Buonasera,
sono la mamma di un bambino di 21 mesi che non parla. Da quando il bambino ha 10 mesi viene seguito con visite di controllo regolari dal neuropsichiatra infantile. Al momento non ci è stato segnalato niente di molto grave, ma esclusivamente un ritardo nel linguaggio che ora stiamo andando ad approfondire.
A causa di questa situazione mi sento molto in difficoltà. Più passa il tempo più mi accorgo che mio figlio per me non è una gioia, ma solo un peso e una vergogna. Non riesco ad accettarlo, mi vergogno di lui quando ci sono altre persone e ogni tanto provo disagio a passare del tempo sola con lui. Sento che tra me e lui ho messo un muro, so che questo non fa che peggiorare le cose, ma non riesco a comportarmi diversamente. Ad ogni visita so che, oltre a valutare lui, valutano anche me ("tuo figlio percepisce la tua ansia" etc.) e mi sento stanca morta.
Sono consapevole che sono io l'adulto, che ho delle responsabilità, ma ho bisogno di avere qualche indicazione per superare la situazione. Potreste aiutarmi?
Grazie
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31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara mamma in difficoltà,
non sempre la maternità è un'esperienza positiva e anche una mamma ha il diritto di sentirsi stanca e avvilita.
Posso solo immaginare quante energie, fisiche e mentali, lei stia dedicando al suo bambino e spero per voi che il piccolo recuperi pienamente con lo sviluppo e la crescita.
Sarebbe davvero molto importante approfondire il senso di vergogna che sente in relazione alle difficoltà di suo figlio: sicuramente il suo bambino è speciale quanto gli altri ed è possibile costruire con lui un rapporto che lo faciliti in questo percorso.
Forse sbaglio, ma dal suo racconto mi arriva un pizzico di solitudine: è vero che lei è l'adulto ed ha delle responsabilità nei confronti di suo figlio, ma è anche una persona che sta affrontando un momento di crisi e, soprattutto, una mamma preoccupata per il suo bambino. Se in queste situazioni viene a mancare un appoggio, o se non riusciamo a vedere le risorse che ci circondano e che possono aiutarci, la strada sarà tutta in salita.
Condividere le sue preoccupazioni, la sua paura e le sue emozioni - soprattutto quelle spiacevoli - con una persona di fiducia, che saprà comprenderla e non la giudicherà per i suoi pensieri, potrebbe essere di grande aiuto. E' anche importante non essere noi i primi "giudici" di noi stessi: ricordiamoci bene che in questi momenti così difficili, ognuno di noi fa il meglio che può, con ciò che ha a disposizione. Provare emozioni negative nei confronti dei propri figli, è assolutamente normale: come le dicevo, siamo in primis delle persone, degli esseri umani che si stancano, che sono tristi, che sono spaventati. Entrare in contatto con queste emozioni in uno spazio sicuro, contenuto e non giudicante, permette di comprenderle, accettarle e, soprattutto, utilizzarle come messaggeri di qualcosa di più profondo e celato.
Auguro il meglio a lei e al suo bambino, e rimango a disposizione per qualsiasi cosa.
Spero di esserle stata di aiuto,
un grande abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
5 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Faccia un piccolo percorso di psicoterapia. Credo che le serva imparare a gestire la sua ansia e dopo vedrà che la sua qualità di vita cambierà radicalmente.....
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Contatti uno psicologo infantile e faccia degli incontri insieme al suo bambino
Riceverete un sostegno per reindirizzare la vostra relazione
Dott. A. Masucci
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile mamma,
apprezzo moltissimo la sua onestà.
Si faccia seguire per un periodo da un terapeuta che l'aiuti ad accettare l'imperfezione sua e poi anche di suo figlio.
1 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile signora, lei, molto più di suo figlio ha bisogno di essere aiutata. Deve farsi aiutare con grande urgenza poiché le conseguenze del suo atteggiamento possono avere delle gravi ricadute sul benessere psicofisico del bambino. Probabilmente non era pronta a divenire madre e credo non abbia intorno a sé il sostegno ed il supporto di cui ha bisogno. Nelle mie parole non c'è alcun giudizio
nei suoi confronti; sento tantissimo dolore e disperazione in ciò che scrive e immagino quanto le possa costare dal punto di vista emotivo, usare queste espressioni nei confronti del suo bambino. Ha fatto bene a comunicare il suo disagio attraverso questa piattaforma, adesso deve cercare un professionista che a possa seguire. Non conosco il suo contesto di vita e la sua situazione in generale, ma trovo inutile che le venga detto che dovrebbe comportarsi diversamente, senza cercare di fornirle un aiuto valido ed efficace. Resto a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali suggerimenti. Dott.ssa Daniela Noccioli
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buon pomeriggio capisco le sue difficoltà, e il suo stato psicologico.
