Disturbo di personalità, diagnosi e terapie.

Non so bene da che parte cominciare, ma provo a presentarmi. Mi chiamo Alessia e di recente ho fatto un ricovero in psichiatria e mi hanno diagnosticato un disturbo di personalità, quale non si sa (e ci mancherebbe, dato che ho parlato con gli psichiatri si e no dieci minuti). Ho chiamato io l'ambulanza in seguito ad una crisi seria, di rabbia e di panico, che stava per sfociare in un impulso suicida (avrei preso una ventina di tachipirine tutte in una volta e sperando di addormentarmi). Alla fine ho scelto di chiamare l'ambulanza perché avevo bisogno estremo di aiuto. Provo a raccontarvi la mia situazione in modo approssimativo.
Mia madre ha sempre fumato cannabis, anche mentre era in gravidanza, ed è sempre stata favorevole alla legalizzazione. Quando, da adolescente, ho iniziato a manifestare sintomi depressivi, autolesionisti (prevalentemente strapparmi i capelli o sbattere la testa contro il muro), non alzarmi dal letto e quindi autosabotarmi e soprattutto crisi di rabbia, dovute ad uno stile di vita non sano perpetrato dalla mia famiglia, la sua risposta è stata proprio la cannabis e con questa ho iniziato a sentirmi meglio fin da subito. Negli anni mi ha aiutato tantissimo a non crollare definitivamente, a riattivare la serotonina nel cervello, a calmarmi durante le crisi d'ira o di panico ed a farmi vivere le giornate in modo più propositivo. È stata sempre la mia terapia ed ha sempre funzionato, però ovviamente quando mancava, riaffioravano i sintomi. Questa la chiamereste dipendenza? Tuttavia come terapia non bastava, appunto lo stile di vita sregolato dei miei genitori sommato a vari traumi mi impediva di stare bene. Ho subito bullismo fin da piccola, mancanza di fabbisogni primari come l'acqua calda o il cibo nel frigo, la cui colpa a detta dei miei genitori era la crisi del 2008 e lavori di basso prestigio. È cambiato il mio modo di vedere la mia famiglia quando ho scoperto che i miei genitori facevano uso di ben altre sostanze oltre la cannabis (mia madre fumava, fuma o ha fumato cocaina, mio padre prende qualunque tipo di droga senza manco pensarci, in più è alcolizzato e soffre di ADHD e disturbo borderline di personalità). Comunque, in 5 giorni di ricovero in psichiatria non ho avuto occasione di parlare per più di dieci minuti con uno specialista. Mi hanno diagnosticato un DP generico ed hanno iniziato a darmi psicofarmaci generici fin da subito. Hanno trattato la terapia che io ho sempre usato come una qualsiasi droga da cui starne alla larga, senza preoccuparsi degli effetti benefici che ha avuto su di me in passato e senza lasciarmi modo di raccontarmi o spiegarmi. Comunque i farmaci che mi hanno dato sono chiaramente più simili alle droghe rispetto alla mia erba, che ho sempre gestito in modo da non abusarne, anche per via di una mancanza di soldi. A 17 anni non ce l'ho più fatta a tollerare lo stile di vita dei miei, e sono scappata di casa. Era il 2020. Inutile dire che senza una lira in tasca me la son passata proprio male, ed ho subito ulteriori traumi ed ingiustizie, due molestie sessuali, una relazione molto tossica, ma soprattutto la mancanza di un tetto e di un posto fisso. Casa dei miei genitori, sempre più inagibile a causa della loro noncuranza, è stata sgomberata con tanto di denuncia di occupazione. Adesso finalmente ho un posto nuovo dove stare, in mezzo alle campagne e senza corriera. Non ho soldi per la patente né posso muovermi liberamente per andare a lavoro. Da qui son partite altre crisi e così è iniziato il ricovero. Io penso di necessitare di una psicoterapia, più che di psicofarmaci generici, ho bisogno di essere ascoltata, raccontare la mia storia. Sarei anche disposta a smettere di fumare le canne, ma non se mi viene detto da chi le considera uguali all'eroina e ti da benzodiazepine per compensare. Detto ciò, sono in un circolo vizioso in cui continuo a sentirmi incapace di affrontare la mia vita. Le canne mi aiutano a risolvere questi problemi di autostima, mi fanno sentire più me stessa. Io credo fossero una buona terapia, che unita al lavoro di uno specialista, può far tanto. Ora ho smesso da una settimana e passa, e prendo i farmaci. A parte non sentire alcun miglioramento emotivo, ma mi hanno tolto persino l'appetito, e l'unica cosa che non ho mai avuto sono problemi di anoressia. Da due giorni di fila mangio solo barrette energetiche, una al dì, e mo devo sforzare per farlo. Pensate davvero che la cannabis peggiori il mio disturbo? Io vorrei contattare uno specialista che conosce e cura con la medicina erboristica, ma la mancanza di soldi mi porta al pronto soccorso, dove però non trovo ascolto di nessun tipo. Ho tanti progetti e tante cose da costruire, ma non sono in grado di vivere il presente. Inoltre non ho energie. Qualche anima buona che potrebbe consigliarmi un percorso di cura più adatto, nei limiti del portafogli di una ragazza di vent'anni che deve cavarsela da sola, con genitori tossicodipendenti e senza nessuno che possa farsi avanti con le spese. Se trovassi quello gusto potrei chiedere una mano a qualche amico, ma dev'essere davvero il medico perfetto, quello che è disposto anche a comprendere le mie insicurezze rispetto ad un certo tipo di terapia. Come posso guarire da questo disturbo, come posso alleviare i sintomi, come posso vivere una vita normale?
Grazie a chi avrà letto.
Buona serata.