Buonasera dottori, vi espongo un problema che dura da Novembre. Mia figlia frequenta la terza elementare e a Novembre di punto in bianco ha cominciato ad avere forti crisi di pianto e mal di pancia per la scuola, era diventato impossibile anche farla uscire di casa la mattina così a gennaio abbiamo intrapreso un percorso terapeutico con una psicologa dell'età evolutiva. Mia figlia ha paura di un insegnante, pensa sempre che la maestra in questione sia arrabbiata con lei, ha paura che la rimproveri, ha paura della matematica che è la materia che insegna. Io ho passato quasi due mesi fuori la sua classe affinché si rassicurasse e rimanesse dentro la classe. A marzo l'insegnante si è confrontata con la dottoressa e ha cambiato atteggiamenti nei confronti di mia figlia, si è mostrata più accogliente, più comprensiva, più empatica e da quel momento mia figlia ha cominciato a rassicurarsi tant è che entrava in classe parlava pochi secondi con l'insegnante, si rassicurava su quello che avrebbero fatto nella sua lezione percependo un tono sereno della maestra nei suoi confronti e mi faceva andare via tranquillamente. Dopo le vacanze di Pasqua accade che mia figlia torna a scuola un pò agitata e va a cercare una maestra di cui evidentemente si fida, dicendole che stava avendo paura. Pare che questa cosa abbia dato fastidio all'insegnante in questione e si sia risentita, infatti da allora ha cambiato di nuovo atteggiamento con mia figlia tornando a quello di prima, oppositivo e scocciato nel vedere mia figlia piangere e impaurita da lei. Il problema è che così facendo mia figlia si è bloccata di nuovo. Ora la dottoressa lunedì parlerà di nuovo con l'insegnante, secondo lei se le cose continuano così conviene cambiare classe perché non si riesce a creare un rapporto con questa insegnante, dicendo che la bambina in questi mesi si è impegnata molto ma dall'altro lato non abbiamo avuto lo stesso. da dire che anche in seconda elementare mia figlia ha per circa un mese piangeva per andare a scuola per paura sempre di questa maestra però poi la cosa è passata e non erano crisi come invece mi fa adesso. Il preside sembra irremovibile sul cambio classe e non ne capisco il motivo, dice che cambiando classe non si risolve il problema della bambina, che incontrerà altri insegnanti così nel corso della sua vita e che se gli altri bambini non hanno problema con questa maestra allora il problema è mia figlia e difende l'insegnante. Mentre la psicologa mi dice che nn è un ragionamento giusto da fare, perché parliamo di una bambina e non di un adulto e il bambino per natura non riesce ad adattarsi a situazioni spiacevoli o che gli fanno paura. Io non so più cosa fare, la psicologa la accompagnerà fino a fine anni dopodiché dice che nn ha bisogno di continuare la terapia perché il problema è l'insegnante. Poi il preside che si ostina al cambio sezione, davvero può non farmelo fare? Dovrò cambiare istituto o posso oppormi a questa cosa? Perché fare altri due anni così è impensabile. Grazie anticipatamente
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3 MAG 2022
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Gentile utente,
le difficoltà che condivide in questo spazio richiedono un supporto integrato tra la scuola e il lavoro terapeutico, di tipo familiare e non diretto sulla bambina.
Non ci troviamo d'accordo sul cambio scuola poichè le stesse difficoltà che la bambina sperimenta con questa docente, possono replicarsi con un altra o in altri contesti come quelli sportivi.
Bisogna lavorare sulla relazione e come si sta in una relazione con un insegnante che ha un certo tipo di carattere e modalità che stridono e creano un certo tipo di disagio.
Cordialmente,
Studio Associato Dott.ssa Sonia Simeoli Dott. Diego Ferrara.
