Può una persona essere causa della tua ansia?
Mi spiego meglio, sto con un ragazzo che chiamerò “G” da un anno. Premessa 1: sono in mano ad una psicoterapeuta con indirizzo cognitivo comportamentale a seguito di un solo episodio di attacco di panico da cui sono poi seguiti DOC (immagini di me che mi buttavo dalla macchina) e fobie specifiche tipo svenire in pubblico e continuo ad avere “paura della paura” con stati di agitazione su cui sto lavorando. Premessa numero 2: mi ero lasciata da due anni con il mio ex con cui sono stata 3 anni. Finita in modo tragico, ero arrivata a pensare addirittura di voler rimanere single tutta la vita. E continuavo ad essere convinta di ciò ancora dopo due anni e dopo tante frequentazioni, tanto da non voler intraprendere una relazione con G perché volevo godermi la gioventù e la libertà e quindi già dall’inizio tutto ciò mi ha sempre creato una certa agitazione. Però alla fine mi sono lasciata andare perché G era tanto dolce e attento e mi ispirava fiducia e mi è subito piaciuto come persona quindi ho continuato, seppur con il pallino in testa del “non so se veramente voglio farlo” e quindi con l’ansia. Mi butto, penso che non ha senso erigere dei muri e dopo qualche mese Arrivo a dirgli “ti amo” e da lì il calvario.”ma lo amo davvero?” “È l’uomo giusto?” “Non lo avrò detto troppo presto?” “Ora non me lo posso rimangiare” con attenzione ad ogni mia emozione in sua presenza. Facevo continue ricerche su internet per capire “lo amo o non lo amo?”. Questo durato per 3/4 mesi. Tutto ciò perché di base seppur amandolo e standoci bene c’è una mia resistenza all’avere una relazione. Va bene, so che è DOC quindi tutto ok. Anche se ogni tanto la domanda “e se non fosse DOC e veramente non lo amassi?” Me la sono posta. Poi sono arrivati i primi litigi. I primi difetti. I genitori ossessionati da lui ed estremamente protettivi al limite del patologico rompevano le scatole perché figlio unico, unico erede unico tutto. Sua mamma appena si fa un taglietto gli deve mettere l’amuchina. Appena ha mal di stomaco piange e non dorme la notte. Il padre che mentre siamo a cena tutto insieme dice apertamente “state troppo insieme ora G deve stare con me e occuparsi delle sue cose”. Disagio pure in casa sua. Premetto che è sempre stato presente dolce e soprattutto gentiluomo, MA quando si innervosisce cambia completamente. Irascibile irascibile ed aggressivo verbalmente (es: mongoloide di m.... , handicappata ecc..) , con problemi di gestione della rabbia (non gravi ma esistenti). Io sensibilee insofferente a tutto questo già da subito. Tra noi c’è sempre stato molto dialogo e gli ho sempre parlato di questo suo aspetto che mi faceva soffrire ma prometteva di non rifarlo e poi era più forte di lui e continuava. Volevo lasciarlo ma non sono mai riuscita a farlo in ragione di tutto ciò che nella vita fa per me. Ho stretto i denti e Gli ho proposto più volte di andare da uno psicoterapeuta, ha promesso e non lo ha mai fatto. In più fuma marijuana, anche questo promesso di non comprarla e poi ritrattava, poi è arrivato a fumare meno, poi è arrivato recentemente a comprare quella senza thc. Solo ultimamente dopo lunghe liti e dopo aver appreso di avere un problema ha preso un appuntamento con uno psicoterapeuta. Arriviamo quindi al dunque: dopo un anno di continue liti anche molto accese sempre per la sua aggressività e irascibilità e per il suo non mantenere le promesse mi sento svuotata e anestetizzata. Non riesco più ad essere tranquilla. Non lo vedo più come lo vedevo all’inizio, non riesco a vedere più le sue qualità, o meglio, le vedo ma per me sono di più i suoi difetti. Mentre prima riuscivo a bilanciare il tutto. Lo vedo una persona non di parola e da qui penso “come posso stare con una persona che non mantiene la parola data?”, nonostante poi si faccia in 4 per me. Nonostante mi ami alla follia. Però se mi ami alla follia perché in un anno hai continuato ad offendermi verbalmente nonostante mi vedessi piangere? Ho l’ansia quando sto con lui e non capisco perché. So che non è perché non ci sto bene perché sto bene con lui, ma penso sempre a tutte queste cose e al fatto che non capisco se non lo amo più o se lo amo ancora e sono semplicemente stremata da tutto. Penso che forse non siamo fatti per stare insieme o che tutti questi litigi hanno rovinato in maniera indelebile il rapporto. Penso da un lato che il suo lato aggressivo sia risolvibile ma non riesco ad essere serena nemmeno sapendo che andrà da uno psicologo. Ho l’ansia continua in sua presenza, quando mi chiama, quando messaggiamo e non capisco se è dovuto da un rifiuto di lui e quindi dal non amore o da tutta la situazione che c’è dietro. A volte penso che vorrei tornare single e libera da ogni preoccupazione che mi porta questa relazione. Vorrei solo capire se è possibile che sia una persona a portarti ansia o se l’ansia è da ricercare in noi stessi. Il problema è che sin dall’inizio ho sempre attribuito la mia ansia a lui e alla relazione, per me era lui che mi creava ansia e quindi non capisco se tutto ciò è un mio pensiero sbagliato perché avevo paura delle relazioni e poi con gli eventi spiacevoli ho rafforzato il mio pensiero (errato) o se non lo amo più davvero. Se tutto ciò è ancora rimuginazione del DOC. Se tutto questo senso di tranquillità se penso di non stare con lui è dovuto al malessere che stando con lui non provo perché lontana da tutti i litigi e dal peso delle dinamiche familiari sue o al non amore. Sono confusa. Prima di stare con lui non avevo tutta questa ansia.