Sono una ragazza di 30 anni e ho scoperto da pochi anni di avere la sindrome di Asperger.
Vi scrivo perchè mi rende triste da tanto tempo ormai non riuscire a fare le cose che fanno i ragazzi della mia età.
Non sono riuscita a mantenere le poche amicizie che avevo perchè non me la sentivo di fare tante cose che facevano i miei coetanei e perchè mi sentivo inadeguata al loro modo di vivere la vita sociale.
Non sono riuscita ad andare all'università perchè non riuscivo a vivere in un'altra città lontano da casa e da sola al punto da avere una forte ansia debilitante che mi ha costretta a rinunciare agli studi.
Non riesco ad uscire di casa se non accompagnata da qualcuno e provo molta ansia a doverlo fare, ho vissuto gli ultimi dieci anni chiusa in casa senza mai fare un viaggio, una vacanza o passare del tempo con degli amici.
Sono molto intelligente, molto più degli altri e l'unica cosa che mi piace fare è starmene per conto mio a imparare cose che accrescano le mie conoscenze o a coltivare qualche mio interesse.
Non voglio neanche vedere quei pochi famigliari che ho e neanche delle psicologhe perchè non mi capiscono, riesco a parlare solo con mia madre.
Mi sento sola in un mondo fatto di ragazzi e ragazze comuni, salvi da ciò che comporta essere più intelligenti degli altri, e mi sento triste perchè so di non vivere come dovrebbero vivere le ragazze della mia età.
Mi sento anche presa in giro, leggo tante storie di ragazzi che vogliono essere come me ma che alla fine hanno una vita come quella di tutti.
Mia madre e mio padre credo siano autistici entrambi, una ha sempre avuto problemi con il relazionarsi e l'altro è intelligente almeno quanto me e hanno sempre vissuto entrambi chiusi nelle loro case perchè separati (salvo viaggi di lavoro di mio padre) evitando i contatti sociali.
Delle volte vorrei non essere mai esistita, non ha senso una non vita come la mia e nessuno può cambiare le cose, capirmi e aiutarmi.
Se mi rispondete qualcosa che può farmi stare meglio e darmi qualche consiglio vi sarei grata.
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24 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Winri,
ha mai considerato di iscriversi ad un'università telematica? Vista la sua intelligenza, alla quale ha fatto riferimento più volte, e considerata la forte ansia ad uscire di casa da sola potrebbe essere una buona modalità per prendere una laurea e per mettersi in gioco.
A mio modo di vedere la sua situazione esistenziale sembra una sorta di esilio dorato, nel quale pur essendo triste, si culla nell'idea di essere più intelligente degli altri ed evita il confronto con le altre persone. Tranne che con sua madre con la quale ha una forte intesa, forse collusiva.
Ritengo che le psicologhe con le quali ha lavorato, non la debbano solo comprendere, ma aiutare a superare i suoi disturbi d'ansia e a potenziare le sue competenze relazionali. Comprendo che ci possa essere una forte sofferenza per le rinunce che ha dovuto fare e per l'isolamento nel quale versa, tuttavia dopo un'iniziale accoglienza empatica, è importante iniziare a lavorare per incoraggiarla ad uscire gradualmente dalla sua zona di confort e per accompagnarla nell'esplorazione del mondo e dei vari ambiti di vita.
Avere amicizie non significa necessariamente avere una vita mondana, non c'è un modo comandato per vivere la vita di una giovane donna, può comunque avere amicizie con le quali fare cose semplici, tranquille, anzi il maggior livello di intimità e complicità si può raggiungere proprio in piccoli gruppi o in relazioni 1 a 1.
I miei suggerimenti sono pertanto: 1. bandisca i pensieri negativi del tipo: "vorrei non essere mai esistita, non ha senso una non vita come la mia e nessuno può cambiare le cose, capirmi e aiutarmi": lei ha assolutamente diritto di esistere e può fare tante cose belle nonostante le sue difficoltà, inoltre la sua condizione psicologica può essere migliorata, ci vuole impegno, fiducia e disponibilità al cambiamento. 2. ricontatti degli esperti al fine di rifare una puntuale valutazione psicologica per confermare la diagnosi di disturbo della spettro autistico: a mio modo di vedere la categoria Asperger è stata utilizzata negli anni per tutta una serie di condizioni non meglio specificate, ma è un po' sovrastimata dal punto di vista psicodiagnostico e statistico. In secondo luogo è necessario verificare la presenza di un disturbo d'ansia in co-morbilità come il disturbo Agorafobico. Esso non è sempre e comunque presente nel quadro della sindrome di Asperger, quindi può essere ridotto o addirittura eliminato con il corretto trattamento. 3. trovare un* psicolog* che sappia stilare un piano di trattamento che l'aiuti a potenziare le sue risorse e ridurre la sua sintomatologia. L'empatia può essere il tono di fondo che caratterizza la relazione terapeutica, ma il percorso non si esaurisce in essa.
23 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente, e assolutamente comprensibile il suo vissuto.
Ciononostante crediamo nel valore delle proprie potenzialità a stare nelle cose che abbiamo e nelle risorse che si possiede, a partire dalla possibilità di aprire le mani per prendere ciò che di buono ci può essere
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli
22 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
non pensi a ciò che non può fare, pensi a ciò che può fare e lo progetti. Non pensi all'etichetta e a ciò che si presume possa dire di lei. Lei non è un'etichetta, ma una persona.
Ha detto che vuole un consiglio? Lavori sull'ansia, un'esperienza psicofisiologica normale dell'essere umano, che quando supera certi livelli possiamo pensare a gestire meglio. In questo caso serve un terapeuta, e se non ha trovato chi la capisce cerchi finché percepisce una migliore comprensione della sua persona oltre l'etichetta. Indipendentemente da questa, sulle abilità sociali e sulle relazioni interpersonali l'essere umano apprende per tutta la vita. Non vedo perché dovrebbe essere diverso per lei. Si dia la possibilità di apprendere e progredire, lo progetti, si faccia supportare.
Le faccio tanti auguri
Dott Giovanni Iacoviello
22 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Winri, il tuo racconto fa emergere tutto il malessere che stai provando, lo comprendo e mi spiace che tu lo stia vivendo.
Hai detto che nessuno può cambiare le cose e che non parli con le psicologhe perchè non ti capiscono, già il solo fatto di aver scritto qui un piccolo pezzo della tua storia mi fa pensare che già qualcosa stia cambiando. Sicuramente non è facile parlare di sè con qualcuno che non si conosce bene o che non è uguale a noi, ma rivolgersi a un professionista con le competenze giuste potrebbe facilitare questo lavoro.
Resto a disposizione, anche online.
22 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Winri, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
La sindrome di Asperger può essere un ostacolo talvolta nelle relazioni sociali a causa delle difficoltà spesso presenti di stabilire legami profondi e per certe rigidità di vedute tuttavia ritengo che un lavoro su questo, ossia sul cercare di rendere flessibili alcuni stili di pensiero, potrà aiutarlo a vivere una vita del tutto simile a coloro che non hanno questa sindrome, sfruttando l'intelligenza e le risorse di cui è dotata.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
