Buongiorno, la mia bambina di 10 mesi e' molto sveglia, non ha problemi di pappe o di nanne, dorme bene di notte e fa 2/3 nanne di giorno. Da un mesetto pero' e' incontentabile, non vuole stare mai da sola e anche quando c'e' qualcuno con lei (mamma, papa', nonni o parenti vari) si lamenta in continuazione, una specie di pianto "finto" con cui ci tiene tutti in trappola ;o) Si stufa rapidamente di qualsiasi gioco, nel box non ci vuole stare, sul tappetino da gioco solo se in compagnia e sembra che l'unica cosa che la calmi sia l'interazione diretta con una persona. Molte mie amiche mamme hanno lo stesso problema e non mi aspetto ci sia una soluzione alla questione, vorrei pero' evitare (visto che il passo e' facile) che diventi una abitudine consolidata e difficile da sradicare. Come "indipendizzarli"? come fare si che si interessi ai suoi giochi senza cambiarglieli in continuazione ? e' giusto lasciare che si lamentino per qualche minuto ignorando il piagniolio? Grazie dei consigli!
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29 APR 2013
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Cara ema,
il pianto culturalmente viene visto come qualcosa di negativo, in realtà ha degli effetti positivi anche a livello fisiologico perché consente di scaricare le tossine. Poi pensi a quando nasce un bambino...la prima cosa per capire che sia vivo è sentire che piange. Assolutamente il pianto non ha mai ucciso nessuno...soprattutto si sollevi dai sensi di colpa. Il bimbo ha capito il meccanismo...prima che diventi un alcatraz...proceda gradualmente...ovvero se adesso ci mette un nano secondo a prestare attenzione al bambino provi prima di rispondergli a far passare 30 secondi esatti o il tempo che lei (e non suo figlio) riesce a tollerare senza provare frustrazione tenendo in mano l'orologio e poi allunghi i tempi...e sopratutto in questo lavoro coinvolga tutti...soprattutto il papà.
Potrebbe farsi aiutare da uno specialista di zona...
30 APR 2013
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Ema,
il comportamento e la manifestazione emotiva di ogni bambino dipendono sia da fattori di temperamento individuale sia dalla risposta relazionale delle persone affettivamente significative ed è solo approfondendo la situazione che credo possibile darle suggerimenti o consigli utili e adeguati al caso specifico. Provi a rivolgersi ad uno psicologo, pochi colloqui per focalizzare la difficoltà possono aiutarla a trovare la migliore strategia per gestire la situazione e la relazione con la sua bambina. Se lo desidera, sono a sua disposizione. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
30 APR 2013
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Ema,
mi colpisce molto il termine che usa "indipendizzarli" ed il suo desiderio di rendere indipendente una bimba di 10 mesi. Se non si può dipendere a questa età quando lo si può fare? Per darle un consiglio utile sarebbe importante avere più informazioni sulla sua relazione con la bambina. In che momento della sua vita è arrivata? Come l'ha accolta? Quali sono le sue fantasie e paure come mamma? L'indipendenza si può realizzare solo se prima si vive un periodo di sana dipendenza. Non abbia paura, se permette a sua figlia di dipendere e attaccarsi a lei, questa è la premessa fondamentale per poi acquisire la sicurezza necessaria per esplorare, allontanarsi e giocare un pò da sola con la sicurezza e consapevolezza che la mamma c'è e torna. Un grande in bocca al lupo e buona crescita ad entrambe. Dott.ssa Rossella Grassi
30 APR 2013
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
salve ema,
sua figlia sta vivendo un momento molto importante per lo sviluppo psichico, per il senso di sé e di sé con l'altro. Sta iniziano a comprendere che non è un tutt'uno con lei o con gli altri suoi cari, competenza che il bambino non acquisisce prima dei 9 mesi di solito. Quello che le consiglio di fare è assecondare il suo bisogno di qttenzioni momentaneamente aumentato, vewdrà che è solo una fase, se verrà assecondata si sentirà più sicura che lei c'è anche se non SEMPRE ma prima deve sperimentare che invece lei c'è SEMPRE quando viene richiesta... non so se il discorso è chiaro, insomma sua figlia deve fare il pieno prima di poter partire da sola... l'indipendenza è una conquista a 10 mesi mi sembra un'aspettativa un pò precoce, non confonda i bisogni con i capricci, che nascono proprio da incomprensioni comunicative importanti.
29 APR 2013
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Buongiorno Ema,
per potersi sviluppare e crescere un bambino si deve sentire amato e compreso. Quando un neonato esprime qualcosa, piangendo, dimenandosi, sorridendo,… i genitori interpretano i suoi desideri: coccole, cibo, cambio del pannolino,… Il bambino non può essere più specifico e probabilmente, nella maggior parte dei casi, non sa cosa vuole; ci fa semplicemente sapere come si sente. Ricevere risposta rispetto alla sua comunicazione da al neonato la sensazione di essere aiutato e gli impedisce di trovare un senso di disintegrazione. Dare una risposta però non vuol dire correre al primo vagito o accontentarlo su tutto, vuol dire non lasciarlo disperare mezz'ora ma lasciarlo piagnucolare un pò in un luogo protetto va bene e vuol dire anche sapergli dire di no ed essere irremovibili nella nostra decisione ma essere fisicamente presenti e contenitivi (abbracciandolo se protesta gli si comunica che anche se non lo accontentiamo gli vogliamo bene lo stesso).
Dr.ssa Federica Parri
29 APR 2013
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Buonasera,
sì può controllarla a distanza, per brevi periodi lasciarla giocare da sola e aspettare un pò prima di accorrere per consolarla. Il pianto non è sempre in bambini di quell'età disperazione!