Meglio aprirsi e parlare oppure accettare la realtà così com'è?
Buongiorno,
io e la mia compagna abbiamo circa 30 anni, stiamo assieme da 5 e conviviamo da 3. Sono molto felice della nostra relazione e sento che anche lei è contenta di me. Davvero, quando mi sveglio la mattina e vedo lei mi sento sereno. Spero possiamo diventare una famiglia. Stiamo ora comprando casa in una zona un po’ lontana dai nostri genitori, questa cosa però mi fa soffrire molto e non gliene ho mai parlato.
La ragione di questa scelta è pragmatica: la mia compagna lavora molto lontano, a circa 45km di distanza dai nostri genitori (entrambi sono della stessa zona) ed io, al contrario, lavoro a 5 minuti di macchina da loro. La casa è a metà strada, esattamente dove ora stiamo convivendo.
Il fatto che io stia soffrendo riguarda molti aspetti, in primis è che mi sento molto estraneo a questi posti dove andremo a vivere. Sono molto legato al luogo dove sono cresciuto e vorrei continuare a vivere li. Inoltre, pensando al futuro, non sarebbe così facile aiutare entrambi i nostri genitori quando saranno più anziani (e loro godersi i nipoti con facilità). Lei, poi è molto legata a sua madre e quasi tutti i fine settimana andiamo a trovarli, e anche gli amici e ciò che facciamo sono li.
Vorrei parlargliene per poter comprare casa più vicino, ma credo sia una situazione senza uscita. Non voglio chiederle di farle cambiare lavoro, o costringerla a fare 1 ora di macchina per ogni viaggio lavorativo. Mi sento un egoista a non lasciarle la sua libertà. La mia personalità è timida e paziente, mentre quella della mia compagna è più schietta e forte, non vorrei quindi nemmeno innescare litigi e caricare lei di malessere. Alla fine la distanza di cui parlo non è enorme, ma questa sensazione la ho da sempre, non passa, e a volte mi viene il panico.
Grazie mille