Mio figlio di 7 anni non vuole più andare a scuola. Come possiamo aiutarlo?
È partito tutto da un rimprovero della maestra di italiano per non aver fatto due pagine del libro. Rivolgendosi alla classe lei ha dichiarato che chi non fa i compiti a casa, riceverà una ics rossa sul simbolo della casetta. Una dimenticanza, le pagine erano tre, ma mio figlio dopo la prima ha chiuso il libro sostenendo di aver finito. Errore anche mio e del mio mancato controllo di super visione. Di solito seguo mio figlio con univoca dedizione da quando é nato restandogli accanto a sua completa disposizione 24 ore su 24. Io distratta e con mille pensieri per via del mio nuovo lavoro di rappresentante, ho mancato di controllare sul registro elettronico che abbia svolto tutto. Crisi di pianto, paura di non farcela, terrore della scuola e ripudio della maestra. Controlla il suo diario in maniera ossessiva prima di andare a letto e al risveglio, per paura di non aver fatto tutto. Nei miei pomeriggi di assenza per lavoro, il bambino veniva affiancato dal padre. Il bambino non ha consapevolezza, ma mi colpevolizza e punisce, preferendo il padre quando deve scegliere a chi rivolgersi per accudimento fisico ed emotivo, aiuto pratico, conforto e abbracci. Prima ero io il suo "centro". Vive la giornata in modo sereno e affronta i compiti con partecipato interesse con la sua consueta e brillante intelligenza, ma quando arriva la sera ed il momento di andare a letto, piange pensando alla scuola. Si sveglia piangendo e facendo di tutto per non andarci. Abbiamo cercato di parlargli e farlo aprire, rassicurarlo e farlo sentire amato e al sicuro, dargli conferma delle sue capacità, nulla lo distoglie dalla sua ombra scura di negatività. Ha lasciato lo sport che praticava da quattro mesi, rifiuto categorico. Quando ero libera nei pomeriggi ho cercato di invitare dei suoi amici di scuola. Lui grato e allegro in loro presenza e poi una volta solo, nuovamente assalito dai suoi problemi insormontabili. Chiedo aiuto a voi. Grazie per l'ascolto.