3 MAG 2022
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Gentile signora, il cambio di sezione o di istituto è una decisione estrema che va presa in situazioni di grande malessere se, dopo vari tentativi, non si riesce a creare una situazione di benessere della bambina. Il malessere della bambina in base a quanto racconta c'è però è anche vero che avete avuto dei confronti costruttivi che hanno portato ad un miglioramento della situazione. Io direi che potreste fare altrettanto ora che le cose si sono incrinate nuovamente. La decisione del cambio classe o istituto, inoltre, va ponderata attentamente perché ha delle conseguenze psicologiche sulla bambina: il messaggio che si può passare è che per risolvere dei problemi sia necessario evitarli invece di affrontarli, strategia che non si rivelerebbe funzionale nel caso dovesse la bambina incontrare nuovamente un insegnante che la intimorisce. Quindi, a mio parere, potrebbe essere più utile richiedere un confronto con l'insegnante assumendo un atteggiamento collaborativo ed eventualmente cambiare professionista. Cordiali saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia
3 MAG 2022
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Cara Isabel, per aiutare un bambino che ha paura è necessario cercare di non essere ansiosi evitando di mostrare troppa apprensione.
Tutti abbiamo avuto da bambini qualche paura, alcuni le portano con se anche da grandi: è normale avere paura ed è necessario sapere che si possono superare. Coraggio e fiducia infatti, nascono dalla conoscenza e dalla competenza.
Molto spesso i bambini vivono uno stato di insicurezza e di inadeguatezza amplificati dal timore della maestra che anche se non è aggressiva o non urla comunque li giudica dandogli una valutazione.
Personalmente quando lavoro con i bambini, lavoro con tutta la famiglia perchè i bambini sono come spugne, assorbono tutto ciò che li circonda.
Dalle sue parole arriva la sua ansia e il suo timore riguardo questa situazione. Arriva il suo grande dubbio, il suo sentirsi impotente.. Credo che anche sua figlia riesca a percepire tutto questo.
Sua figlia è una piccola bambina che ha bisogno per crescere del suo supporto. Purtroppo la vita è fatta di tante difficoltà. Alcune volte si decide di cambiare strada e a volte facendolo va tutto bene ma altre volte si presentano le stesse difficoltà.
Qualunque decisione decidete di prendere vi auguro di guardare a questa paura da prospettive diverse in modo da farne la vostra forza.
Un abbraccio a lei e alla piccola
dottoressa Stefania Pelosi
3 MAG 2022
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Gentile signora, verifichi che la dottoressa che segue sua figlia sia Psicoterapeuta ovvero abbia una specializzazione in psicoterapia dell’età evolutiva. Il problema di sua figlia è molto probabilmente legato alla scuola che non trova strategie adeguate per strutturare con sua figlia un rapporto di fiducia, ma avendo sua figlia un evidente disagio non concordo con l’interrompere il percorso intrapreso anche se la causa dovesse essere solo la scuola.
3 MAG 2022
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Gentile Signora, non sono assolutamente d'accordo con quanto afferma la Psicologa. A mio avviso, il problema è stato affrontato molto male; le paure di sua figlia non sono da attribuire esclusivamente all'atteggiamento dell'insegnante e dunque andrebbero approfondite in maniera adeguata e meno semplicistica. Comprendo il suo disagio di madre, ma il suo atteggiamento iperprotettivo non aiuta la sua bambina, non promuove la sua autostima e la fa sentire sempre più fragile e insicura. Concordo con le parole del Preside, e in tutta franchezza, dal momento che l'intervento della Psicologa non ha sortito il risultato sperato, io mi rivolgerei, senza esitare, ad altro Professionista. Resto a disposizione, senza alcun impegno per suggerimenti e consigli. Dott.ssa Daniela Noccioli.
3 MAG 2022
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Buongiorno signora,
in qualità di insegnante elementare oltre che di psicologa le suggerisco una cosa che sembra semplice ma non facile.
Si tratta di distinguere tra vera incompatibilità tra sua figlia e l'insegnante per colpa del comportamento dell' insegnante e altro., come difficoltà di qualche tipo di sua figlia.
Per esperienza so che può succedere che ci sia incompatibilità e in quel caso non resta che fare cambiare di scuola, non di classe, sua figlia.
Tuttavia bisogna fugare il dubbio che non ci sia una problematica latente in sua figlia che si rivela in questa situazione e che non si risolverebbe con il cambio di scuola.
Per distinguere è necessaria esperienza in entrambi gli ambiti altrimenti il rischio è di peggiorare la difficoltà di sua figlia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un augurio
Giordana Milani
