Mio marito quando arriva a casa dalla pausa pranzo, sta un po' con nostre figlia (quasi 9 mesi) gioca e la intrattiene, ma poi quando se ne deve andare, lei inizia a piangere ed è anche capitato che non volesse stare o venire in braccio a me. Questa cosa un po mi fa rimanere male dato che sto tutto il giorno con lei, fra virgolette, me la aspetterei nei miei confronti questa reazione. Premetto che quando sono solo con lei, se mi allontano o non mi vede piange. Perché??!?
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16 NOV 2023
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Gentile utente,
la sua bambina ha maggiormente interiorizzato il legame di attaccamento con lei ma è attratta anche dalle interazioni col papà che ha meno tempo disponibile di lei e per questo la piccola piange quando lui si allontana.
In ogni caso è un processo normale per cui non ha motivo di preoccuparsi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
27 NOV 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile mamma,
Capisco come possa sentirsi frustrata da questi episodi di pianto.
Tuttavia, da quanto riporta, questo non sembra un segnale di disagio, ma appartiene piuttosto alla tipicità evolutiva, in linea con l'età della piccina, che sta lasciando la fusionalità del periodo precedente.
Si sta differenziando da quel "tuttuno" mamma/bambina.
Sta diventando grande e trova questa modalità comunicativa per affermare la sua presenza.
Il "non vedere" i genitori nel suo campo visivo equivale per lei ad una scomparsa, che può essere percepita con intenso disagio emotivo.
Come genitori potete monitorare che quest'ansia separativa non superi livelli di intensità e durata, magari confrontandovi con un@ professionista, interpretando anche altri segnali contestuali.
Cordialità
Resto a dispisizione
Dr.ssa Peloso Ornella - Psicologa (Belluno)
20 NOV 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il pianto nel momento della separazione, così come la reazione di paura verso l'estraneo e la ricerca di protezione da parte del caregiver, sono la manifestazione del fatto che si sta definendo la relazione d'attaccamento tra il bambino e il genitore. Nei primi mesi di vita i bambini non sono in grado di distinguere tra le persone, ma poi crescendo comprendono che la madre prima e il padre poi sono le figure di riferimento. Il motivo per il quale piange quando il papà va via e quando non la vede è che vi ha individuato come le figure che le garantiscono la sua esistenza psicologica e biologica.
19 NOV 2023
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Gentile CA87, è assolutamente normale che sua figlia pianga quando si separa dalle sue figure di riferimento. La invito piuttosto a riflettere su ciò che questa "ingiustizia" per cui piange se se ne va il papà, le smuove davvero. Forse è lei che sente poche attenzioni ma da parte di suo marito in questa fase della vostra vita? Le nostre risposte emotive ci dicono molto sui nostri bisogni.
Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Borsari
17 NOV 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara CA87, comprensibile che tu ti senta frustrata e confusa riguardo alla reazione della tua bambina quando tuo marito se ne va dopo la pausa pranzo. Vorrei rassicurarti che ciò che stai vivendo è un'esperienza comune per molti genitori, e ci sono diverse spiegazioni possibili per il comportamento della tua bambina.
A quell'età, i bambini iniziano a sviluppare un attaccamento emotivo verso le figure di cura primarie, che di solito sono i genitori. Il tuo ruolo come madre che trascorre la maggior parte del tempo con la tua bambina fa sì che tu sia la figura principale di attaccamento. Quando tuo marito torna a lavoro dopo la pausa pranzo, la tua bambina potrebbe reagire con pianto e rifiuto di andare con te perché percepisce la separazione dal padre come una perdita temporanea di una figura familiare a cui si è affezionata.
Questa reazione può essere considerata normale e non è un riflesso del tuo ruolo come madre. È importante ricordare che i bambini a questa età stanno ancora imparando a gestire le emozioni e a comprendere il concetto di separazione. Il pianto e la resistenza possono essere il modo in cui esprimono la frustrazione o l'ansia che provano quando una figura familiare si allontana da loro.
È positivo che tuo marito si prenda del tempo per giocare e intrattenere la vostra bambina durante la pausa pranzo. Questo contribuisce alla sua relazione con il padre e alla sua crescita emotiva. I bambini traggono beneficio dall'interagire con entrambi i genitori in modi diversi, e questo può aiutarli a sviluppare legami e connessioni solide con entrambi.
Ricorda che le reazioni della tua bambina non riflettono la tua competenza o il tuo amore nei suoi confronti. Ogni bambino è unico e ha bisogni e modi di esprimersi diversi. Continua a fornire un ambiente amorevole e sicuro per la tua bambina, e con il tempo, lei imparerà a gestire meglio le separazioni e ad adattarsi a diverse situazioni.
