché non accetta gli omosessuali?
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15 GIU 2016
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Gentile Susi,
come le ha correttamente scritto la collega, lo scopo di un percorso terapeutico non è certamente quello di cambiare radicalmente una persona ma, invece, di darle nuovi strumenti per affrontare situazioni più o meno complesse. Inoltre, per rispondere alla sua domanda, uno psicologo deontologicamente ed eticamente corretto (e dò per scontato che quello a cui si è rivolta la sua compagna lo sia), si astiene da qualsiasi tipo di giudizio, a maggior ragione quando questo riguardo l'oreintamento sessuale.
Mi sento tuttavia di tranquillizzarla su un aspetto: ci sono una serie di problemi (come ad esempio quelli della classe ossessiva o fobica) per cui parlarne è una controindicazione; il collega potrebbe quindi aver semplicemente detto alla sua compagna di evitare di parlarne con lei così come con chiunque altro. Stia tranquilla!
Rimango a disposizione per qualsiasi richiesta e/o chiarimento.
Cordialmente,
dott.ssa M. De Simone
15 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Susi,
se la tua compagna ha deciso di iniziare un percorso di psicoterapia vivrà probabilmente un disagio psicologico personale che non si sente di condividere nemmeno con te.
Da quel poco che dici sembrerebbe che questa tua compagna, essendo sensibile alla superstizione e ai riti magici, sia eterodiretta e quindi dotata di scarsa autostima.
Tornando alla tua domanda, il terapeuta non forza il paziente relativamente al suo orientamento sessuale ma lo aiuta a fare chiarezza dentro di sè qualora una eventuale scelta omosessuale sia egodistonica.
Comunque, dal momento che la tua compagna dice di amarti, non è detto che sia necessariamente andata dallo psicologo per conflitti inerenti alla sua scelta omosessuale.e, d'altra parte, essendo in psicoterapia è anche normale che ora si confidi di più col terapeuta che è un punto di riferimento professionalmente qualificato.
Ti suggerisco, pertanto, di non farle pressioni e rispettare il suo percorso terapeutico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Susi, uno psicologo non cerca di influenzare i propri pazienti verso una scelta piuttosto che un'altra. Lo psicologo aiuta i pazienti a riflettere su sé stessi e a comprendere alcuni comportamenti per poi renderli più consapevoli e liberi di scegliere autonomamente sulle proprie questioni personali. La situazione non mi è molto chiara dal breve racconto che ci ha fornito, potrebbe tuttavia parlare apertamente con la sua compagna ed esprimerle le sue proccupazioni a riguardo
Distinti saluti