La (quasi) fine di una relazione
Gentilissimi dottori,
Ho 29 anni e da circa 4 anni sono fidanzato con la mia attuale ragazza.
Nel corso degli anni ho sempre cercato di essere presente per lei e di aiutarla in qualsiasi cosa, tuttavia c'è sempre stata una forte "incompatibilità" di fondo dovuta al fatto che siamo molto, molto diversi, sia caratterialmente che sul modo in cui affrontiamo le cose.
Per molto tempo ho cercato di reprimere quest'ultimo aspetto, tuttavia mi trovo ad oggi a vivere una relazione in cui litigi ed incomprensioni sono all'ordine del giorno, trovandomi di fronte una persona verso la quale provo un forte affetto e nient'altro. La cosa mi spaventa perché so che questa situazione è destinata a degenerare e già ad oggi mi sento legato più ad un'altra persona che ho recentemente conosciuto che a lei, proprio perché caratterialmente più affine a me.
Ho provato a parlargliene e a spiegarle che forse sarebbe meglio se ognuno andasse per la sua strada, nonostante io per lei ci sarei in ogni caso. Tuttavia lei reagisce in malo modo urlando e piangendo, vedendo la cosa come un abbandono da parte mia (argomento che, purtroppo, lei conosce già).
Ora siamo in vacanza e ho paura che possa succedere qualcosa se dovessi parlargliene, ma alla fine credo che prendere il toro per le corna sia la soluzione migliore. L'unica cosa che mi frena è, appunto, il fatto che lei possa prenderla davvero male, vederla piangere e soffrire mi spezza letteralmente il cuore.
Non so neppure se abbia senso scrivere qui, ma la situazione mi sembra troppo, troppo più grande di me.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia lasciarmi un parere, sarò ben lieto, nel caso, di approfondire la situazione in una seduta se opportuno.