Sono una ragazza di 20 anni. Malgrado il primo anno di università sia passato, non sono riuscita ad adattarmi accademicamente. Ho fatto moltissime amicizie, ho capito la burocrazia ma non sono riuscita a trovare un nuovo metodo di studio. Quello che usavo al liceo si è dimostrato inefficace. Il mio studio che al liceo era impeccabile adesso risulta superficiale.
Passo ore e ore a sottolineare e ripetere ma nonostante ciò dimentico. Dopo molte ore di studio inizio a pensare a tutto, non riesco più a controllare la mente. Penso al mare, penso agli amici, penso che voglio uscire e penso al mio ragazzo. Mi faccio distrarre dal computer e dal cellulare.
Ho collezionato una serie di insuccessi e bocciature, la media di quei pochi esami che ho passato è bassa. So di avere le capacità ma non riesco a capire come svilupparle.
Nonostante i pessimi voti non voglio assolutamente sentirmi un’impedita perché al liceo non lo ero. Credo di potercela fare anch’io. Però finora mi sono impegnata fino allo stremo senza risultato. Non voglio abbandonare gli studi perché credo in quello che faccio ma i miei sforzi non corrispondono al risultato ottenuto.
Esiste qualche intervento per aiutarmi?
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18 GIU 2013
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Cara serena,
credo che potrebbe rivolgersi a uno psicologo della sua zona per delle consulenze al fine di approfondire meglio il suo disagio e la sua storia.
5 DIC 2013
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Ciao Serena, capisco la tua frustrazione quando cerchi di studiare, ma nonostante l'impegno, ti sembra di non riuscirci. Spesso, intensificando lo sforzo fino allo stremo, si ottiene il risultato opposto, di non riuscire a capire quello che si legge, aumentando ancora di più la frustrazione. Lo psicologo può aiutarti in diversi modi: se c'è un vero e proprio blocco nello studio, ci sono diverse tecniche, anche derivate dall'approccio breve-strategico, che aiutano ad affrontarlo anche in breve tempo. Queste tecniche possono essere inserite in un percorso più ampio, di ridefinizione del metodo di studio, perché il metodo di studio universitario è diverso da quello delle scuole superiori. Infatti è opportuno prima "scongelare" il vecchio metodo, efficace a scuola, ma non adeguato per un esame universitario, e poi costruirti un nuovo "repertorio" di metodi di studio, da variare flessibilmente, in base al tempo disponibile, all'esame, alla materia, ecc.
Non si tratta quindi di sostituire un metodo con un altro, ma di ampliare il tuo repertorio e sviluppare la flessibilità, senza rimanere vincolata ad un unico metodo rigido e potendo scegliere, di volta in volta, quale metodo risulta più efficace per un determinato esame. A parte poi l'aspetto più cognitivo, di organizzazione dello studio, c'è anche un aspetto più emotivo e socialeda considerare, perché, intervenendo solo sulla "performance", potrebbe non bastare se ci sono ansie ed emozioni che interferiscono e che sono legate alla tua nuova vita universitaria, alla tua nuova identità di studentessa adulta, al diverso rapporto con i genitori e con gli amici. Lo psicologo può aiutarti anche a mettere ordine in questo, così da iniziare al meglio questa nuova fase della tua vita.
24 GIU 2013
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Cara Serena,
forse il metodo di studio che lei utilizzava durante gli anni del liceo non è più efficace nell'ambito della sua carriera universitaria ma mi permetto di insinuarle un dubbio; cosa rappresenta per lei l'università?, ha paura di diventare "grande", di mettere le basi per la sua autonomia? Le mie domande potrebbero aiutarla a riflettere sul significato che in questo momento la difficoltà negli studi ha per lei. Se percepisce che stia vivendo non nel migliore dei modi il cambiamento legato all'università, le consiglio di rivolgersi ad una psicoterapeuta di fiducia per esplorare questa tappa della crescita cosi importante per lei.
