Mi ha umiliata ed io mi pento di averglielo lasciato fare
Buongiorno, sono una ragazza di 18 anni. Scusate se scrivo qui ma ho già parlato molto di questa storia con altre persone e non vorrei farlo ancora. Circa 4 mesi fa conobbi un ragazzo, di 16 anni, bellissimo e molto socievole. Non mi ero mai innamorata prima e forse perché lo desideravo tanto ci mettiamo insieme dopo 20 giorni circa. Non avevo mai trovato tanta sintonia con una persona. Dopo circa 3 settimane con una scusa mi lascia (io non lo sapevo l'ho scoperto di recente) ed io a rincorrerlo in tutti i modi ma mi umiliava trattandomi malissimo. Così sempre accecata dai sentimenti decido di compiere un grande atto di fiducia pensando mi amasse. Gli dico di una mia situazione in casa e già dirgliela mi causò disagio, perché consisteva nel parlare con la persona che 2 anni fa mi toccò, più sfiorò, ma mi causò un trauma. Lo feci perché mi disse che avevo esagerato col mio comportamento (ed è vero visto che ero molto stressata e tendo a riversare sugli altri involontariamente. Lui non cercava di affrontare il discorso ma ogni volta mi parlava di quest'evento, ed io mi chiudevo sempre di più. A una certa con rabbia mi urla contro, quasi non volesse capire il perché gli avessi raccontato il fatto. Poi sento quelle famose parole "non sei cambiata per niente""che delusione". Io lì per lì non riuscì nemmeno a capire il perché quelle parole mi avessero spenta, io che non mi faccio mai mettere i piedi in testa da nessuno. Poi lo chiamai e gli dissi che stavo risolvendo, più un paio di volte ma non mi ha mai risposto. Accade il virus, i miei genitori infermieri più quella persona... addio sanità mentale. Conclusione, dopo un mese mi premeva non essere riuscita a parlare e gli scrivo per dirglielo, che avrei voluto tanto farlo ma mi ero bloccata...e odio stare col rimorso. Il tutto specificando che non volevo ritornare. Lui ancora mi umilia. Il succo del discorso è.... questo tipo di sensazione l'avevo già provata un'altra volta, talmente grande che l'avevo rimossa. Ovvero me, quando i miei genitori pensavano mi facessi in vena perché non volevo mai far vedere le braccia, e videro tutti quei tagli... dissero esattamente le sue stesse parole. Ora l'ho capito perché non riuscì a parlare, non per i sentimenti.. ma perché inconsciamente ho rivisto me anni fa... Ora mi vergogno a uscire di casa, mi sono fatta calpestare così da una persona che da me non ha mai voluto niente più dei suoi scopi maschili... Mi sento una nullità e in più, era la mia prima relazione, non voglio mai più amare nessuno. Sono distrutta psicologicamente, perché era l'unica cosa che riusciva a rendermi felice e non volevo perderla, e glielo dissi anche. Mi sono fatta umiliare così perché mi ero innamorata. L'amore fa male, ne ho passate tante me tante credetemi... sensazioni che non dovrebbe passare nessuno, pensavo che forse con l'amore sarebbe stato diverso, e invece nemmeno quello. Vorrei un parere più professionale del "non ti merita, ormai è passato tanto tempo", le so queste cose...io sto male per quanto mi abbia umiliata e non riesco a perdonarmelo. Non riesco a superare il fatto di essermi fidata così perché ero accecata dal sentimento. In più questa persona adesso ne fa un vanto di aver conquistato una più grande, fino all'ultimo non mi ha detto la verità. Ora di saprà che mi sono fatta usare così da un ragazzino, mi vergogno così tanto. L'ho scoperto da due amiche mie. Non riesco più a mangiare e sto costantemente debole. In più sto avendo problemi legati al calo di zuccheri e giramenti di testa continui. Non ho più voglia di fare nulla.