Non so se sono caduto in depressione

Inviata da Antonio · 28 mar 2023 Depressione

Sono un ragazzo di 27 anni, purtroppo ho sempre avuto un carattere timido e introverso. Durante la vita ho subito alcuni lutti importanti, oltre al fatto di avere una malattia invalidante, per fortuna non gravissima, ma che non mi consente di vivere una vita simile a quella di qualsiasi mio coetaneo, purtroppo mi causa delle limitazioni quando devo stare molto tempo fuori casa o quando devo viaggiare.

A causa del mio carattere non ho mai avuto tantissimi amici, e quelli che avevo piano piano sono spariti tutti (chi è andato a vivere altrove per lavoro, con altri ci siamo allontanati ecc.), tantomeno ho mai avuto relazioni sentimentali, sono attratto dalle ragazze ma non ho mai avuto neanche un’amicizia nella mia zona con persone di sesso femminile (a scuola e università sono sempre stato in situazioni di prevalenza maschile).
Di conseguenza mi ritrovo spesso a casa da solo, abito pure in un piccolo paese, quindi è davvero difficile fare nuove conoscenze (sia per via della mia timidezza, ma anche perché ci sono meno possibilità in una realtà piccola). In più sento di essere spesso discriminato a causa della mia invalidità (perché purtroppo a volte si ripercuote sulle persone che mi stanno vicino).

Ho avuto solo qualche soddisfazione in ambito universitario e lavorativo, per il resto la mia vita è piatta e noiosa.

Io di solito resisto a tutto questo non pensandoci e cercando di andare avanti ignorando tutto. Purtroppo ogni tanto ci penso e ci sto male, soprattutto quando vedo quanto sono indietro rispetto ai miei coetanei.

Ho paura ad uscire da solo, ho paura anche solo ad entrare in un negozio per comprare qualcosa, nelle situazione sociali sembro serio e bloccato (probabile le altre persone mi prendono per scemo). Non mi piaccio esteticamente e spesso sento che la mia vita andrà sempre peggio (come infatti è successo fino ad ora).

Questi problemi ce li ho da almeno 9 anni e sono andato sempre di più a peggiorare, poi io lockdown è stato il colpo di grazia.

Anni fa avevo provato a intraprendere un percorso di psicoterapia online (anche perché nella mia zona non ci sono molti psicologi), purtroppo non mi sono trovato bene con la professionista e non avevo i soldi necessari per sostenere tutto il percorso. Da allora non ho più provato, in più penso pure che un percorso di psicoterapia potrebbe solo aiutarmi un po’ ad accettare la mia situazione, ma la mia vita resterebbe uno schifo.

Io mi sento senza via d’uscita, penso che non ho un modo per migliorare la mia situazione e diventare una persona “normale”. Ultimamente mi capita di avere anche attacchi di panico, di ansia e pensieri di suicidio. In più faccio molta fatica a fare le cose che prima facevo senza problemi, mi sento senza energie, ho molto meno entusiasmo nel fare la qualsiasi cosa, e reagisco molto male a situazioni prima che sopportavo bene.
Non so se sto cadendo in depressione o se già ci sono.

Vorrei trovare un modo o di reagire (ma non ho la forza di farlo) o di rassegnarmi alla mia situazione e cercare di viverla bene (anche se è difficile).

Io comunque mi sento finito, mi sento inutile, sento di essere condannato alla solitudine.

Voi cosa mi consigliate di fare?

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Miglior risposta 29 MAR 2023

Buonasera Antonio,
Dalle sue parole emerge tanto rammarico per una vita che non sta andando come dovrebbe e contemporaneamente una forte preoccupazione al solo pensiero delle prospettive future. La ringrazio per aver deciso di condividere questo suo momento di debolezza, nonostante la fatica e il dolore che si nascondono dietro di esso. Sicuramente non è facile vivere con una malattia invalidante che conduce a sacrificare parte importante del percorso di crescita come il tempo di svago e divertimento da dedicare al gruppo dei pari. È facile anche trovarsi davanti persone poco delicate che magari provano ad evidenziare le limitazioni che la malattia comporta, portandola a sentirsi "diverso". La terapia individuale, effettivamente, potrebbe aiutarla ad accettare parte del suo disagio attuale, ma questo contemporaneamente le permetterebbe di imparare a gestirlo, facendole capire che non è vero che siamo tutti uguali, anzi è proprio la diversità a contraddistinguerci e definirci: con questo non voglio dire che é fortunato ad avere queste limitazioni, ma che con le giuste strategie sarà possibile provare a superarle e riuscire a godere delle opportunità di vita, nonostante esse. Sembra che la sua situazione la conduca in un vortice di paura e pesantezza, quasi come se fosse lei stesso a riconoscersi nella sua etichetta diagnostica e a darsi per "spacciato" e un atteggiamento del genere si ripercuoterebbe necessariamente anche nelle persone che la circondano, portandola a credere che la solitudine sia l'unica soluzione e dando origine ai sintomi negativi che ha descritto (attacchi di panico, ansia e pensieri suicidi). Credo sia un peccato lasciarsi andare così e credo che lei abbia bisogno di affrontare e vincere la sua malattia, scoprendo risorse personali, probabilmente ancora nascoste, che le permettano di dare un nuovo significato alla malattia e ottenere comunque i traguardi che vuole raggiungere.
Resto disponibile per ulteriori confronti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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6 APR 2023

