Mio marito ha disturbi della personalita'?
Ho 41 anni, sposata da 8 e con due bambini di quasi 6 anni. Quasi dall'inizio della vita matrimoniale, mio marito mi maltratta verbalmente, mi umilia, usa parole cattive e pesanti, minaccia di mandarmi via dalla nostra casa coniugale, di sua proprietà (ereditata). Trascende alla stregua di un barbaro; in realtà, oltre a svolgere la libera professione, è un insegnante (di sostegno per giunta). Sono altresì laureata ma non lavoro. Lui è figlio unico. Sua madre è vedova dall'età di 27 anni. Una donna apparentemente mite ma con un carattere difficile. Finge di non essere invadente (da subito le ho fatto capire che in casa nostra non "si ficca il naso") ma in realtà utilizza le più disparate manovre manipolatrici. Ed è qui che inizia il copione oramai tristemente noto! Non appena faccio capire a lui che sua madre ha esagerato con qualche comportamento, dalla sua bocca fuoriesce un fiume di squallore teso a sminuire la mia persona, a fiaccare la mia dignità. Per dare un'idea del modo di essere di mia suocera, mi limito a dire che non si può saltare un pranzo domenicale. Se per qualsiasi motivo lo si fa, mette il muso, si trincera dietro un vittimismo imbarazzante. Lo faccio notare a mio marito, la giustifica sempre. Sempre. Spesso la sera, dopo il lavoro, va a trovarla. Tante volte gli ho detto di anticipare il rientro per potergli dare la buonanotte. Cascasse il cielo, meglio augurare la buonanotte a lei. Io non ho paura di esporre le mie idee ma ogni volta so che ne andrà di mezzo la serenità mia e dei miei figli. Oramai mi sento come un cane alla catena. Ad oggi, quando 'vomita' tutto l'immondizia che si possa immaginare i bambini non sono stati mai presenti. Passata la rabbia, che può durare anche settimane, ci si ricompone, per stanchezza, per quieto vivere, ma con la speranza che sia l'ultima volta. E intanto il canovaccio che si ripete è sempre lì, identico. Ho un carattere forte certo, ma sono esausta.