Le consiglio di farsi aiutare da uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile mamma,
non si scoraggi e segua i consigli del neuropsichiatra infantile e del logopedista in quanto vi sono buone probabilità che il ritardo del linguaggio manifestato da suo figlio venga in seguito recuperato.
E' però fondamentale che lei non viva l'attuale deficit del bambino come una ferita narcisistica ma si faccia prendere in carico per un percorso di psicoterapia individuale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima mamma, grazie per la preziosa condivisione. Capisco la situazione che descrive, e mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla nella relazione con il suo bambino, ma soprattutto per esplorare e comprendere meglio quello che lei sente, cosa che sembra essere molto pesante per lei al momento.
Resto a disposizione,
AV
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile signora
Le mando innanzitutto un abbraccio virtuale perché non è senz'altro facile ammettere di essere in difficoltà e soprattutto descrivere con onestà sentimenti così ostici nei confronti di suo figlio.
Purtroppo si parla sempre di un'immagine idealizzata della maternità in cui prevalgono sentimenti di gioia e amore ma la realtà non è sempre così. E lei ce lo sta raccontando. Le consiglio vivamente di iniziare un percorso con uno psicologo per farsi accompagnare in questo difficile periodo.
Se vuole sono a disposizione.
Saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. Capisco che la situazione che vivi sia pesante, ma forse dovresti cercare di vedere queste difficoltà come un momento per far sentire a tuo figlio la tua presenza, il tuo calore. Ora è piccolo e deve fare ancora tanta strada per migliorare. Al momento siete voi genitori il suo punto di riferimento per crescere. Se non c'è nulla di grave, non devi preoccuparti più del dovuto e devi pensare che si tratta solo di un periodo di transizione verso una vita migliore. Per migliorare, ha bisogno di essere sostenuto, accolto. Un clima sereno, in cui ricevere le attenzioni di cui necessita, lo aiuterà a progredire, insieme ad un percorso di educazione linguistica. Comprendo la tua ansia ed i tuoi momenti di sconforto. Non sei una cattiva madre, ma solo una madre che si trova ad affrontare qualcosa di sconosciuto ed inaspettato. Non dipendono da te le sue difficoltà, ma dipende da te il suo sentirsi al sicuro, protetto e non diverso dagli altri, perché non è diverso dagli altri, ma ha solo bisogno di recuperare il suo deficit con un percorso adeguato, che va affrontato con il sostegno dei suoi genitori. Non scoraggiarti e non scoraggiarlo, ma affronta con fiducia e serenità questo periodo. È importante che anche tu e suo padre vi sosteniate a vicenda, che siate uniti, perché il bimbo deve percepire anche questo, per poter essere sereno e fiducioso e per poter sentire di essere accettato e protetto. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara mamma, la maternità l, contrariamente a quanto detto, é un viaggio difficile e doloroso oltre che bellissimo. Nell'animo di una donna nascono e si riattivano dolori spesso antichi che hanno a che fare con la propria storia di figli e bambini. Leggendola percepisco tutto il dolore che sente e la stanchezza. Non molli, così come ha avuto il coraggio di scrivere questa mail trovi il coraggio di iniziare un percorso...in modo da riuscire a capire da quali paure é fatto quel muro e potersi finalmente vivere a pieno la sua maternità e il rapporto con suo figlio.
In bocca al lupo
31 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara mamma, comprendo il suo sentirsi in difficoltà davanti alla situazione di suo figlio. Non è mai facile dover far i conti con dei ritardi nelle tappe di sviluppo, mi auguro che gli esami possano confermarle che non sia nulla di grave. Per quanto riguarda i vissuti emotivi che ha qui riportato, credo che trarrebbe beneficio da un loro approfondimento, cosi da capire come mai si stanno manifestando e riuscire a migliorare il rapporto con suo figlio.
Resto a disposizione, anche per un consulto online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.