Lei mi lascia, poi ritorna, ma sta sulle sue.

Inviata da Marco · 1 giu 2017 Terapia di coppia

Buongiorno, sono un ragazzo di 30 anni e lei ne ha 32. Cerco di farla breve anche se è dura.

QUESTO È IL BACKGROUND

Stiamo insieme da 2 anni e la nostra storia oltre a momenti belli è stata caratterizzata anche da periodi abbastanza travagliati poiché è nata dal mio tradimento della mia ex. Al tempo decisi di abbandonare il vecchio rapporto e crearne uno nuovo con l’attuale ragazza, ma durante il primo anno insieme abbiamo risentito abbastanza il peso della situazione poiché anche se lasciai la vecchia ragazza dopo circa 1 o 2 mesi che ormai mi frequentavo con la nuova, avvertivo il peso e senso di colpa per ciò che avevo fatto poiché è paradossale ma non ho mai concepito il tradimento e non avrei mai immaginato di poterne essere l’artefice. Ciò mi ha condizionato abbastanza e di riflesso io ho condizionato il nuovo rapporto, unito al fatto che la nuova compagna si è trovata nella situazione di dover subire in primis il triste rapporto a 3, per poi passare ad un periodo in cui non mi sentivo di dichiarare in pubblico la nostra nuova storia poiché temevo che gli altri potessero giudicarci male dal momento che il nostro amore era nato da un tradimento.

Attualmente sono cose che naturalmente ho superato ma dopo un anno di relazione tutto ciò mi attanagliava ancora e non mi faceva vivere appieno il nuovo rapporto, tant’è che mi sentii di dover prendere la drastica decisione di lasciare la ragazza nuova per non vederla subire le mie paranoie dal momento che non riuscivo a migliorare.

Passato un mese sto molto bene, mi scopro fortemente innamorato, faccio di tutto per tornare insieme e dopo circa un mese di riavvicinamento siamo di nuovo felici insieme. Siamo ad agosto dello scorso anno.

Poi però dopo circa 4/5 mesi le cose cambiano. Per qualche motivo la vedo chiudersi piano piano. Li per lì forse non lo notavo ma a posteriori ho rielaborato tutto. In pratica cominciava a rifiutare talvolta qualche mio invito banale come una cena o un weekend fuori e di conseguenza, davanti ai rifiuti e alla sua resistenza a parlare, mi chiudevo io. Ciò significa che poi io non avevo voglia di uscire o non ero propenso ad andare in casa con i suoi. Così il rapporto si è soffocato poiché vedevo che lei stava fuggendo e non mi andava neanche di uscire con lei insieme agli amici poiché avrebbero notato che tra di noi stava andando male. (So che è una cosa stupida ma in quel momento la pensavo così). Nel frattempo termina completamente l’attività sessuale, non per scelta mia, che paradossalmente era stata una parte particolarmente intensa e travolgente nel resto del rapporto. Al tempo la riconducevo a un periodo simil-depressivo che lei ha avuto durante i mesi invernali e che talvolta le capita, ma non era solo questo. Ho capito solo molto tempo dopo che il rancore che teneva ancora per il fatto di averla lasciata e per averle fatto fare l’ “amante", la portava a non perdonarmi neanche il più banale e semplice degli errori fino ad arrivare al punto che durante le nostre uscite cercava i miei sbagli, arrivando ad accumulare un’enorme rabbia e delusione. Siamo arrivati ad un periodo in cui cercava proprio di evitarmi perché mi vedeva come fonte di problemi.

Nel frattempo cercavo di instaurare un dialogo ma nel momento in cui è riuscita a parlare aveva ormai accumulato talmente tanta rabbia che sono seguiti 6/7 episodi ogni 1 o 2 settimane circa in cui si lamentava sempre anche con un po’ di cattiveria delle solite cose, nonostante a me sia bastata la prima discussione per cambiare da subito ciò che non le andava. Non erano cose grandi, ma la somma di piccolezze che non mi venivano più naturali a causa della reciproca chiusura che abbiamo avuto, dovuta alle incomprensioni e mancanza di dialogo, dialogo che invece era fortissimo all’inizio del rapporto. Durante questo periodo vedeva solamente le cose negative passate insieme, arrivando a dimenticarsi le cose belle, vedendo una realtà distorta in cui addirittura si lamentava di alcune mie mancanze che in realtà erano cose che c'erano. Era solo che non le vedeva proprio.


QUI SIAMO AD OGGI

Arriviamo a un giorno dello scorso aprile in cui mi chiede una pausa che perdura un mese e la porta alla fine a lasciarmi, anche se comunque con toni pacati e tranquilli da entrambe le parti. Io proponevo di provare a ricominciare a stare insieme a poco a poco ma sosteneva di non sapere cosa prova, di essere delusa e che frequentandoci avremmo solo peggiorato le cose.

Ho pensato subito che si vedesse con un altro ma questa ipotesi si è rivelata infondata.

