Mio marito fuma di nascosto

Inviata da Silvia · 18 giu 2015 Terapia di coppia

Da alcuni mesi mi sono accorta che mio marito fuma sigarette di nascosto.
Sa bene che gli fa male fumare e che io non sono d'accordo.
Da una parte non voglio pressarlo troppo perchè per motivi di lavoro è un periodo molto duro e difficile, dall'altra sono consapevole che gli fa male e vorrei che riuscisse a smettere.
Un tempo fumava...credevo che fosse riuscito a smettere ma ora non ne sono più tanto sicura...
Chiedo aiuto per capire come è meglio comportarmi per farlo smettere serenamente.
Grazie

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Miglior risposta 22 GIU 2015

Gentile Silvia,
è comprensibile la preoccupazione che ha per il benessere fisico e psicologico di suo marito.
Innanzitutto suo marito è a conoscenza del fatto che lei sa che ha ripreso a fumare? Se così non fosse un primo passo potrebbe essere quello di parlargliene. Uno spazio di condivisione potrebbe essere utile ad entrambi...lei potrebbe condividere la sua preoccupazione ed allerta e suo marito potrebbe sgravarsi di ansia e colpa che fare qualcosa di nascosto può generare. Uno spazio di condivisione e comunicazione potrebbe garantirvi la possibilità di affrontare la situazione e capire, contestualizzare ed interpretare il fumare di suo marito. Come afferma lei suo marito sta vivendo una situazione stressante al lavoro...il fumo può essere lo strumento attraverso cerca di contenere e dare sfogo a questo stress. Insieme potreste, alla luce della conoscenza reciproca, pensare a come affrontare la situazione magari identificando modalità alternative attraverso cui raggiungere il medesimo obiettivo. Insieme potreste anche valutare la possibilità e l'utilità che suo marito potrebbe avere un percorso psicologico personale.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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19 GIU 2015

Salve,
Credo che la cosa migliore sia parlarne con lui senza farlo sentire giudicato e senza sottolineare l errore che lei crede stia facendo. La ricaduta in una dipendenza come il tabagismo è difficile da affrontare, ma lo si può fare attraverso il confronto, la comprensione dei fattori di vulnerabilità e il ricordo ai professionisti.
Ci tenga informati.
Saluti

Dott.ssa Sabina Marianelli Psicologo a Roma

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19 GIU 2015

Gentile Silvia, probabilmente sarebbe meglio parlarne con lui, cercare di comprendere i veri motivi che lo hanno spinto a riprendere a fumare. Inoltre non lo sottovaluti, sicuramente anche lui è ben consapevole dei rischi per la sua salute ma può vedere nella sigaretta l'unica valvola di sfogo in un momento particolarmente stressante. Cercate di affrontare il discorso, sarà comunque lui a dover scegliere cosa fare e se aveste bisogno di un aiuto potreste sempre rivolgervi ad un terapeuta della vostra zona.
Cari saluti
Dott.ssa Barnaba - Taranto

Dott.ssa Barnaba Valentina Psicologo a Taranto

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18 GIU 2015

Cara Silvia, occorre comprendere quali sono le parti di sé cui suo marito sta rinunciando ad esprimere in questa fase della sua vita. Le difficoltà lavorative non aiutano, ma non giustificano il fumo di sigaretta, che dipende solo dalla nostra disposizione interna, mai da fattori esterni.

cordiali saluti
dott. Alessandro Bertocchi (bo)

Dott. Alessandro Bertocchi Psicologo a Bentivoglio

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18 GIU 2015

Cara Silvia,
ha comunicato a suo marito che conosce il suo piccolo segreto? condividere questo aspetto potrebbe alleggerire lei della preccupazione e lui di ansia e senso di colpa.

Tenga conto che le emozioni (come ansia e senso di colpa) aumentano il desiderio di cercare un sollievo, anche nel fumo.

Se suo marito è intenzionato a smettere d fumare, potreste rivolgervi ad uno psicologo che vi faccia seguire un percorso apposito.

Talora sono sufficienti alcuni incontri per avviare la cessazione della ricerca del fumo e cominciare a lavorare sulla prevenzione delle ricadute.

Ci faccia sapere.
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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18 GIU 2015

Cara Silvia,

Bel dilemma quello del fumo! Da un lato sappiamo che fa male e vorremo avere quasi la bacchetta magica affinché i nostri cari possano smettere senza problemi e senza farsi del male ulteriore. Dall'altro, sappiamo che imponendoci otterremmo ben poco, pertanto cerchiamo di lanciare consigli e avvertimenti, senza essere di troppo peso.

Lavorando nell'ambito della disuassuefazione da fumo, misuro anche il livello di motivazione dei pazienti e spiego loro che per smettere è necessario che siano motivati loro in primis a farlo (piccola parentesi, mai mettere la questione sul "basta avere forza di volontà" perché viene facilmente stroncata con un "io non ce l'ho, quindi non posso smettere!"; al contrario della forza di volontà, la motivazione può venire nel tempo).

E' possibile, però, spiegare a suo marito che certamente capisce il suo momento di stress e che la sigaretta è spesso un aiuto per placare le ansie. Si tratta di un momento nostro, in cui nessuno può entrare (ed ecco perché pesano le persone che ci dicono dall'esterno cosa dovremmo fare). Del resto, la sigaretta è come i ciuccio per bambini: calma e rilassa! Può anche provare a dirgli che ci sono certamente dei modi alternativi per affrontare i momenti di stress. Se ha voglia, può anche suggerirgli dei centri (ma qui la questione va calibrata bene, perché potrebbe essere vissuta anche questa proposta come un'intrusione e quindi rigettata a priori).

Vi faccio un grosso in bocca al lupo

Dott.ssa Alessia Romanazzi

Dott.ssa Alessia Romanazzi Psicologo a Saronno

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