Problemi relazionali con stesso sesso

Inviata da Eizab · 9 set 2016 Relazioni sociali

Salve, ho 25 anni e sono vari anni che mi sento a disagio a parlare con altre ragazze per instaurare un'amicizia o comunque una fiducia. Quando sono in gruppo mi lascio più andare e spesso viene fuori un carattere un po' matto ma con il quale mi trovo bene se non che non mi permette di essere riconosciuta dalle altre come un'amica o una persona da contattare. Il problema è soprattutto quando sono sola con una ragazza non so proprio che dirle e ho paura sempre di sembrare stupida o altro. Devo dire che vado molto d'accordo con i maschi infatti tutti i miei amici più cari sono maschi. Questo fin da piccola perché ero un po' un maschiaccio e non mi interessavano certe cose femminili. Purtroppo però oggigiorno che mi trovo anche in contesti lavorativi vivo con l'ansia di non riuscire a relazionarmi con lo stesso sesso. Premetto che sono fidanzata e anche lui mi capisce che ho questo problema. Pensandoci potrebbe essere dovuto ad un rapporto da sempre conflittuale con mia madre? Quale strategie posso usare per lasciarmi andare e farmi apprezzare per ciò che sono? Sento molto il bisogno di avere delle amicizie femminili ma non so come uscirne. Grazie!

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Miglior risposta 12 SET 2016

Cara Elizab
non ci sono "strategie" che possano accorciare il percorso e portare soluzione come per magia.
C'è un percorso da compiere con pazienza per poter arrivare a comprendere a fondo il problema.
E' probabile, come tu accenni, che il rapporto con tua madre abbia creato in te (interiormente) delle forti insicurezze e, di conseguenza, tu vivi le relazioni femminili com un senso di "minaccia" e rivalità.
Su questi temi occorre lavorare con pazienza e motivazione.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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10 DIC 2023

Salve, il livello di consapevolezza della sua situazione relazionale con il femminile è già un bel punto di partenza in un eventuale percorso di crescita personale. Un reale cambiamento più che da una strategia potrebbe scaturire dalla percezione del suo bisogno di amicizie femminili con le quali relazionarsi e confrontarsi. APPROFONDIRE CHE COSA NON HA FUNZIONATO CON SUA MADRE tanto da creare questa resistenza nella relazione con il femminile potrebbe essere molto utile per un reale cambiamento. Le suggerirei una relazione terapeutica con una collega donna con la quale creare quel rapporto speciale di fiducia e di intimità che possono riaprire le porte ai sentimenti di attaccamento ed identificazione con le persone dello stesso sesso. Le sue parole condivise con noi sono una bella premessa per scoperte preziose. Auguri! Dott. Lorenzo Truffi

Dott. Lorenzo Truffi Psicologo a Perugia

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13 SET 2016

Gentile Elizab,
se, come probabile e possibile il suo problema si collega ad un rapporto conflittuale con sua madre, potrebbe essere risolto o almeno molto migliorato elaborando appunto questo "passato".
Per far questo dovrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Un approccio integrato che utilizzi la Gestalt e eventualmente la Strategica Breve, penso dovrebbe darle ottimi risultati.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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10 SET 2016

Buongiorno Elizab, personalmente credo che il tipo di rapporto che ci ha, brevemente, descritto possa essere una delle cause maggiori delle sue attuali difficoltà. Questo perchè, da piccoli, tra le altre cose, impariamo a gestire il nostro allontanamento ed avvicinamento agli altri significativi (genitori, fino ad una certa età), ma anche a gestire la relazione con uno specifico genere. Dunque, sembra che lei non abbia potuto imparare (da capire bene come mai) il come "si sta" all'interno di un rapporto duale con il proprio sesso. E' come se non le fossero stati forniti gli strumenti da poter utilizzare e spendere quando si presentava l'occasione conoscitiva con un'altra donna. Questo, probabilmente, le ha fatto nascere dubbi e confusione (se non si sanno le cose, soprattutto emotivamente, si va un pò per prove ed errori, dunque con insicurezze e tentennamenti relazionali), magari anche riferendoli a se stessa (forse non sono capace di...), creando una bassa autostima in questo ambito (che poi si è diffusa anche in altri ambiti relazionali? Da comprendere). Le consiglierei, dunque, di provare ad "esporsi" maggiormente (ma gradualmente) nei rapporti con le altre donne, con l'obiettivo proprio di, man mano, vedere come reagisce, quali emozioni prova, come si sente e cosa pensa. Comunque, sarebbe sempre meglio essere seguita (anche solo attraverso un sostegno psicologico) da un terapeuta che la aiuti in questo percorso.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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10 SET 2016

Cara EIZAB,

credo che il tuo disagio nasca da un sentirti diversa dalle altre ragazze. Tu stessa ti descrivi come un maschiaccio a cui non interessavano certe cose femminili. E' ancora così? Parlare di unghie, scarpe e borse non ti interessa? Attenzione a non confondere l'essere femminile e donna con il clichè della donne frivola e sempliciotta tutta apparenza.
Prova a rivolgerti ad uno psicoterapeuta della tua zona per indagare da dove nasce questa difficoltà ed insicurezza e comprendere perché è difficile relazionarsi con persone dello stesso sesso.
Rimango a disposizione.

cordiali saluti

Dott.ssa Monica Salvadore
Psicologa Psicoterapeuta
Torino

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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9 SET 2016

Gentile Eizab,
sembra che tu sia condizionata da una sorta di complesso di inferiorità che cerchi di mascherare e contrastare in gruppo con una eccessiva esuberanza per attrarre l'attenzione mentre nella relazione duale a tu per tu con un'altra ragazza ti senti timida e a disagio.
La preferenza fin da piccola delle amicizie maschili e il rapporto conflittuale con tua madre potrebbero in parte spiegare questa tua difficoltà ma di sicuro ci sono anche altri motivi relativi ad insicurezza e bassa autostima su cui sarebbe bene lavorare in un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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9 SET 2016

Ciao Eizab, proviamo a fare delle ipotesi. Lasciamo da parte la relazione con tua madre e vediamo oltre. I rapporti con i ragazzi sono sempre stati, anche per me, molto più semplici. Essere un po' maschiaccio, anche quando si cresce, tiene un po' al di fuori e lontane, e a volte è un bene, dagli atteggiamenti di concorrenza che ci sono sempre fra donne: Forse ti senti poco competitiva, poco femminile o forse tieni meno di altre al tuo "apparire"? Troverai sicuramente, anche nel tuo ambiente di lavoro, una ragazza semplice che voglia chiacchierare e confrontarsi con te. Prova a fare tu il primo passo, vedrai che il mondo amicale femminile è ricco di solidarietà, complicità e sostegno.
Auguri Annalisa

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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