Mi sento frustrata dal lavoro

Inviata da Giulia Monesi · 27 mag 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Ho iniziato da poco un nuovo lavoro come educatrice che mi porta prevalentemente a sostituire i colleghi in caso di malattie,infortuni o ferie motivo per cui spesso e volentieri mi trovo a presenziare in più servizi e lavorare con un'utenza varia.Non mi viene mai detto dai colleghi che tipo di problematiche affronterò e per questo non ho mai attività pronte da proporre e devo cercare di improvvisare qualcosa per far passare le ore.
Questa situazione mi fa soffrire davvero molto,mi sento inadeguata e incapace perchè ho la sensazione di non fare mai abbastanza e nel mentre vedo colleghi fissi sui diversi servizi educativi e li invidio perchè sembrano sempre più competenti di me.

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Miglior risposta 30 MAG 2022

Cara Giulia, immagino che ciò che sta vivendo sia molto frustrante: ha mai pensato di parlare chiaramente ai colleghi? Spesso i nostri sentimenti di inadeguatezza ci bloccano e sono più invalidanti della situazione in sè... Qualora ci avesse pensato e non lo avesse fatto sarebbe interessante capire come mai. Sottolineo che un supporto psicologico può essere sempre di aiuto in momenti di difficoltà! Saluti

Rebecca Silvia Rossi Psicologo a Trani

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31 MAG 2022

Gentile utente
Il dialogo e il confronto con le altre figure e fondamentale laddove si tratta di un lavoro in cui l integrazione e il reciproco supporto possono favorire il proprio lavoro nella relazione con l altro.
Provi a condividere le sue difficoltà, anche con la preside della scuola.
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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30 MAG 2022

Buongiorno, effettivamente è molto frustrante, parlo per esperienza personale. Se il limite è organizzativo c'è poco da fare, nel senso che spesso chi si occupa di queste cose gestisce "tempo" e non "persone", col risultato che il lavoro del singolo operatore viene parcellizzato in più servizi/situazioni differenti. Non se ne accorge ma in questo modo fa molta esperienza in poco tempo e le tornerà utile in futuro. Se invece ci sono alcune mancanze di colleghi che per superficialità o semplicemente perchè non ci arrivano non pensano di avvisarla, beh qui la situazione permette un minimo di modificare la situazione. Dovrebbe poterne parlare sia individualmente ai singoli colleghi che sostituisce oppure in contesti più ufficiali come riunioni di equipe o colloqui con il/la responsabile.

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30 MAG 2022

Cara Giulia,
la situazione che descrive è decisamente pesante ed è comprensibile che lei si senta frustrata. Tuttavia è importante fare una distinzione tra ciò che sono le sue capacità e competenze e ciò che è il contesto in cui si è inserita.
Conosco il lavoro da educatrice e so che lavorare per brevi periodi, in strutture e con persone sempre diverse è faticoso e frustrante. Non c'è modo di approfondire nessuna relazione e, quindi, di fare un lavoro soddisfacente. Inoltre, anche le informazioni da parte dei suoi colleghi sono determinanti per darle modo di svolgere al meglio il suo lavoro, informazioni che vengono a mancare.
Il mio consiglio è quello di vivere questa situazione come temporanea, quale penso sia, dato che ha appena iniziato. Un percorso di psicoterapia intanto può aiutarla molto a trovare tutte le risorse in lei per affrontare questo momento stressante, specialmente visto il ruolo di aiuto che ricopre e che può essere molto stancante. E' importante che riesca a distinguere la sua vita privata e da quella lavorativa per non farsi fagocitare dalla frustrazione e che non permetta a quest'ultima di influenzare negativamente il modo in cui vede sé stessa come persona e come professionista.

Rimango a disposizione online in caso di necessità,
un caro saluto

Dott.ssa Scarozza

Dott.ssa Silvia Scarozza Psicologo a Trento

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29 MAG 2022

Gentile Giulia,
è comprensibile che non si senta molto sicura in un lavoro iniziato da poco ma le cose miglioreranno con il tempo e con l'esperienza.
Tuttavia potrebbe fare lei un primo passo chiedendo a qualche collega più disponibile la cortesia di darle delle informazioni preliminari sui problemi esistenti che dovrà affrontare in modo da poterli meglio gestire.
Oltre a ciò, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per migliorare la sua autostima e il suo senso di auto-efficacia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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28 MAG 2022

Cara Giulia, comprendo la sua frustrazione nel non avere né indicazioni, né una routine lavorativa
Forse proprio perché è nuova, viene usata come Jolly.
Potrebbe puntare sulle sue qualità che prescindono dalla specificità dei compiti che altri educatori svolgono in quanto fissi.
Ad esempio l'essere disponibile, ascoltatrice, curiosa, creativa e chissà cos'altro.
Se desidera confrontarsi con un professionista, sono a sua disposizione
Le auguro intanto una buona strada

