buonasera a tutti, mi scuso in anticipo per l’argomento insolito ma mi trovo in una situazione di stallo enorme e vorrei un aiuto.
ho 18 anni, e da un po di tempo a questa parte provo qualcosa per quello che è a tutti gli effetti il mio fratellastro. non fraintendetemi, io e lui non abbiamo nessun legame di sangue, mia madre e il mio patrigno si sono sposati 20 anni fa ed io e mamma siamo andati a vivere a casa di lui dove già c’era suo figlio ovvero il mio ‘fratellastro’, quindi non abbiamo alcun legame di sangue. allo stesso tempo mi sento in imbarazzo di fronte alla sensazione che provo per lui, perché è pur sempre inusuale e so che qualcuno potrebbe “scandalizzarsi”.
lui ha quasi 22 anni, siamo cresciuti insieme e abbiamo un legame molto forte, è praticamente il ragazzo dei miei sogni, dolce, premuroso, buono e gentile, e quando sto con lui sto bene, ma da qualche anno comincio a sentire qualcosa di più oltre al “bene”.
cosa posso fare? ho questa sensazione di angoscia e mi sento in colpa ogni giorno per star provando qualcosa per lui, sicuramente non andrei mai da uno psicologo a raccontargli questo ma l’ho fatto qui perché so che è tutto anonimo…..
aiutatemi vi prego
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3 FEB 2023
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Io le consiglio invece di affrontare questo aspetto con uno psicologo che lei sembra scartare. Non c'è niente di scabroso o di cui vergognarsi per quello che ha scritto. Perciò coraggio e si affidi
6 FEB 2023
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Gentile k1978, capisco il suo smarrimento e la situazione di impasse che sta vivendo. Sono un po' confusa però con i tempi...lei ha 18 anni ma sua madre ed il suo patrigno sono sposati da 20 anni...l'età del suo fratellastro è di quasi 22 anni perciò avrebbe avuto poco meno di due anni...sua madre è rimasta incinta? Eppure scrive che siete andate a vivere dal suo patrigno 20 anni fa. Sospendendo il discorso date, il crescere insieme da così piccoli rende solitamente il legame fraterno perciò il suo sentirsi a disagio rispetto a ciò che sente è socialmente naturale così come verrebbe spontaneo dire che vista l'assenza di legame biologico non ci sarebbero impedimenti ad una relazione di tipo sessuale. Tuttavia credo che in questi casi la situazione sia più complessa e un approfondimento psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza e prendere la decisione più giusta per lei...anche nell'affrontare 'il poi', qualsiasi esso sia. Un caro saluto. Maria dr Zaupa
4 FEB 2023
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Io le consiglio invece di affrontare questo aspetto con uno psicologo che lei sembra scartare. Non c'è niente di scabroso o di cui vergognarsi per quello che ha scritto. Perciò coraggio e si affidi.
4 FEB 2023
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Io le consiglio invece di affrontare questo aspetto con uno psicologo che lei sembra scartare. Non c'è niente di scabroso o di cui vergognarsi per quello che ha scritto. Perciò coraggio e si affidi...
3 FEB 2023
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Gentilissima utente, ciò che prova per questo ragazzo è reso possibile dal fatto che non si tratta del suo fratellastro, ma del
figlio del compagno di sua madre. Tra voi non c'è nessun legame al di fuori del fatto che fate entrambi parte della
stessa famiglia allargata. Non deve vivere questo sentimento con un senso di colpa, come se si trattasse di qualcosa di
peccaminoso perché non lo è. Nessuno dovrebbe scandalizzarsi se dotato di buonsenso; siete semplicemente due ragazzi
che si sono incontrati e conosciuti, come sarebbe potuto capitare in qualsiasi altra circostanza. Non abbia paura di ciò che
prova e non si senta colpevole, non ce n'è alcun motivo.
Dott.ssa Daniela Noccioli
3 FEB 2023
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Io le consiglio invece di affrontare questo aspetto con uno psicologo che lei sembra scartare. Non c'è niente di scabroso o di cui vergognarsi per quello che ha scritto. Perciò coraggio e si affidi
3 FEB 2023
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Io le consiglio invece di affrontare questo aspetto con uno psicologo che lei sembra scartare. Non c'è niente di scabroso o di cui vergognarsi per quello che ha scritto. Perciò coraggio e si affidi
3 FEB 2023
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Non è il suo fratellastro, è solamente il figlio del compagno di sua madre. Un bel ragazzo, suo coetaneo, dolce e gentile che vive sotto il suo stesso tetto. Mi chiedo come i vostri genitori possano aver pensato che non sarebbe successo esattamente questo. Se se la sente provi a confidarsi con sua madre.
3 FEB 2023
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Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, non deve essere facile convivere con questi sentimenti così forti e contrastanti fra di loro.
E' una situazione davvero molto delicata, all'interno della quale rientrano vissuti emotivi importanti e precise dinamiche relazionali.
Non credo esista una formula magica per risolvere l'ansia e la colpa che ti porti dentro, nè tanto meno credo esista una soluzione giusta o sbagliata. Ciò che mi sento di restituirti è che mi arriva forte il tuo vissuto di vergogna, un vissuto che potrebbe ostacolare l'unica certezza in questa faccenda: parlare di ciò che stai provando con uno psicologo.
La tematica che porti ha importanti ripercussioni a livello "sociale" e credo sia normale fare esperienza di emozioni, come la vergogna e l'imbarazzo, in questo momento. Tuttavia, la stanza di terapia è il luogo più sicuro possibile dove dare voce ai tuoi pensieri e, soprattutto, a ciò che provi. Affidati ad uno psicologo, non c'è al mondo persona meno giudicante di chi fa questa professione! Solo parlando liberamente con qualcuno privo di giudizio e di accuse, potrai esplorare questa parte di te che sta emergendo e comprendere quali sono le dinamiche che ti hanno portato oggi dove sei.
Spero di esserti stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
3 FEB 2023
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Buongiorno
Perchè non andrebbe mai dai uno Psicologo ? Noi non giudichiamo nessuno.
Aiutiamo solo le persone nelle loro difficoltà. A vederli, ad essere consapevoli, a superarli.
Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta per analizzare meglio la situazione.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologo Psicoterapeuta
Roma
3 FEB 2023
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Buongiorno K.
Grazie per la condivisione.
Si può interrogare sul come sua madre ha definito nell'arco della sua crescita il suo "fratellastro". L'ha cresciuta come lui fosse un fratello o fin dai primi anni, nei Suoi riguardi, lo ha trattato più come un amico?
Da bambini, nei momenti più domestici, c'era già una forma di pudore come se non foste fratello e sorella?
Nei momenti di intima quotidianità c'è o non c'è mai stata una libertà senza imbarazzo?
Io considererei di mettere parola a tali questioni all'interno di uno spazio psicologico.