Non sopporto più mia moglie, ma come lasciarla?
Buongiorno,
sono un uomo di 45 anni, vivo con mia moglie da 18, insieme abbiamo due figli splendidi: una femmina di 16 anni e un maschio di 10.
Negli ultimi 8 anni (in particolare) mia moglie me ne ha combinate di tutti i colori: ha intrattenuto chat erotiche e corrispondenze pornografiche con vari spasimanti, inviando loro anche foto esplicite, nonché racconti, sogni, fantasie; tre anni fa ha raggiunto l'apoteosi tradendomi ripetutamente "per curiosità" come dice lei.
Contemporaneamente a tutto ciò mi tocca anche sopportare una personalità ciclotimica, con frequenti fasi depressive gravi e crisi di distimia in cui mi tocca supportarla in tutto.
In casa non alza un dito, per oltre due anni si è rifiutata di aiutarmi anche solo in cucina.
Ha sempre mille acciacchi che le impediscono di contribuire alla conduzione della famiglia: oggi è il mal di schiena, domani è la sindrome premestruale, dopodomani è la dismenorrea, il giorno dopo il mal di testa, il mal di pancia, etc. etc. etc.
Preciso che mia moglie soffre di disturbi psicologici dall'età di 18 anni ed è stata seguita da numerosi psicanalisti; purtroppo l'esperienza trentennale la porta a individuare immediatamente il limite di ogni terapeuta: con qualcuno non si può parlare di sesso, da altri arrivano consigli troppo semplicistici, altri ancora non hanno l'esperienza sufficiente a non farsi raggirare: mia moglie è una donna molto intelligente e difficile da battere dal punto di vista dialettico.
Anche io naturalmente ho seguito dei percorsi terapeutici che mi hanno aiutato ma non hanno risolto la situazione materiale.
Avevamo pensato alla terapia di coppia, ma trovare un bravo terapeuta è una missione difficile e costosa. Come si decide la bravura di uno psicoterapeuta? Ogni tentativo è doloroso e costoso.
Dopo l'ultimo tentativo lei rifiuta di tornare in analisi ...
Io sono un impiegato statale precario, lei come me, ma a tempo indeterminato.
I nostri due stipendi combinati assieme sono a malapena sufficienti a far fronte alle spese.
Viviamo in un appartamento comperato grazie ai soldi dei miei genitori.
I rispettivi genitori vivono a centinaia di chilometri e non possono aiutarci in alcun modo, se non a volte economicamente (per quel che possono).
Io non ne posso più, ma non riesco a troncare la relazione perché:
1) non voglio abbandonare i miei figli;
2) non posso permettermelo economicamente;
3) non voglio andarmene dalla mia casa quando, dal mio punto di vista, dovrebbe essere lei ad andarsene;
4) lei minaccia spesso il suicidio, figuriamoci se la lasciassi...non voglio dare ai miei figli il dolore di questa eventualità.
Qualsiasi suggerimento è prezioso, grazie.