16 NOV 2023
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Gentile CA87,
il fatto che sua figlia pianga sia quando suo marito se ne va che quando lei esce dalla stanza significa che ora vi riconosce sempre di più come le figure più significative dal punto di vista affettivo. Questo avviene intorno ai 7-9 mesi. Vostra figlia vi riconosce e pone sempre più fiducia in voi che rispondete ai suoi bisogni, anche a quello di giocare insieme, e quando c’è un distacco reagisce con frustrazione. Crescendo imparerà a regolare sempre meglio le sue emozioni date dal distacco da uno di voi, così come a chiedere e ad accettare di essere consolata, deve essere però accompagnata in questo.
Capisco che sentirsi rifiutata da sua figlia, inconsolabile per l’uscita del padre, non sia facile da accettare, ma è il momento in cui sua figlia ha bisogno di lei per imparare ad accettare il conforto a una situazione spiacevole, non c’è un’intenzione negativa nei suoi confronti.
Le consiglio un confronto con suo marito rispetto al suo disagio, in modo che non sia sola nell’affrontarlo, ed eventualmente un consulto psicologico per avere più strumenti per affrontare questi momenti e chiarire quali emozioni e quali dinamiche la portano a rimanerci male.
Un caro saluto,
Dott.ssa Paola Rosci
15 NOV 2023
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gentilissima Ca87, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco, da terapeuta infantile, il suo vissuto e la situazione che descrive, e comprendo il suo bisogno di risposte. Credo che potrebbe esserle più utile comprendere attraverso dei colloqui di terapia le motivazioni sottostanti il suo disagio in questa situazione.
Resto a disposizione!
AV
15 NOV 2023
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Gentile CA87 mi sento di risponderle brevemente con un: 'tutto nella norma'! Il fatto che lei ci stia male potrebbe indicare un'insicurezza o gelosia nei confronti di suo marito; una consulenza specifica potrebbe aiutarla a dipanare dubbi e a rasserenarla. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
15 NOV 2023
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Gentile, i bambini stabiliscono un legame, definito d'attaccamento, nei confronti dei genitori. Quando i genitori non ci sono più nel loro campo visivo, nel caso di una bambina di quell'età, risulta difficile per loro comprendere che il genitore possa ritornare e si attivano una serie di dinamiche che possono portare al pianto e che sono relative al legame d'attaccamento, di cui le ho accennato. Mi sembra importante il vissuto che lei porta in questa domanda e potremmo approfondirlo maggiormente. Per qualsiasi informazione mi contatti. Dr. Simone Volpe
14 NOV 2023
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E' difficile interpretare i comportamenti di una bambina così piccola. Dicerto non hanno né intenzionalità malevole né tanto meno malizia quindi non deve rimanerci male.
Andrebbe indagate meglio come si svolge la dinamica del fati ed il contesto in cui essi si svolgono. Tuttavia con una bambina cosi piccola resta difficile dare una spiegazione "logica" a certi comportamenti. perché non hanno una vera e propria intenzionalità come possono avercela i bambini più grandi, gli adolescenti o gli adulti.
Comunque se ne sente la necessità può parlarne con uno specialista.
saluti
Dottor Luca Ferretti psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale.
Resto a disposizione.
Ricevo sia in presenza che online.
Studio Livorno/Online
14 NOV 2023
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Dalle sue parole, la domanda da porsi riguarda come mai vive una reazione così naturale sul personale? All'età di 9 mesi non c'è una mera intenzionalità come la si intende da adulti, sembra sia il caso di indagare come si vive lei ora come madre, oltre che il rapporto di coppia, il quale sta affrontando un nuovo inizio: da coppia a famiglia.
Il supporto alla genitorialità a volte si rende necessario e non lo escluda per timori legati al giudizio.
14 NOV 2023
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Buongiorno,
La rassicuro dicendole che la reazione di sua figlia è assolutamente normale. Probabilmente, se abituata ad una presenza costante della mamma, la bambina ha interiorizzato un attaccamento solido, fatto di presenza, disponibilità, partecipazione affettiva. La figura del padre è, da lei, presumibilmente percepita ancora intermittente e, tramite il pianto, la bambina sta semplicemente esprimendo la sua richiesta che anche la figura paterna possa essere presente quanto la madre.
Ritengo anzi utile che la bambina possa esperire più figure affettive di riferimento, oltre la figura materna.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
14 NOV 2023
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Gentile utente, sua figlia sta sviluppando un legame di attaccamento per cui è normale che quando si vede “senza la mamma” possa piangere e in contemporanea ha paura dell’estraneo. La reazione che ha con suo marito è del tutto normale proprio in forza di quel legame di attaccamento che la bambina sente anche nei confronti del padre che rappresenta una “novità” della giornata e un momento piacevole per lei, ecco perché piange. Non si preoccupi, è una fase normale a quest’età.