Un caro saluto
Dott.ssa Federica Cereatti
24 GIU 2013
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buongiorno Serena
il primo anno di università è difficile per tutti, poichè si deve trovare un metodo di studio diverso da quello usato precedentemente. nel suo caso sembra che si siano sommate altre difficoltà e altri pensieri.
le consiglierei di consultare una psicoterapeuta per capire meglio che cosa la distrae e che cosa le impedisce di tenere l'attenzione viva sullo studio.
24 GIU 2013
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Cara Serena, è importante rivolgersi a un psicoterapeuta per un approfondimento del suo problema e dei suoi vissuti , infatti la difficoltà nello studio non è causato solo da una mancanza di metodo ma occorre considerare altri aspetti, i cambiamenti, la motivazione, le relazioni, tutto quello che sta succedendo nella sua vita e i suoi pensieri ed emozioni.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Gussoni Nicoletta
21 GIU 2013
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Il problema consiste nell' adottare una giusta strategia di studio, accanto ad una di sostegno all' autoefficacia, pertanto le consiglio di contattare più che altro un coach o un educatore-formatore.
19 GIU 2013
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salve serena,
quello che sta vivendo è un momento di passaggio molto importante; il cambiamento tra scuola superiore ed università è grandissimo, tutto è lasciato all'individualità, non ci sono le interrogazioni o le verifiche regolari, c'è solo l'esame finale per cui la mole di materiale da studiare è notevolmente superiore rispetto a quella cui lei era abituata; inoltre mi sembra di capire che lei sia lontana dai suoi affetti, è forse una studente fuori sede? anche questo mi sembra un elemtno, se così fosse, importante nella valutazione globale della situazione. Forse potrebbe cercare una collega di studio o anche più di una, insomma creare un gruppo di studio, questo le permetterebbe da una parte di modificare il metodo, dall'altro di condividere e smorzare le sue preoccupaizoni ed aspettative negative.
un caro saluto
18 GIU 2013
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Cara Serena,
provi a studiare assieme ad una collega.
Se il disagio dovesse persistere e minare il suo rendimento, si rivolga ad uno specialista nella sua zona, che possa accogliere la sua problematica e strutturare l' intervento terapeutico più adatto.
Cordialmente,
Dott.ssa Raffaella Orlando
18 GIU 2013
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Buongiorno gentile Serena,
il passaggio dal liceo all'università è un passaggio difficile sotto molti punti di vista, per Lei la difficoltà si è evidenziata nel metodo di studio ma anche nella sua capacità di concentrazione per cui probabilmente non è solo una questione di metodo ma anche di sbilanciamento motivazionale. Appare molto determinata e ciò è un buon punto di partenza, si dia tempo e richieda un sostegno psicologico anche presso la sua università per ridimensionare le sue aspettative verso se stessa e la sua motivazione.
Cordialmente
18 GIU 2013
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Cara Serena, esistono numerosissime possibilità che possano aiutarti a trovare un metodo di studio più efficace per i tuoi studi. Basta un intervento davvero molto breve. Rivolgiti ad uno psicologo che sappia orientarti al meglio.
18 GIU 2013
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Ciao Serena,
in genere le Università dispongono di uno sportello di servizio psicologico, appositamente dedicato a queste tipologie di difficoltà. In ogni caso, credo che sia piuttosto comune, alla tua età, avere distrazioni che possono apparire intrusive al fine di un buon rendimento accademico. L'Università richiede un metodo di studio diverso da quello richiesto dalla scuola superiore, ma oltre al metodo serve un po' di adattamento: potresti cercare un gruppo di colleghi con cui poter studiare e con cui poter anche condividere queste "distrazioni". La vita accademica, specialmente nei primi anni, è anche questo. Quindi non allarmarti troppo e ricordati di rivolgerti presso il servizio che ti ho suggerito all'inizio.
In bocca al lupo!
18 GIU 2013
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Cara Serena,
accade spesso che il metodo delle scuole superiori, fin troppo strutturato, si riveli poco adatto all'università. Fornirle un metodo "giusto" via mail è impossibile poiché bisognerebbe conoscere quali tecniche di apprendimento siano più adatte a lei. Può rivolgersi a uno psicologo che si occupa di strategie apprendimento tra cui la lettura veloce e le memotecniche.
Un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci