Ciao, sono mamma di una ragazza di 14 anni. A gennaio 2021 ho scoperto che mia figlia si faceva autolesionismo sulle braccia e sfregamento alla mano ... Me ne sono accorta perché portava sempre guanti alle mani anche a tavola e li toglieva solo per andare a dormire e poi da qualche mese aveva cambiato carattere era diventata aggressiva e cattiva con tutti soprattutto con me e sua sorella mentre prima era dolcissima e affettuosa. Ha iniziato a isolarsi in classe a odiare i suoi compagni. Quando me ne sono accorta io nn l' ho sgridata anzi le sono stata vicina e sono riuscita a farmi confidare molte cose e quando.lo ha fatto ho sentito che si è.liberata di un peso ... Tra queste cose mi ha detto che si sente brutta .. che le.piacciono le ragazze .. litigi tra amici che non la capiscono o che la.prendono in giro e il suo modo di sfogarsi è fare autolesionismo. La assecondo in tante cose per non farla stare male ... Si veste con vestiti maschili e tre volte più grandi ... Porta capelli che le coprono.gli occhi per non farsi vedere approfittando anche della mascherina. Quando è.fuori non usa per niente.il.cell per chiamarmi ma vuole solo scrivermi tramite messaggio perché nn vuole farsi sentire dalla gente e quando mi scrive mi dice tipo .. sono arrivato anziché arrivata .. usa tutto al maschile e adesso se.la.chiamo con il suo nome si infuria e addirittura nn mi parla per giorni .. vuole che la chiamo con un nome maschile sia in casa che fuori. E se capita che lo faccio fuori diventa cattiva cn me. Purtroppo non riesco a tenere le lacrime e mi capita di piangere davanti a lei quando fa così ma lei dice che a me nn mi importa nulla che me ne frego invece nn è vero io ci sto malissimo soffro perché la mia bambina nn c'è più.. è un altra persona. Sta anche andando da una psicologa ma sembra che nn risolva nulla cmq mia figlia ha confidato più cose a me che a lei. Secondo me vorrebbe fare il passaggio della transizione ma ho paura è un passo dove penso non si torna indietro. So che c'è prima una procedura e valutazioni ma il solo pensiero di provarci mi fa paura è una cosa troppo grande. Magari qualche genitore lettore ci è già passato Grazie per l'ascolto.
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3 OTT 2021
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Gentile Simona,
sua figlia è in una fase iniziale dell'adolescenza e tante cose possono cambiare nei prossimi anni.
Al momento attuale la cosa più urgente credo sia quella di non esprimere il suo disagio con l'autolesionismo e per questo c'è bisogno del sostegno psicologico. Anche lei dovrebbe accettare di guardare la ragazza non tanto come la "sua" bambina ma come un essere in cerca della sua autodefinizione e autorealizzazione nel mondo.
Col tempo si valuterà se la disforia di genere della ragazza rientra o persiste e si rafforza nel qual caso potrà essere opportuno rivolgersi ad un Centro specializzato per il trattamento del DIG (disturbo di identità di genere) ove lavorano in équipe tutte le figure professionali per seguire i pazienti transgender durante l'eventuale intero percorso di riattribuzione del sesso.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
4 OTT 2021
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Gentile Simona,
la situazione che lei descrive è complessa e andrebbe approfondita. Sono molti i punti da trattare ma credo che al momento l'aspetto principale sia lavorare sull'autolesionismo che mette in patica sua figlia, è importante che lei trovi uno spazio suo, nel quale possa sentirsi libera di sfogare le proprie emozioni, evitando così di fare del male a sé stessa.
La situazione che state vivendo è molto forte, per questo motivo consiglio anche a lei di pensare ad intraprendere un percorso supporto psicologico che possa aiutarla a gestire le proprie emozioni e preoccupazioni e, di conseguenza, il rapporto con sua figlia.
Rimango a sua disposizione, ricevo anche online
Dott. Massimiliano Compagnone
4 OTT 2021
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Gentile Simona,
sua figlia è in una fase iniziale dell'adolescenza e tante cose possono cambiare nei prossimi anni.
Anche lei dovrebbe guardare la ragazza non tanto come la "sua" bambina ma come un essere che cerca con difficoltà la sua autodefinizione e autorealizzazione nel mondo.
Al momento attuale la cosa più urgente credo sia che quest'ultima non esprima il suo disagio con l'autolesionismo e per questo c'è bisogno del sostegno psicologico.
Col tempo poi si dovrà valutare se la disforia di genere di sua figlia rientra oppure persiste e si rafforza nel qual caso potrà essere opportuno rivolgersi ad un Centro specializzato per il trattamento del DIG (disturbo di identità di genere) ove lavorano in équipe tutte le figure professionali per assistere e curare i pazienti transgender durante l'eventuale intero percorso di riattribuzione del sesso.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-.chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
2 OTT 2021
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Cara mamma,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione e ansia.
È legittima.
Dovrà fare un lavoro sull 'elaborazione e cambiamento di sua figlia.
Non è un percorso semplice e facile ma ci si può lavorare per il benessere della figlia e vedrà con il tempo diventerà anche il suo.
Un figlio felice crea benessere anche ai genitori.
Cerchi uno psicologo che possa supportarla individualmente in questo percorso.
Cordiali saluti.
2 OTT 2021
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Buongiorno Simona,
da "sole" non se ne esce è una situazione emotivamente più grande per entrambe nel suo racconto non parla mai della figura genitoriale maschile e molte altre dinamiche familiari andrebbero approfondite.
Vada per tappe incominci a farsi sostenere anche lei da un professionista una persona competente che può sostenerla e aiutarla a fronteggiare questa complessa situazione.
Questo è sicuramente un primo passo verso sua figlia che sta attraversando un momento difficile della sua crescita.
Se vuole resto disponibile.
Dott.ssa Silvana Censale
2 OTT 2021
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Buongiorno signora,la situazione è complessa e difficile Capisco la sua disperazione da mamma.
È una questione delicata che merita approfondimenti
Le consiglio urgentemente un colloquio, voi genitori, con un professionista che si occupi di genitorialità, per avere suggerimenti su come gestire, anche in concreto, la situazione con vostra figlia.
A disposizione se ha bisogno
Cari saluti Dottssa Belinda Doria