Salve! E' da qualche settimana che "frequento" un ragazzo, e quella parola l'ho messa tra virgolette perché col tempo ci stiamo avvicinando più ad un'amicizia che ad altro. Infatti, questa ennesima nuova conoscenza che si è rivelata essere nient'altro che un'amicizia mi ha portata a farmi una domanda: ma non è che sono inadatta alle relazioni? Ho 19 anni, con i ragazzi è andata sempre male, alcuni mi consideravano fin da subito un'amica e altri se ne rendevano conto dopo qualche mese, ma so che è tutta colpa mia e per questo vi chiedo un aiuto. Con quest'ultima conoscenza mi sto rendendo conto di quanto io dimostri poco affetto, di quanto punti tutto sull'ironia e lo scherzo, non sono in grado di comunicare ed esternare le mie emozioni, spesso mi arrabbio per motivi stupidi, sono troppo indipendente e preferisco cavarmela da sola piuttosto che condividere tutto con l'altra persona, e se devo proprio condividere qualcosa voglio che tutto vada secondo i miei piani, se ho un problema voglio risolverlo da sola senza il supporto degli altri, e spesso arrivo a ripudiare l'amore stesso. Sicuramente dipende dal fatto che sono cresciuta da genitori che non mi hanno mai insegnato a comunicare, abbastanza anaffettivi, non mi sono mai aperta a loro e per questo, quando stavo male, preferivo stare da sola e guarirmi da sola, tra l'altro sono figlia unica e a scuola avevo poco amici, ma tutto questo sta rovinando ogni rapporto sociale che intraprendo con sconosciuti o amici. Si sentono "non amati", si sentono messi da parte, quando in realtà voglio solo essere me stessa e non posso fingere di volere altro. E' possibile cambiare quando in realtà vorrei continuare ad essere così? Mi aiuta a non affezionarmi troppo alle persone, a non sperarci tanto, a non farmi film mentali, a non idealizzare, però così rimarrò sempre sola perché mi prendono per antipatica, ermetica, troppo complicata o appunto, solo un'amica con cui parlare ogni tanto.
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24 FEB 2023
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Buongiorno Anna. Grazie per aver condiviso così tanti aspetti di lei in questo racconto, ci sono tantissimi punti su cui si potrebbe riflettere. Vorrebbe che le cose cambiassero ma sta anche bene così, è cresciuta in una famiglia in cui ha imparato a cavarsela da sola, ha una grande risorsa che è quella di saper usare il gioco e l'ironia. Io non credo che lei non sia "adatta alle relazioni", ma forse c'è qualcosa che la blocca. Se è interessata ad approfondire questo aspetto non esiti a contattarmi.
Resto a disposizione
Dott.ssa Ylenia Ferrara
27 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Anna,
dalla tua lettera emergono due problematiche da un lato una richiesta di aiuto a migliorare la comunicazione con le persone per non sentirsi messa da parte e dall'altro la richiesta di rimanere così perchè questo tuo modo di porsi ti protegge dal rischio di soffrire .
Un elemento comune a queste due problematiche è la paura di soffrire per essere rifiutata.
Questa paura ti porta a mettere in atto più o meno consapevolmente dei comportamenti di protezione (sono autonoma e autosufficiente, non ho bisogno di nessuno) che però si rivelano disfunzionali perchè fanno allontanare le persone e così si realizza proprio ciò che ti fa paura.
Hai solo 19 anni e se vuoi puoi affrontare e migliorare il tuo modo di relazionarti con gli altri devi solo decidere di farlo.
Se sei interessa ti informo che lavoro anche online
Un saluto
Dott.ssa Cristiana Michelucci
24 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno , e grazie per la chiarezza nella sua descrizione .
Alla fine lei scrive che pensa che se continuasse così rimarrebbe sola perchè la prendono per antipatica , ermetica, complicata , o un'amica con cui parlare ogni tanto...
Gli aggettivi che ha usato non sono tutti negativi e anzi hanno un risvolto che forse non ha considerato , cioè sono caratteristiche
di personalità artistiche , con molte risorse e capaci di stupire.
Penso che tante persone vorrebbero un'amica con cui parlare , e quello che ora sente come lati negativi , potrebbe scoprire che sono parti interessanti di una persona .
Dice anche quando stava male preferiva stare da sola, e anche guarirsi da sola , e su questo posso capire il desiderio , ma con il tempo si scopre che le ferite non passano proprio da sole .
Se vorrà potrà chiedere un supporto qui, sia on line che dal vivo.
24 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile, complimenti per la lettura approdondita che ha fatto delle sue relazioni amicali/sociali.
