Mi odio

Cara Andrea, grazie per la tua condivisione. Quello che hai vissuto è molto forte e ciononostante, come dici tu, sei andata avanti. Quanta forza, riconoscitelo.
C'è un passaggio che mi ha colpita molto, l'abbandono di tuo papà. Mi chiedo cos'altro senti di aver abbandonato insieme a lui. Cosa non ti è concesso di sentire, sperimentare e vivere?
Forse il senso di colpa di cui accenni ha bisogno di mostrati qualcosa. Ti invito ad ascoltarlo e a farti accompagnare da un professionista per ricontattare quella forza vitale che scorre in ognuno di noi. È lì che probabilmente troverai la risposta alle tue domande...
Ti abbraccio

Carissima Andrea,
Certo hai vissuto una esperienza drammatica anche se non so per quale motivo tuo padre è arrivato a compiere un gesto cosi inaudito. E nonostant tutto sei riuscita ad anadare avanti...ma solo apparentemente. La tua lettera esprime un certo distacco con cui affronti la tua vita come se una parte di te si fosse paralizzata da allora. Ed inoltre mi chiedo qual è la parte di te che odi, hai paura di deludere, ti senti una fallita e poi compi gesti eroici, ti laurei giovane e hai pure un fidanzato che ti vuole bene. Non c'è successo perchè sembra che non lo vivi, che non riguarda te.
Se hai scritto questa lettera e perchè ancora non hai gettato la spugna con te anzi chiedi aiuto e chiedere aiuto è il primo passo per provare a stare bene.
Continua cosi e cerca un bravo professionista per percorrere insieme quello che ti è successo.
Un abbraccio
Dott.ssa Emanuela Tornabene

Gentilissima, le suggerisco un percorso con un terapeuta EMDR. Solo così potrà elaborare i suoi traumi.
La sua è una storia estremamente difficile e dolorosa; lei è stata molto forte e ce l'ha messa tutta, ma
ha bisogno di aiuto per poter elaborare le sue memorie traumatiche e vivere serenamente, così come
merita. Non indugi ulteriormente!
Le faccio tantissimi auguri e rimango a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali ulteriori consigli.

Dott.ssa Daniela Noccioli.

Gentile Andrea, quello che ha vissuto a 15 anni l'ha segnata profondamente, in un certo senso è come se avesse 'congelato' le sue emozioni. Ormai ha praticamente una laurea, una bella relazione ma niente la soddisfa facendola sentire incapace di qualsiasi cosa. Le consiglio di rivolgersi a un professionista e iniziare un percorso che le permetta di capirsi meglio e sciogliere quel nodo che la frena in tante cose. Il suo pensiero è comunque anche verso suo padre e si sente in colpa per non vederlo da anni. L'esperienza che ha avuto va elaborata, poi riprenderà in mano la sua vita, è giovane e ha tutto il diritti di farlo. I miei migliori auguri Dott.ssa Miculian

Qualora lo volesse resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità, anche online

Gentile Andrea, certamente l'esperienza a 15 anni l'ha segnata profondamente al punto da non permetterle di provare soddisfazione per le cose che fa. Ha vissuto un trauma che ha in un certo senso 'congelato' tutto il resto che sembra non darle nessuna gioia. Le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico dove poter sciogliere quei nodi che bloccano le sue emozioni e non permettono di vivere serenamente. Non è poco riuscire a laurearsi, avere una relazione con una bella persona ... ma ... nonostante tutto il suo pensiero è altrove, a quel papà che non vede da anni ma che si sente anche in colpa di non vedere. Riprenda in mano la sua vita, è giovane e ha tutto il tempo è il diritto di vivere la sua vita serenamente.
Qualora lo volesse resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità, anche online. I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian

Cara,
Perché si dice fallita? Provi a rendersi dell'episodio traumatico a cui ha assistito, e al coraggio che ha avuto per difendere la sua famiglia. Inoltre, come dice, non ha mai smesso di vivere: ha una relazione stabile, si sta realizzando. Questo dimostra la sua resilienza. Ovviamente, ciò che ha vissuto e gli schemi che ha appreso durante gli anni addietro nel suo contesto familiare, non possono che impattare sulle sue modalità di vedere sé stessa e gli altri. Lei ci riporta soltanto l'episodio a cui ha assistito a 15 anni, ma per dare significato ad eventuali problemi di autostima - che lei dice di avere - e per scardinare pensieri, credenze e aspettative che svalutano la sua persona, c'è bisogno di uno sguardo ampio e completo sulla sua storia. Presumo che stia facendo questo lavoro con la sua psicologa - se è ancora in cura con lei - quindi abbia fiducia. Questo lavoro su sé stessi richiede tempo e, talvolta, implica sofferenza e resistenze che spesso portano ad interrompere il percorso. Anche l'aspettativa di star bene dopo i primi colloqui è poco realistica. Se è ancora in cura, la invito ad avere pazienza ed, eventualmente, ad esplicitare con la sua psicologa le stesse perplessità che ha portato qui da noi.
Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Fabiana Navarro
Psicologa

Buongiorno cara
Mi spiace molto di quello che ti è successo.
Non ti sentire una fallita nessuno di noi lo è.
Hai subito, un trauma, che sarebbe utile superare.Oltre alla autostima che tu indichi
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Cara Andrea,

grazie per la condivisione di un vissuto per lei oltremodo doloroso e angosciante.
Sarebbe molto importante che, in un percorso psicoterapeutico, possa elaborare prima di tutto il lutto relazionale della figura paterna ideale (protettiva) rispetto a quella reale, più amara da elaborare.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Buon giorno Andrea,
In un percorso di psicoterapia assieme potremmo andare a sciogliere quei nodi che sento stringono e bloccano il tuo cammino. Permettendoti così di avere gli strumenti per accedere all essere te stessa con più serenità e leggerezza, libera da quel forte dolore che emerge dalle tue parole. Resto a disposizione per qualsiasi informazione e per una eventuale presa in carico.
Nel frattempo ti mando un caloroso saluto.

Gentile Utente,

la storia che racconti è davvero molto forte, ma non ti descrive per la totalità di ciò che sei.
Ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia che ti aiuti ad elaborare i tuoi vissuti più profondi. Anche se al momento potresti sentire che non ha funzionato, il processo di guarigione e crescita emotionale può richiedere tempo e pazienza. Ogni persona è un individuo unico, quindi ciò che funziona per gli altri potrebbe richiedere un approccio diverso per te.
Inoltre, il supporto sociale può essere molto importante. Condividere i tuoi sentimenti con le persone a cui tieni, come il tuo fidanzato o amici fidati, potrebbe aiutarti a ottenere un sostegno emotivo e prospettive diverse sulla tua situazione.

Cordiali Saluti,

Ciao! Grazie per questa condivisione, è un racconto molto importante per lei. Quello che mi verrebbe da consigliare è di intraprendere subito un percorso serio con un professionista - ci sono tante modalità che possono agevolare, ad esempio online -.

Penso sia necessario e utile per se stessa affrontare tutto questo, con la giusta attenzione. Se ne prenda cura


Dott ssa Margherita Esposito