Mi vergogno molto di come ho manifestato il mio malessere quando sono stata male.
Mi succedeva per diverso tempo di esprimere il mio malessere, dovuto a delle situazioni che mi hanno fatta soffrire per lungo tempo, con crisi isteriche pianto e grida che duravano anche diverse ore e che venivano udite da tutto il vicinato.
Adesso ho paura che le persone possano pensare male di me, non ho più quelle cose da tanto tempo ma ho paura che non potendo essere capite da chi mi ha sentito io possa essere vista per sempre come malata.
So che mi hanno sentita così solo nel vicinato, ma adesso sento che ovunque vado anche se mi mostro come sono sempre tutti mi vedranno male per quella cosa anche se non sanno che è mai avvenuta, ho paura che tutti lo vengano a sapere e che nessuno mi veda più come la persona normale che hanno sempre conosciuto.
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4 OTT 2022
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Gentilissima utente, le persone tendono spesso a giudicare gli altri; questo è un modo per sentirsi migliori e porsi in una posizione di
superiorità. Se lei ha avuto dei momenti difficili, ciò che conta è che li abbia superati e che ora abbia ritrovato il suo equilibrio. Non dia troppa importanza a che cosa pensa la gente; i momenti critici ce li abbiamo tutti ed è meglio tirare fuori il nostro disagio anche attraverso le urla, piuttosto che tenere tutto dentro e fare finta di niente per salvare le apparenze. Noi umani siamo fatti di sentimenti ed emozioni ed è normale che alle volte il nostro dolore sia gridato ed espresso anche oltre misura. Non si deve sentire una malata, piuttosto una persona che, come la maggior parte di noi umani, ha avuto un momento di profonda sofferenza, ma che è riuscita a superare. Le faccio tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli.
4 OTT 2022
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Salve Winri, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FD Logiudice
4 OTT 2022
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Buongiorno Winri,
mi sembra di capire che tu abbia sofferto di difficoltà di regolazione dei tuoi stati d'animo e ti chiedo intanto se per risolverli hai avuto modo di confrontarti con un esperto. Per quanto riguarda il giudizio altrui, spesso succede di proiettare all'esterno quello che è in realtà un nostro autogiudizio. Bisogna capire se questo è il tuo caso e mi piacerebbe aiutarti a scoprirlo, ma soprattutto a gestirlo.
Resto a tua disposizione,
dott.ssa Maria Giovanna Ginni
4 OTT 2022
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Carissima
Non c'è vergogna, ma solo ammirazione per chi, come lei, affronta e gestisce un disagio. Non si faccia agganciare dal giudizio di chi punta ciecamente il dito senza capire. La sua identità è anche costruita dall'esperienza che ha avuto, e dall'efficacia che ha dimostrato al riguardo. Sia capace di dirsi brava.
Cordiali saluti
GM
4 OTT 2022
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Gentile Winri, non viaggi troppo con la fantasia, al netto della vergogna che prova per le reazioni avute non dovrebbe autopunirsi e frustrarsi pensando che tutti prima o poi lo sapranno. In realtà accade il contrario, quando qualcosa smette di verificarsi le persone tendono a dimenticarsene...non è una colpa stare male, per cui non dovrebbe pensare di meritare una punizione.
4 OTT 2022
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Buongiorno Winri,
la sensazione di non essere capiti, e giudicati nel proprio malessere e nella propria sofferenza, è qualcosa che ferisce davvero. E il tuo timore di non essere più riconosciuta come persona ma solo come "malata" è oltremodo comprensibile, così come comprendo la difficoltà e la sofferenza che gestire tutto questo ti sta generando. Il suggerimento è quello di rivolgerti ad un* terapeuta breve strategic*, online o nella tua zona di riferimento, per comprendere in quali situazioni capita che tu ti senta ancora giudicata, e quali strategie impiegare perché tu possa essere riconosciuta come persona valida.
Resto a tua disposizione online o in studio per qualsiasi curiosità o dubbio, e ti auguro buona giornata.
Cordialmente,
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati
