Mia figlia dice di voler essere un maschio

Inviata da Maria · 16 mar 2015 Psicologia infantile

Ho una bambina di quasi quattro anni, caratterialmente molto forte e dinamica, da un pò di tempo mi dice di voler essere maschio. Quando giochiamo lei fa sempre la parte del maschio, il dottore, il super eroe addirittura cambia anche i personaggi delle favole ad es. al posto della mamma di cappuccetto rosso lei dice il papà. Si arrabbia anche per i vestiti, non vuole gonne o il colore rosa ma il blu. E' anche molto aperta a parlare con adulti maschi mentre evita di rispondere alle donne.
Io e mio marito siamo molto presenti e giochiamo con lei, ma non so se sia giusto assecondarla o farle capire che è una femminuccia e basta, perchè quando ci provo lei si arrabbia tanto, si può capire da adesso il suo orientamento? Un consiglio?

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Miglior risposta 16 MAR 2015

Cara Maria,
mi chiedo cosa rappresenta per sua figlia essere un "maschio" piuttosto che essere una "femmina". Ecco, i chiederei questo alla bambina e anche a voi genitori: "cosa significa essere un maschio o una femmina, cosa può fare o non fare un maschio/una femmina?etc.
Dietro ai significati che la bambina e voi famigliari date al maschile e al femminile ci possono essere le risposte alle sue domande.
Ricordandovi che ognuno di noi ha in sè caratteri sia maschili che femminili. Provate a fare un gioco in famiglia dove ognuno di voi, mamma, papà e bambina, andate alla ricerca dei vostri tratti maschili e femminili. Scoprirete che nessuno è femmina o maschio e basta. Buone scoperte! Saluti, dr. Katjuscia Manganiello

Dr.ssa Katjuscia Manganiello Psicologo a Pesaro

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18 MAR 2015

Cara Maria,
quattro anni sono pochi per capire se il "voler essere un maschio" della vostra bambina sia un semplice comportamento transitorio o un primo segnale di qualche problematica connessa all'orientamento sessuale o all'identità di genere. Queste questioni non si definiscono con certezza prima dell'adolescenza, mentre un oscillare tra ruoli e comportamenti maschili e femminili (nel gioco, nella preferenza di certi abiti) può considerarsi normale nell'infanzia, in quanto legato alle identificazioni del momento. Vi consiglio pertanto di non preoccuparvi e di non contrastare i comportamenti di vostra figlia (contrastarli o anche solo sottolinearli potrebbe "fissarli" ancora di più). Sarà il futuro a farveli comprendere nel loro reale significato.
Cordialmente
Dr.ssa Livia Botta

Dr.ssa Livia Botta Psicologo a Genova

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17 MAR 2015

Gentile Maria, le suggerisco di osservare sua figlia e lasciarla sperimentare in un ruolo - peraltro definito secondo canoni che per alcuni versi possono anche essere antiquati e superati ( ad esempio nei vestiti o nell'uso dei colori nell'abbigliamento).
Intanto noto due cose: probabilmente sua figlia va alla materna e chissà quante cose sta vivendo con i compagni, maschi e femmine, e cosa sta elaborando nei suoi giochi, nelle favole rivisitate, nella possibilità, con la fantasia, di immaginarsi in ruoli diversi. E da questo punto di vista, da come lei lo descrive ora, l'atteggiamento della bambina non mi pare preoccupante. Anzi, è un modo fantasioso e creativo di vivere ed elaborare le sue esperienze.
In secondo luogo aggiungo che forse in questa fase dei 4 anni, che è importante dal punto di vista dello sviluppo, sua figlia sta esplorando il mondo maschile, il legame con il maschile e quindi il suo legame con il papà e sta mettendo in gioco la sua possibilità di identificarsi con alcune parti maschili, come è giusto che sia, e integrarle nella personalità che sta costruendo. È importante che possa serenamente sviluppare questa parte. Ogni costrizione a un figlio è una ferita che può avere serie ripercussioni in età adulta.
Buonasera
Mara Gallo - psicologa Torino

Dr.ssa Mara Gallo Psicologo a Torino

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17 MAR 2015

Cara Maria, l'orientamento sessuale si forma nei primi 3 anni, anche se in questo caso parlerei di ruolo o identità di genere. Dal 1970 l'orientamento sessuale non è una patologia e dal 2013 l'identità di genere non è un disturbo, il ruolo poi non lo è mai stato. La cultura corrente accetta, a parte qualche ignoranza spesso pilotata, diversi orientamenti e diversi ruoli, e non mi preoccuperei più di tanto. L'adolescenza poi offre la possibilità di maturare il proprio ruolo. Le imposizioni rischierebbero di accendere un disagio serio. Lascia libera la tua bimba di essere come desidera. Un caro saluto, Giuseppe

Dr. Giuseppe Di Maria Psicologo a Roma

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16 MAR 2015

Cara Maria penso che più che di "orientamento" si possa parlare di "ruolo" di genere. Non esiste una patologia legata al ruolo di genere e anche a livello culturale non vi sono differenze. Lascia pure libera la tua bimba e accetta quello che lei sceglie di essere in tutta naturalezza. Le imposizioni, quelle si, potrebbero portare dei problemi. Un caro saluto, Giuseppe

Dr. Giuseppe Di Maria Psicologo a Roma

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16 MAR 2015

Gentile Maria,
nel percorso di identificazione sessuale è probabile che possano avere un ruolo le attese e i desideri, anche a livello inconscio, dei genitori o della famiglia allargata.E' possibile che i comportamenti della bambina siano relativi ad una fase transitoria, ma le consiglio di consultare prima possibile uno psicologo psicoterapeuta, assieme al coniuge, per valutare l'eventuale problematicità di essi o di eventuali tematiche familiari di rilievo.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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