Problemi con le coinquiline
Buongiorno Dottori, approfitto della vostra disponibilità per sottoporvi la mia situazione.
Sono una ragazza di 20 anni e da ottobre sono una studentessa fuorisede, perché purtroppo non sono entrata nell’università della mia città.
Al momento, abito con due coinquiline, ma mi sento a disagio: loro frequentano lo stesso corso di laurea, quindi stanno 24/7 insieme, mentre con me passano sì e no poche ore, quindi è normale che non ci sia lo stesso livello di confidenza. Tra loro escono, vanno a mangiare fuori, si abbracciano, cucinano insieme, cose che con me non fanno mai (non mi rendono partecipe e lo vengo a sapere soltanto dopo). Talvolta ignorano i miei messaggi, entrano/escono di casa e neanche mi salutano, oppure passano giorni in cui non ci incrociamo in corridoio e non ci rivolgiamo la parola. Tutto ciò mi fa veramente male, mi dispiace, perché a volte mi sento un’incomoda, come se fossi ospite in casa loro. In questi mesi, fatta eccezione per l’università, sto passando la mia vita confinata tra camera e cucina, perché purtroppo non abbiamo momenti di convivialità e condivisione, come invece immagino che dovrebbe essere.
La mia idea adesso sarebbe di prendere un piccolo appartamento da sola: infatti, fin da ragazzina (14 anni circa) sono stata abituata a stare a casa da sola, perché i miei genitori uscivano presto per andare al lavoro e rientravano per cena, e adesso sento che questa libertà mi manca tantissimo. Mi manca avere i miei ritmi e poter fare quello che voglio, quando voglio, cosa che chiaramente vivendo con le coinquiline non è possibile.
D’altro canto, però, visto che per carattere tendo ad isolarmi, ho paura che il vivere da sola possa accentuare questa cosa, anche se in realtà, abitando in una casa tutta mia, potrei invitare chi voglio, tra amici, parenti, ecc., così da avere comunque un po’ di compagnia. E poi ovviamente potrei continuare a coltivare le amicizie nate in università.
L’unico contro che mi viene in mente è che molti dei miei amici dell’università sono pendolari oppure tornano a casa il weekend, quindi il rischio è di ritrovarmi del tutto sola in quei giorni. In questo periodo, quando posso, torno a casa anch’io (per evitare le coinquiline), però, così facendo, so di non star vivendo la vita da fuorisede a pieno. Diciamo quindi che se avessi casa libera e/o avessi qualcosa da fare, non mi dispiacerebbe restare anche nel fine settimana e tornare a casa un po’ più sporadicamente.
Il mio istinto mi dice questo, ma non so se la cosa migliore alla fine sia semplicemente cambiare coinquiline, magari trovando qualcuno più simile a me. Non voglio fare l’eremita, ma non voglio neanche rinunciare ai miei spazi e ai miei ritmi, e non è semplice.
Altra opzione ancora sarebbe provare ad entrare nell’ateneo della mia città, almeno tornerei a vivere con i miei genitori e si risolverebbero tutti i problemi di coinquilinaggio, però devo ammettere che cambiare aria e città non mi è dispiaciuto affatto, anzi, mi è servito.
Spero di aver spiegato bene la situazione, per quanto intricata, e i miei dubbi al riguardo. Accetto super volentieri consigli e punti di vista esterni. Grazie mille.