Negli ultimi giorni di pausa era veramente esaurita. Chiaramente stava male anche lei ma oltre alla nostra situazione aveva molti pensieri personali classici sull’incertezza del suo futuro, lavoro, ecc, che aumentavano il suo turbine di disagio.

Dato che raramente esternavo verbalmente i miei sentimenti, durante la pausa ci eravamo visti 2 o 3 volte e in quelle occasioni le avevo manifestato la serietà delle mie intenzioni, sapendo che ciò non avrebbe portato a niente. In quei momenti credo di averla un po' sconvolta perché dal non dire niente al dichiarare il proprio amore e le proprie intenzioni dimostrate con fatti è un salto abbastanza grande. Lei è la ragazza con cui desideravo condividere il percorso della vita e con cui immaginavo una famiglia ma durante il periodo in cui il rapporto declinava non trovavo opportuno chiederle di andare a vivere insieme poiché chiaramente sono innamorato ma non pazzo e non sarebbe stata una cosa sensata.

Prendo atto di tutto nonostante con la separazione abbia provato il dolore più grande sperimentato finora e non la cerco, anche se ciò che faceva alzarmi dal letto era la speranza che tornasse.

Già dai primi 2 giorni seguenti ho rivisto e analizzato automaticamente tutto il rapporto e mi sono accorto di tutto quello che funzionava e quello che no, arrivando a colpevolizzarmi abbastanza per non essermene accorto mentre lo stavo vivendo.

Durante i primi 7/10 giorni da single ogni tanto lei si faceva sentire per attaccare bottone e sapere come stessi, fino a che un giorno mi chiede di vederci. Quindi una sera ci vediamo e mi chiede di riprovare a stare insieme ma dicendomi da subito che starà sulle sue, e sarà solo per vedere se in me ci sono quei cambiamenti che cerca, dato che ora è disponibile a provarci e a notarli. Chiaramente le dico che non voglio un rapporto a metà con un muro e che non possiamo farci niente fino a che non riesce a superare delusioni e rancori. Allora mi propone di rivederci in futuro dopo un po’ di tempo, nonostante pensiamo entrambi che sia una cosa assurda.

Da quel giorno però abbiamo ricominciato piano piano a sentirci, fino a che siamo usciti di nuovo dopo un’altra settimana e in quel giorno mi dice chiaramente di volerci riprovare e tornare insieme, però di fatto rimane ancora in disparte.

In questi giorni non ho fatto assolutamente niente per convincerla a stare di nuovo insieme ma è venuto tutto da parte sua, nonostante sia chiaramente la cosa che io desidero di più.

Nel primo incontro abbiamo parlato del vecchio e del nuovo rapporto, per analizzare cosa non andava e per chiarire il fatto che vecchi rancori e risentimenti non devono essere rinfacciati e far parte del nuovo rapporto, altrimenti non si va da nessuna parte.

Abbiamo ricominciato quindi a frequentarci, anche insieme agli amici e adesso sono circa 2 settimane che a suo dire mi considera il suo ragazzo in quanto si sente impegnata, ma di fatto sta molto sulle sue, non c’è ancora intimità tranne qualche bacio a stampo tipo i bambini, che ogni volta parte da me. Non sembra proprio attratta ma vuole davvero provare a stare insieme. Talvolta sembra proprio che sia fisicamente repellente a me anche per un abbraccio. Un giorno sembra serena e mi invita a uscire e l’altro non ha proprio voglia di vedermi. In tutto questo io non so come comportarmi. Cerco di non pressarla ma è molto difficile perché anche se mi viene da darle un semplice bacio sulla guancia, talvolta mi vedo rifiutato.

Nel frattempo io mi sono mostrato abbastanza diverso rispetto a come ero nel rapporto che non andava, anche perché ho visto che effettivamente molte cose non andavano per colpa mia.

Tipo che se prima non mi presentavo quasi mai a casa sua ed era una cosa a cui teneva, ora vado quasi sempre a prenderla. Se ero visibilmente triste e svogliato perché vedevo il rapporto peggiorare, ora sono sereno o almeno cerco di esserlo, anche nella mia vita quotidiana. Il fatto di essere stato lasciato mi ha portato a intensificare molto l’attività sportiva per scaricarmi e ai suoi occhi tutti questi cambiamenti sembrano qualcosa che faccio per impressionarla ma in realtà sono cose che oggi mi vengono naturali. In realtà sono come voleva ma questo anziché farla felice sembra che la lasci stranita.

Non avevamo una data ufficiale di fidanzamento nonostante lei me lo chiedesse. Io davo per scontato che fosse uno di quei giorni in cui abbiamo ricominciato a frequentarci lo scorso anno, magari riconducibile a un evento particolare che abbiamo vissuto.
In questi giorni, appena ci siamo rivisti, le dico il giorno che secondo me identifica il nostro inizio e condividiamo la data ma nonostante sia una cosa che desiderava, adesso non le fa più alcun effetto e addirittura non “sente” neanche l’anniversario che sarà tra meno di 2 mesi perché dice che è una cosa che ha sempre dovuto chiedere e ora che ce l’ha non va più bene.

Sembra che lei abbia bisogno di tempo ma stare dietro a questa sua alternanza tra volermi vedere quando le gira bene e non volermi vedere negli altri giorni è veramente difficile poiché sto con la paura che senza intimità il nostro rapporto possa tramutare in amicizia, cosa che voglio evitare.

Una mattina mi invito a casa sua per un caffè e lei accetta felice. Ieri la chiamo per passare a salutarla un attimo dato che ero di ritorno da lavoro e mi dice di no per motivi futili.

In questi 15 giorni secondo me abbiamo comunque ricreato un buon rapporto base in cui riusciamo ad uscire sereni, scherzare e divertirci anche ad una banale cena, tranne alcuni giorni come ieri che evidentemente ha accettato di uscire per “educazione” dato che era evidente che avrebbe preferito che ci vedessimo per una cosa veloce anziché per una cena, o stare direttamente a casa anche se non ci vedevamo da un paio di giorni.

Ieri sera addirittura mentre eravamo insieme è dovuta passare un attimo con me al suo posto di lavoro e ho visto che anziché farmi entrare avrebbe preferito che me ne stessi in auto ad aspettarla anziché entrare insieme davanti ai suoi dipendenti, colleghi e clienti. Sembra che talvolta in questi giorni si vergogni di me. Questa è una novità.

Io sono molto innamorato, invece lei sta sulle sue ma so che in determinati momenti del rapporto mi ha amato dandomi veramente l’anima.

Attualmente ci sentiamo durante la giornata e ci vediamo ogni 2/4 giorni, talvolta anche tutto il weekend. È lei a darmi il buongiorno la mattina.

Vorrei solo capire come devo comportarmi per fare in modo che possa rifiorire il rapporto e stare di nuovo sereni insieme con quella complicità che ci contraddistingueva, ma ho paura che vedendola così senza attrazione non si vada da nessuna parte.

Mi sono sempre immaginato che quando 2 persone tornano insieme, entrambe si desiderino e siano attratte, ma o mi sono sempre immaginato male, o siamo un caso particolare noi.

Sembra proprio che lei abbia un blocco dovuto a quella delusione che prova, che la blocca e non le permette di vivere serenamente il presente e il futuro, senza rimanere attaccata al passato.

Avete qualche consiglio?

Vi ringrazio molto

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Miglior risposta 5 GIU 2017

Gentile Marco,
a mio parere la sua compagna è rimasta traumatizzata dalla sua iniziale decisione di lasciarla a seguito dei suoi sensi di colpa dopo un anno di relazione.
Ciò ha provocato delusione, rabbia, perdita di fiducia e forse anche voglia di vendicarsi decidendo in seguito di essere lei a lasciarla salvo poi a riavvicinarsi in un secondo momento ma senza troppa convinzione tanto da astenersi anche da rapporti sessuali.
A questo punto tutto è rimasto in una situazione di stallo.
Il consiglio può essere solo quello di rivisitare e rielaborare tutte queste fasi della vostra altalenante relazione con l'aiuto di un terapeuta che riesca a farvi rimuovere tale situazione di stallo.
Sarà lo stesso terapeuta, eventualmente, a rendersi e rendervi conto qualora questo lavoro stentasse a raggiungere l'obbiettivo prefissato.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 GIU 2017

Gentile Marco,
sembra che entrambi siate disposti a ristabilire una relazione sentimentale, ma permangono ancora molti timori da parte della sua ragazza nonostante lei abbia attivato numerosi cambiamenti. Le consiglieri un percorso di coppia che aiuti entrambi a comprendere quali siano gli eventuali blocchi emotivi e le possibili risorse personali da attivare.
Buona giornata
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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3 GIU 2017

Gentile Marco,
Sembra ci siano i presupposti per continuare una relazione proficua.
Conceda del tempo alla propria ragazza, probabilmente nutre ancora del risentimento da superare.
Inoltre la coppia pare abbia sviluppato una comunicazione disfunzionale.
Sarebbe consigliabile un percorso di coppia o individuale per favorire il cambiamento ed uscire dalle vecchie dinamiche instaurate.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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1 GIU 2017

Gentile Marco,
se la sua ragazza ha dei rancori che la bloccano, il vostro rapporto non riprenderà a scorrere sereno fintantoche questi rancori non siano elaborati e riguardati da idonea angolazione. Se come sembra questo lavoro di rielaborazione è molto lento o inceppato, non resta che farsi aiutare da uno psicologo psicoterapeuta.
E' compito di questo professionista dipanare il groviglio in cui a volte si avviluppano le relazioni.
Inoltre la soluzione deve forzatamente essere individualizzata per cui le si potrebbero dare solo delle indicazioni generiche di "porsi in attesa". Dei colloqui individuali o di coppia darebbero sicuramente dei risultati più veloci
cordiali saluti
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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