Problemi relazionali con le donne
Gentili Dottori, buonasera,
sono un uomo di 29 anni che in tutta la vita non ha mai avuto esperienze affettive, sessuali ecc. se non amicali con le ragazze e poi donne. Per questo sento la mancanza di sperimentare un rapporto più intimo e profondo con qualcuno.
Per falra breve non ho mai dato nemmeno un bacio a una donna, non sono mai riuscito a stringere un rapporto a due nella reciproca conoscenza poiché al massimo son stato rifiutato e tenuto come amico finché per loro non giungeva l'uomo giusto.
Non credo il problema sia estetico, perché nonostante non sia particolarmente alto (sono un po' bassino 176cm) ho una armonia e un fisico sportivo e normopeso. Inoltre mi accorgo il problema non sia prettamente estetico perché quando conosco qualche ragazza a me sconosciuta, o passo per strada, mi capita di incrociare sguardi e sorrisi di intesa. Le stesse amiche in una uscita serale in cui vi sono loro amiche a me sconosciute riportano apprezzamenti dalle ragazze che ho conosciuto. Ho inoltre occhi azzurri e capelli corvini e vedo che spesso piace questo contrasto, e me lo fanno notare in molte oltre al mio viso armonioso. Non sono un uomo bellissimo insomma, ma nemmeno da buttare e sinceramente mi piaccio così come sono, esteticamente.
Il problema credo sia nel mio carattere, perché vedo che quando una donna è costretta a stare in mia presenza proprio è come se non esistessi, cerco di interagire, parlare ecc. ma non vengo nemmeno calcolato, piuttosto direi che vengo isolato.
Faccio un esempio: essendo abbastanza dinamico ho cambiato molti lavori, magari noto una donna carina, ci parlo, e giorno per giorno cerco di aprire con qualche discussione ma noto che tutto cade nel vuoto. Copione che si ripete anche in questa ultima esperienza: c'è una ragazza che non mi calcola, fa comunella con gli altri ragazzi e colleghi o colleghe più anziane ma io è come non esistessi e mi sovraccarica di lavoro che tra l'altro dovrebbe svolgere lei. Era così anche all'università, tutti gli sguardi e apprezzamenti di sconosciute per strada e locali, quando vi è la seria possibilità di parlare con una collega-compagna e conoscere l'altra svaniscono e rimango isolato.
Ultimamente mi sono persuaso il problema sia per la mia troppa disponibilità e umiltà, quasi mi svendo nelle situazioni lavorative, sportive o dove devo apprendere qualcosa da zero (che poi sono i casi in cui potrei stringere un reale rapporto di conoscenza appunto). In sostanza quando giungo in un nuovo posto di lavoro ad esempio, umilmente, chiedo, cerco di imparare e dico troppi grazie, prego, scusa, questo giustifica gli altri a trattarmi un po' come "quello buono, che impara ed è rispettoso" e noto che non risulta stimolante per gli altri. Insomma, l'essere troppo disponibile, il chiedere scusa quando sbaglio e grazie quando mi correggono è come li giustificasse a vedermi come quello con poco potere. In realtà lavorativamente parlando appaga molto,perché spesso cresco in fretta e mi trovo a gestire chi era lì da molto più di me, ma a livello sociale di stringere un rapporto all'inizio mi fa vedere come l'inutile e da sfruttare.
il problema è che io sono così, e per questo mio carattere umile non vengo notato. Vengo notato solo da chi non mi conosce caratterialmente per estetica. Cosa si può fare?
Grazie.