Dott.ssa Claudia Pasti

Dott.ssa Claudia Pasti Psicologo a Padova

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28 MAG 2022

Cara Giulia,
bisogna fare una distinzione tra fattori endogeni ed esogeni. La precarietà del tuo lavoro è connessa ad una situazione temporanea e congiunturale ed è un fattore esogeno che di sicuro incide sulla qualità della tua vita, ma che non dovrebbe incidere sulla tua autostima, hai iniziato da poco e la "gavetta" è un percorso obbligato per tutti.
Quello che bisognerebbe indagare a fondo è da dove proviene questa sensazione sgradevole di inadeguatezza e di modesta capacità, per quale motivo ti stai mettendo in discussione sul piano professionale? Un percorso terapeutico può aiutarti ad analizzare a fondo le radici di questa sensazione, il che non significa necessariamente "risolvere", ma significa "comprendere", che è già un grandissimo passo. Ti faccio i miei migliori auguri per il tuo futuro professionale e mi raccomando, non confondere mai le situazioni contingenti con l'essenza della tua persona.

Giada Di Veroli Psicologo a Roma

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28 MAG 2022

Buongiorno Giulia,
Il lavoro è uno dei modi in cui riversiamo la nostra generatività, per questo comprendo bene quanto ciò che dici possa disorientarti e procurarti malessere.
Ti chiedo se la Sensazione di inadeguatezza emerga solo lì o anche altrove.
Se è circoscritta al lavoro ti incoraggio a cercare un altro ambiente lavorativo che ti permetta di dare il potenziale che c’è dentro di te. Non sarà semplice magari trovarne uno subito ma sai che stai lavorando per il tuo benessere.
Se invece questa sensazione è pervasiva ti invito a farti aiutare attraverso un percorso di supporto psicologico che possa restituirti un sano concetto di te.
Ti auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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28 MAG 2022

Cara Giulia, il ruolo che svolgi é il più difficile di tutti ed è comprensibile che ti senta in difficoltà. Conoscendo il mondo delle cooperative e dei i servizi educativi ti confermo che svolgere il ruolo delle sostituzioni é impegnativo da tutti i punti di vista, ed è comunque un passaggio che ti permette di apprendere molto e ti sprona a tirar fuori capacità creative e adattative.
Senza dubbio lavorare su un servizio stabilmente é molto più facile e arriverà anche per te questo momento. Nel frattempo puoi vivere con più leggerezza questa situazione e modificare la tua visione:
. Tutti al tuo posto si sentirebbero in difficoltà perché è la situazione ad essere difficile
. Molti educatori iniziano facendo sostituzioni e non avendo informazioni ne sul servizio ne sull'utenza, con il tempo ti assegneranno ad un servizio stabilmente
. Nessuno può aspettarsi interventi educativi "di spessore " perché questi avvengono nel tempo creando relazioni
. La sensazione di " non fare abbastanza" é una tua insicurezza personale sulla quale e con la quale puoi crescere
Se vuoi lavorare per trasformare la tua sofferenza, la sensazione di inadeguatezza ed incapacità sono disponibile anche on line.
Un caro saluto
Dott.ssa Margherita Marchetti

Margherita Marchetti Psicologo a San Benedetto del Tronto

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28 MAG 2022

Giulia cara,
comprendo bene la frustrante sensazione di non riuscire ad organizzare con soddisfazione il tuo lavoro, ti capisco anche perchè, agli esordi della mia professione ho attraversato lo stesso tremendo periodo. Mi resi conto però che, l'inefficacia dei miei interventi non dipendeva tanto dalla competenza e preparazione che avevo, piuttosto dalla mancata collaborazione con colleghi che, egoisticamente rifiutavano (un pò per orgoglio, un pò per chiusura mentale) di lavorare in equipè. La soluzione cara Giulia, è chiedere. Sì, sollecitare, interrogare i colleghi che tu sostituisci a darti più informazioni possibili perchè tu possa organizzare il tuo lavoro, questo ti permetterà non solo di avere linee guida da seguire e quindi sentirti più sicura dei programmi che strutturi ma anche di ottenere visibilità e dare un'immagine di te come professionista competente e responsabile. Non temere di chiedere, rispetta i tuoi bisogni, sempre.
Io resto quì, a te disponibile anche online qualora ne avessi bisogno.
Ti abbraccio, un caro saluto.
Dott.ssa G. Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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28 MAG 2022

Ciao Giulia, molto possibilmente non è una questione di competenza, ma un mancato e ripetuto passaggio di consegne, come dici tu stessa. Il senso di inadeguatezza deriva dal paragone che fai con gli altri colleghi ma prova ad ossrrvare: lavorate in condizioni e sotto contratti diversi. Il tuo contratto è pensato per situazioni di "emergenza" su qualsiasi caso, mentre loro riescono ad avere continuità su singoli casi per molto tempo. Proprio perché lavori in situazioni temporanee forse può esserti utile costruirti una tua personale cassetta di "pronto soccorso" con attività pensate per diverse tipologie di utenze (magari pensate su casi che bene o male hai già visto) e che potresti proporre ogni volta che i casi si assomigliano. Potrebbe funzionare?

Dott.ssa Elisabetta Stucchi Psicologo a Cambiago

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