Questo suo modo di essere, che esprime in maniera "automatica* o " Naturale" potrebbe essere una modalità difensiva, un modo che ha acquisito per difendersi dai rapporti di vicinanza che per lei potrebbero essere percepiti come "pericolosi".Un cambiamento è possibile e sicuramente richiede uno sforzo per rivedere l'acquisizione di queste modalità alla luce della sua storia personale e che necessità soddisfa.
Saluti
24 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. La crescita emotiva e relazionale parte dalla vita familiare. È in famiglia che si impara a rispettare se stessi e gli altri, a relazionarsi, ad amare, ad esprimere l'affetto e le emozioni. Se, in quel contesto, si impara a controllare le emozioni, a non esprimere l'affetto che si prova, si cresce pensando che sia quello il modo di amare e di relazionarsi. Se questo è il tuo caso, allora dovresti imparare a guardarti dentro, a considerare le emozioni che provi, a dar loro un nome, così da poter facilitare l'espressione delle tue emozioni anche quando sei con gli altri. In questo modo, la relazione può diventare un reciproco scambio di affetto ed emozioni, come dovrebbe essere. A volte, bisogna solo lasciarsi andare, senza temere che sia sbagliato. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.
24 FEB 2023
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Gentilissima Anna, grazie per la profonda condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo le fatiche e i dubbi che sta vivendo. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti il suo disagio che vive.
Resto a disposizione!
AV
24 FEB 2023
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Buongiorno Anna.
Nessuno è inadatto alle relazioni, nasciamo da un incontro tra due persone e ci sviluppiamo nel contesto di una simbiosi, la nostra esistenza si dipana tra i Poli affettivi di dipendenza e autonomia. La dimensione ideale si realizza nell"interdipendenza, che si configura come uno scambio profondo in cui ciascuno puòs opravvivere anche senza l'altro mantenendo integra la propria identità. Dalle sue righe emerge tanto la paura associata alla consapevolezza del legame, quanto il desiderio di vivere in modo diverso i rapporti con le persone, Tuttavia ciò è incompatibile con il mantenimento della sua modalità di contatto con gli altri.
Potrebbe valutare l'ipotesi di intraprendere una consulenza psicologica al fine di comprendere meglio se stessa, i suoi bisogni, acquisire nuove capacità relazionali che le permettano di vivere anche altri aspetti della relazione, oltre quelli a lei conosciuti, sentendosi al sicuro.
Un grosso in bocca al lupo punt
Spero di essere stata utile
Cari saluti
Dottoressa Simona D'Urso
24 FEB 2023
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Gentile Anna,
da quello che leggo ha fatto una lunga lista di comportamenti, che, a suo avviso, la ostacolano, nell'instaurare relazioni serene con gli altri, che vadano oltre la semplice amicizia. Infatti, più che sostenere di "essere inadatta", per ottenere un cambiamento, potrebbe lavorare, con il supporto di un professionista, per trovare, attraverso le sue risorse, delle nuove strategie più efficaci di approccio nelle relazioni con gli altri.
Comprendo alla perfezione che chiederle di affidarsi ad un professionista per lei sia difficile, dato che dice che "preferisce cavarsela da sola", ma il paradosso della richiesta d'aiuto ad un professionista è proprio questo: solo chiedendo aiuto potrà riuscire a cavarsela da sola, autonomamente, e potrà trovare la serenità, che ricerca, nel rapporto con gli altri.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca
24 FEB 2023
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Buongiorno Anna,
Come prima cosa mi viene da dirle che non si può essere inadatti ad instaurare delle relazioni. Si può però avere dei comportamenti dettati dalla personalità e dal tipologia di infanzia e di legami con le figure di riferimento che possono aver avuto un impatto sul suo attuale modalità di relazionarsi. Dalle sue parole si capisce molto bene la sua preoccupazioni di restare solo un'amica, si sente anche la paura di cambiare come se in qualche modo il cambiamento fosse per lei qualcosa che porta ad affezionarsi e poi rimanere ferita e delusa. Potremmo capire insieme come mai non vuole cambiare e che cosa succederebbe per lei se cambiasse modalità di interazione.
Spero di esserle stata utile. Resto a disposizione per ulteriori dubbi e chiarimenti.
Un caro saluto
Dr.ssa Cecilia Cicchetti
24 FEB 2023
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Cara Anna, il suo racconto offre tanti spunti riflessivi da cui partire. Come mai chiede se è possibile cambiare quando in realtà vorrebbe continuare ad essere cosi? E, soprattutto, perchè ha questo bisogno di non affezzionarsi alle persone, di tenere questa distanza di sicurezza? Non credo che lei non sia adatta alle relazioni, mi sembra di capire che ci sia più un blocco orientato ad esse.
Se ha piacere di approfondire mi contatti pure, sono a disposizione anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.