Buongiorno,
avrei bisogno di un consiglio, mio figlio di 3 anni fa molta fatica a socializzare con gli altri bambini, considerando il fatto che è da quando ha 9 mesi che va all'asilo nido quindi è sempre stato a contatto con gli alti bambini quando vado in posti dove sono presenti molti bambini lui si isola e vuole sempre stare in braccio a me anche ora che ha iniziato la scuola materna quando va a mensa dove sono presenti piu di 90 bambini lui non fa altro che piangere e non vuole mangiare come devo fare per farlo sbloccare? Oppure perchè mio figlio ha questo comportamento?
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10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara mamma, colgo tutta l'ansia che le suscita questa situazione. E' difficile capire perché un bambino assuma un determinato comportamento, perché i canali che utilizza per comunicare non sono così diretti. Gli psicologi colgono i pensieri e le emozioni dei bambini e arrivano a capire le loro difficoltà con strumenti ludici. Così il bambino comunica il suo disagio giocando e divertendosi. Per questo se il problema la assilla, le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo dell'infanzia, facendosi anche consigliare dal pediatra, in modo da chiarire i suoi dubbi rispetto alle difficoltà del bambino. Cordialmente.
13 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Mamma,
l'ambiente del nido e quello della materna sono in realtà molto diversi. Ci sono bambini estroversi e aperti alle novità per natura ed altri invece no. Al nido si lavora per piccoli gruppi, in un ambiente più "coccoloso" con un'educatrice ogni 8 bimbi... alla materna la maestra ne ha fino a 25 e suo figlio va a mensa con altri 90 bimbi, che si muovono, parlano, fanno rumore...e forse suo figlio fa parte di tutta quella schiera di bambini che non fa parte degli estroversi ma dei bimbi più ansiosi ed introversi. E in tal cosa non c'è nulla di sbagliato. Le consiglio di accordarsi con le maestre per fargli fare un inserimento più soft...lo lasci tutta la mattina a scuola, che socializzi con i compagni, che si affidi con serenità alla maestra e si senta più sicuro in un ambiente nuovo e grande, ma lo riprenda per il pranzo. Anche se inizierà a mangiare a novembre/dicembre non mi sembra un problema, l'importante è rispettare i tempi di inserimento al bimbo...fargli associare il pranzo al pianto non è una cosa positiva. Ad ogni bimbo le sue tappe.
Cordiali saluti
Dott.ssa Sabrina Fontolan
10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Chiara,
per rispondere alla sua domanda occorre fare un lavoro di analisi e di approfondimento, in psicoterapia, col bambino stesso e con voi genitori giacchè questo disagio potrebbe trovare la sua spiegazione nella quantità,qualità e tipo di interazioni instaurate finora tra di voi e con lui.
Benchè dunque non ci siano informazioni sufficienti, una prima ipotesi che potrei fare è proprio che il bambino sia stato introdotto all'asilo-nido troppo presto e che questo fatto abbia potuto costituire un trauma.
Naturalmente, senza elementi adeguati a validare questa ipotesi, essa rimane appunto solo una ipotesi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Chiara,
sarebbe opportuno indagare che relazione il bambino ha con voi genitori e con altri famigliari, ma non è possibile farlo attraverso questo strumento online. Se il bambino non mangia insieme agli altri bambini probabilmente è perchè sperimenta ansia e non riesce a stare tranquillo in quell'ambiente, è importante capire quali sono i motivi e cosa lo spaventa. A casa mangia sempre regolarmente e senza piangere?
Rimango a disposizione,
cordiali saluti
Dott.ssa Monica Salvadore
Psicologa Psicoterapeuta
Torino
10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Chiara,
sarebbe importante prima capire perché suo figlio faccia fatica ad entrare in contatto con gli altri bimbi.
Non c'è un'unica ragione possibile e probabilmente lei è una delle persone che potrebbero con piú facilità avvicinarsi all'ipotesi corretta.
Provi a ripensare a suo figlio e alle relazioni che intreccia/ha intrecciato sia a casa che fuori. Che stile hanno? Come le vive? Come é fatta la sua giornata? Come ha vissuto l'inserimento al nido? E la relazione con voi?
Potrebbe essere interessante approfondire queste questioni (anche con l'aiuto di un terapeuta).
Solo dopo che avrà un'ipotesi plausibile riguardo ai motivi di queste difficoltà potrà trovare soluzioni per proporre delle alternative a suo figlio. Se agisse senza prima comprendere quali sono i motivi che lo spingono a comportarsi cosí potrebbe rischiare di peggiorare la situazione mandandogli messaggi ambigui o rinforzando questa sua difficoltà.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,
