23 anni e mi sento ancora oppressa dai miei genitori
Buona sera
Sono una ragazza di 23 anni vivo con i miei genitori e mia sorella (che si sta per sposare) frequento l'ultimo anno di magistrale in città e sono fidanzata da un anno con un ragazzo.
Viviamo in un piccolo paesino di provincia in cui tutta la mia famiglia è cresciuta.
Mia madre si è sempre fatta in mille per noi figlie e anche mio padre ha sempre lavorato molto non facendoci mancare mai nulla e di questo sono molto grata ad entrambi. Mia mamma soprattutto si sacrifica per noi enormemente.
Premetto che mi pesa parlare male dei miei genitori ma vorrei tanto avere un parere riguardo alla seguente situazione:
Purtroppo mia madre è moooolto ansiosa nei miei confronti, teme che mi possa succedere qualcosa e soprattutto teme che gli altri mi possano fare del male e quindi entrambi mi trattano come una bambina. Inoltre, entrambi hanno una mentalità molto chiusa e mi spiace dirlo ma anche un po' retrograda. Per loro la mia vita dovrebbe essere esattamente così: finiti gli studi ti trovi un lavoro che non ti faccia stare fuori casa per troppo tempo (perché una donna si deve occupare anche della casa e dei figli) ti sposi e vai a vivere qua o comunque vicino al paesino, poi avrai dei figli ecc.. . Mia madre non concepisce come al sabato sera io voglia uscire con le mie amiche e non con il fidanzato ad esempio e dà di matto quando dico che vado da lui se sa che siamo soli(probabilmente non vuole che io e lui lo facciamo, cosa che ovviamente è già successa ma lei ovviamente non affronta questi discorsi e nemmeno io con lei perchè so già come la pensa). Inoltre l'estate scorsa io ed il mio fidanzato avremmo voluto andare qualche giorno al mare insieme e quando ho provato a metterli al corrente hanno dato di matto dicendo che io sono una scema che queste cose le farò quando sarò sposata (il tutto arricchito con una certa dose di imbarazzo di mia madre che ha il tabù del sesso) e mi hanno detto che assolutamente stare fuori e dormire insieme NELLO STESSO LETTO non esiste! (stavamo già insieme da quasi un anno. io non ho chiesto loro il permesso ma dopo questa sfuriata non ce l'ho fatta a prenotare)
Si arrabbiano anche quando torno tardi (es dopo l'1 e mezza) e ogni volta che sono fuori mi viene un'ansia terribile di tornare e sentire le sfuriate e ho un senso di colpa fortissimo davvero. Questo senso di colpa ce l'ho ogni volta che faccio qualcosa che vada al di fuori del quadro: casa-famiglia-università-chiesa. (ad esempio quado qualche amica propone di andare a ballare io sto già male ma proprio MALE, perché so che mia madre non vuole e so anche che se mi imponessi e ci andassi ci starei ancora peggio perchè il senso di colpa è troppo paralizzante). (io non dico mai le cose come stanno ai miei amici perchè ovviamente mi vergogno troppo a spiegare che io, all'eta di 23 anni non possa fare certe cose o certi viaggi perchè mia mamma non vuole)
Inoltre quando mi arrabbio e provo a ribellarmi a piccole cose (come ad esempio una volta in cui sarei dovuta andare a suonare l'organo ad un funerale e io non avevo proprio voglia e mi sono ribellata) provo un profondo malessere, mi sento profondamente ingrata nei suoi confronti. sono serena solo quando so che sto facendo qualcosa che mia madre approverebbe.
Soffro molto questa situazione perché vengo davvero trattata come una bambina e come una stupida senza cervello (una volta mio papa ai tempi del liceo mi ha addirittura detto che se fossi andata in vacanza con dei miei compagni "come minimo sarei tornata incinta" testuale)
Se penso alla mia vita io ho sempre e assecondato mia mamma e non sono sicura che le scelte che ho preso siano realmente frutto di ciò che sono o della mia paura che mia madre si preoccupasse.
So che una possibile soluzione sarebbe quella di rendermi indipendente e ho sempre avuto questa voglia di mettermi a lavorare durante l'università ma mi paralizza anche solo il fatto di dirlo in casa; una volta ci ho provato e la risposta è stata :" ma non c'è mica bisogno, ce la facciamo, ti paghiamo noi l'università, i soldi te li diamo noi se ti serve qualcosa" ecc.. è come se la vivessero come un'offesa inoltre mia sorella ha sempre detto :" ma csa vuoi fare che già ti bocciano agli esami, se inizi a lavorare ti laurei tra 50 anni" (mi sono laureata alla triennale nei tempi giusti con un buon voto alla fine, ma comunque con fatica e per loro devo concentrarmi solo sullo studio) stessa cosa quando mi sono iscritta in palestra :" sei scema sei sempre a pensare a quelle cretinate lì"... diciamo che tutti i miei interessi e tutte le mie proposte (anche e soprattutto di trovarmi un lavoretto) vengono sempre sminuite e trattate come capricci o con la frase "non è il momento")insomma questo aspetto del rapporto con la mia famiglia mi fa sentire parecchio frustrata, bloccata e in colpa. mi sento anche di stare buttando via il mio tempo ma soprattutto mi fa sentire FORTEMENTE INCAPACE ED INETTA. comincio anche a temere che una volta laureata non sarò in grado di lavorare e nessuno vorrà mai assumermi perché sento di aver sempre soffocato la mia intraprendenza e di non trovarla più.
Per quanto riguarda il lavoro inoltre, da un lato so che verrei linciata se iniziassi a fare un lavoretto per i motivi detti sopra, ma dall'altro mi sento uno schifo perché sono grande non ho entrate e mi sento una parassita, guardo mio papa che ha un'età e fa un lavoro pesantino e io sono a casa al caldo seduta a studiare con tutti i comfort e questo mi fa stare malissimo.
Scusate la lunghezza
ringrazio anticipatamente chiunque leggerà e/o risponderà
Buona serata