Salve, ho 19 anni, mi sento come se il mio cervello fosse più intelligente di me. Mi spiego meglio, o almeno ci provo. A volte è come se avessi delle capacità nascoste, che però non sono in grado di sfruttare. Mi sento condannato alla mediocrità nonostante le mie, riconosciute da me e da altri, grandi potenzialità. Mi sento il mio stesso carnefice, a volte me la prendo con il mondo, in pratica vivo in perenne frustrazione. Per quanto provi ad impegnarmi, non vedo vie percorribili per realizzarmi. A volte mi assale il dubbio che semplicemente io stia puntando troppo in alto, e che in realtà io sia solo in grado di raggiungere un risultato mediocre più facilmente di altri.
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9 MAR 2018
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Marco,
tutti hanno, in teoria, grandi potenzialità.
Il problema però è perseguire e raggiungere nella vita gli obbiettivi progettati; per fare questo necessita un adeguato livello di autostima (che probabilmente in lei manca) ma, ovviamente, questi obbiettivi non possono e non devono essere di onnipotenza.
Se lei sente di poter raggiungere con facilità un obbiettivo mediocre cominci pure con quello e solo dopo averlo raggiunto se ne ponga un altro un pò meno mediocre per migliorarsi e così di seguito.
In fondo la vita non è altro che un percorso in cui ci si dovrebbe sempre migliorare sapendo che non si raggiungerà mai la perfezione in alcuna cosa.
Per migliorare l'autostima è consigliabile un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 MAR 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Marco,
è certamente possibile che lei abbia grandi potenzialità, visto i rimandi in tal senso che le provengono da altri.
Per citare un vecchio proverbio "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".
Ha mai considerato l'opportunità di un percorso psicologico che l'aiuti ad individuare le strategie necessarie per solcare questo mare e raggiungere la meta finale?
Spesso una migliore conoscenza di se stessi e il miglioramento della propria autostima, sono presupposti indispensabili per attivare positive progettualità.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
10 MAR 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Marco,
Hai sollevato un tema importantissimo: essere dotati di una buona intelligenza, avere potenzialità non ci rende soddisfatti dei risultati o dei traguardi raggiunti in se’. Dobbiamo dare senso a quello che facciamo., sentire di finalizzare le nostre energie altrimenti il nostro essere capaci ci sembra scontato, dovuto, riconosciuto dagli altri ma percepito da noi come poca cosa. In questa fase della tua vita la sfida è conoscersi e comprendere come finalizzare il tuo potenziale. Non essere impaziente, accetta di non vederci ancora chiaro nel tuo futuro e sperimenta ognuno dei tuoi talenti non per eccellere ma capire in cosa e come puoi esprimere la tua intelligenza. Buon cammino
9 MAR 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Marco, grazie per essersi rivolto a noi. Dal suo breve racconto emerge una gran voglia di fare, di avere risultati, il fatto di non vedere una via per la realizzazione mi fa pensare che lei desidererebbe vedere un percorso già tracciato, motivante e semplicemente percorrerlo. Ma la vita non va così, non per tutti e oso dire per fortuna! Lei è in una fase di vita dove ha aperte davanti a sé molte possibilità ma per coglierle non può guardare troppo oltre. Progettarsi non vuol dire avere già chiaro cosa si diventerà. Vuol dire cogliere le opportunità che nel presente ci interpellano e perseguirle. Questo a partire dai suoi interessi, passioni e capacità. Da quello che lei sente suo! Eccellere o meno non dovrebbe preoccuparla troppo, non è garanzia di realizzazione. Sentire identitaria una scelta, sentircisi a proprio agio è il fondamento. Poi i progetti, le vie da percorrere, lavorative, affettive o altro verranno spontanee. Le faccio i migliori auguri!