Salve,

le sue difficoltà meriterebbero uno spazio di riflessione più ampio. A tal proposito sarebbe opportuno per lei iniziare un percorso di psicoterapia, al fine di poter meglio affrontare le difficoltà qui esposte. Qualora lo volesse, restiamo disponibili ad accogliere la sua richiesta di aiuto anche on-line.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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29 MAR 2023

Buongiorno
Penso che lei soffra di ansia generalizzata, le sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta ,lo può fare anche online.

Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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29 MAR 2023

Buongiorno caro Antonio,
la ringrazio per l'apertura con la quale ci ha permesso di conoscere una parte della sua storia personale dalla quale traspare tutto il dolore e la difficoltà che sta vivendo.
Sostiene di sentirsi senza via d'uscita e di non avere le forze per reagire, ma con forza le rimando che il suo guardarsi dentro e raccontarsi, il suo cercare aiuto in un professionista che possa supportarla sono un primo passo verso la cura di sè.
Sicuramente un percorso psicologico la potrà aiutare a dare senso ai suoi eventi passati e capirne il significato nel suo presente, a portare alla luce le sue risorse interne sulla base delle quali sostenersi e a "non resistere più", ma concedersi uno spazio protetto all'interno del quale esplorare le sue modalità di funzionamento.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.

Dott.ssa Melania Matzuzzi

Dott.ssa Melania Matzuzzi Psicologo a Cagliari

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29 MAR 2023

Gentile Antonio,
lutti, malattie e una vita di rinunce, a lungo andare, pesano. E lei non può continuare ad accumulare dolore, non è giusto. Non è giusto smettere di dare spazio ai suoi sogni, ai suoi desideri, alle sue capacità, alle sue risorse.
Probabilmente lei ora non le vede, probabilmente ora il dolore sta occupando così tanto spazio nella sua vita che non riesce a vedere oltre. Per questo il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista, per ripartire da lei e per riprendere in mano la sua vita, per uscire da quella profezia e da quella condanna alla solitudine.
Chiedere aiuto è un atto di coraggio, il primo passo per cambiare le cose, ma soprattutto per mettersi in movimento, dimostrando a se stessi di non essere nè finiti, nè inutili e nè, tantomeno, destinati alla solitudine.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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29 MAR 2023

Caro Antonio, grazie per aver concesso a me, a noi, di poter accedere alla tua intima sofferenza. Comprendo la tua profonda insoddisfazione e i toni scuri con cui guardi il mondo attorno a te. Senti che la tua malattia abbia invalidato ogni tuo contesto di vita e che sia ormai tutto irrecuperabile. Il tema dell'inaiutabilità affligge molti e porta a pensare che non ci sia un "antidoto" che faccia al caso tuo, che sia tutto ormai inutile. Il fatto che tu ti sia rivolto a noi è stato un atto di forza e coraggio, dimostra che hai volontà di reagire alla sofferenza che ti affligge. Mi dispiace che la tua esperienza passata con una professionista psicologa non abbia soddisfatto le tue aspettative. Credo, ad ogni modo, che una terapia personale, congiuntamente ad un consulto medico, possa essere la chiave di svolta per affrontare le tue problematiche, all'interno di un rapporto intimo e protetto. La terapia potrà aiutarti ad affrontare temi inesplorati ed evitati da tempo, a sollevarti dalla profonda sofferenza, a guardare alla realtà con lenti diffenti e a darti la spinta al cambiamento (che solo tu potrai agire). Abbi fiducia in te.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Alessia Di Pancrazio

Dott.ssa Alessia Di Pancrazio Psicologo a Milano

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29 MAR 2023

Buongiorno caro Antonio,
la ringrazio per questa difficile e dolorosa storia.
Non è facile convivere con il dolore e con una malattia invalidante ci sente soli e a volte non compresi. Purtroppo, a volte, queste condizioni portano all' isolamento che non fa che alimentare la sofferenza.
Le dico questo.... si può riuscire a convivere con la propria sofferenza e non sentirla come un peso. Lei dirà... com'è possibile questo?
Con un percorso di psicoterapia che esplori nel profondo sia la sua situazione attuale che il suo passato per arrivare al nucleo. Per portare a galla ciò che si nasconde.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità anche telefonicamente.
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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