La psicoterapeuta del mio compagno va bene per un percorso in coppia?

Inviata da tamara · 21 gen 2015 Terapia di coppia

Con il mio compagno siamo arrivati ad un momento di stallo della nostra relazione in cui facciamo molta fatica a comunicare e a capirci. Gli ho proposto una terapia di coppia e lui che fa già un percorso personale con una psicoterapeuta mi ha detto di provare con la sua terapeuta. Conoscendo le sue difficoltà a fidarsi ho accettato pensando che sarebbe stato più facile per lui e quindi più funzionale per noi.. ma poi mi hanno detto in molti che non va bene e che anzi lei non avrebbe dovuto accettare. Ho il primo appuntamento lunedì mattina. E' una buona cosa? Cosa mi consigliate? Come sarebbe meglio Fare?
Vi ringrazio in anticipo delle vostre risposte!
Tamara

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Miglior risposta 21 GEN 2015

Gentile Tamara, grazie per aver scritto. Teoricamente è sempre sconsigliato andare in terapia dal terapeuta di uno dei due della coppia ma è probabile che chi le ha fissato un appuntamento avrà una valida ipotesi di lavoro per averlo fatto. le situazioni vanno affrontate caso per caso. potrebbe fare un invio lei stessa ad un collega. dal mio punto di vista farei di tutto per cercare insieme a lui un nuovo terapeuta -o nelle migliori delle ipotesi una coppia di terapeuti- che vi aiuti ad affrontare il vostro momento di crisi .sarebbe un inizio. un caro saluto. francesca silvestrini

Dott.ssa Francesca Silvestrini Psicologo a Senigallia

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28 GEN 2015

Buonasera Tamara,
il suo dubbio è più che leggittimo...
Il suo compagno potrebbe continuare il suo percorso con la psicoterapeuta attuale (se si è trovato bene e si è creata un'alleanza terapeutica) in parallelo al lavoro sulla coppia che invece richiede di affidarsi ad un altro psicoterapeuta (con cui nessuno di voi due ha mai effettuato dei colloqui individuali).
Si creerebbero in diverso modo dinamiche disfunzionali per il sistema che diventerebbero difficili da gestire anche per lo stesso professionista.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Sara Serreli

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28 GEN 2015

Buonasera Tamara,
il suo dubbio è più che leggittimo..
Il suo compagno potrebbe decidere di continuare con la sua psicoterapeuta (se si è trovato bene e si è creata un' alleanza terapeutica) ma per il percorso di coppia è fondamentale vi affidiate ad un altro psicoterapeuta (con cui nessuno di voi due ha mai intrapreso percorsi individuali).
Spero di averle chiarito ogni dubbio.
Cordiali saluti

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27 GEN 2015

Gentile Tamara,
Per quanto riguarda la sua domanda mi sento di dirle come lavoro personalmente.
Nel momento in cui inizio un percorso terapeutico con una persona, preferisco nell'eventualità in oggetto, non intraprendere in contemporanea un percorso di coppia, proprio nella prospettiva di mantenere l'obiettivita e l'imparzialita che si rivelano indispensabili nel lavoro con le coppie.
Per quanto riguarda il suo caso, lei ha fatto di "necessità virtù" essendo andata incontro alle difficoltà del suo compagno, e trovo che abbia fatto l'unica scelta possibile in quel momento. Ha sempre tempo, con l'andare delle sedute, a cambiare idea e a proporre un eventuale cambio di terapeuta di coppia al suo compagno.
Le auguro una buona giornata, cordialmente.

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27 GEN 2015

Buongiorno Tamara, ritengo sia giusto ciò che ti è stato detto, cioè che non è corretto iniziare una terapia di coppia con la terapeuta che già segue il tuo ragazzo e che sarebbe stato corretto da parte sua rifiutare, credo che andare all'appuntamento non farà comunque male anzi forse potrà far chiarezza su alcuni punti, per la terapia di coppia però sarebbe il caso di cercare un terapista neutro per entrambi. Buona giornata Dott.ssa Elisa Scappazzoni

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27 GEN 2015

Buongiorno Tamara,
Si e' vero, in genere il terapeuta con cui si inizia un percorso personale non e' quello indicato per un percorso di coppia. La relazione nasce come "sbilanciata". Quel terapeuta infatti conosce molte cose di uno dei due e queste informazioni rischiano di influenzare la relazione con l'altro membro della coppia. Per qualsiasi altra informazione non esiti a contattarmi.
Buona giornata

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27 GEN 2015

Ci vuole.un altro terapeuta perché si deve.partire dallo stesso punto e non avere gia.una relazione in atto col ter.che ha già nuna conoscenza e delle idee nella sua tests. Inoltre ci vuole un terapeuta formato per la terapia di coppia. Non tutti la sanno fare e non ci si può improvvisare ter di coppia. Nel caso soni a diaposizione.
Dott. MENDOGNI

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26 GEN 2015

Salve Tamara, credo che la cosa migliore sia quella di intraprendere un percorso di coppia con un'altra psicoterapeuta. E' importante distinguere i due setting: uno è quello in cui il suo compagno lavora su problemi riguardanti se stesso, che possono riguardare anche il modo in cui vive la coppia ma che si rifanno sempre a sè; l'altro è un momento della coppia, in cui si fa un lavoro specifico sulle difficoltà nella relazione e quindi nell'interpersonale. Saluti!

Dott.ssa Francesca Bellomo Psicologo a Trapani

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26 GEN 2015

Gentile Tamara. Mi pare quantomeno strano che la terapeuta del suo compagno voglia intraprendere un percorso di coppia con voi. Ritengo la voglia solo conoscere per inviarvi da qualche collega per quel lavoro. Non potrebbe seguirvi insieme dato che verrebbe meno l'equidiatanza, e non solo.

Alessandro Degasperi Psicologo a Trento

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26 GEN 2015

Salve Tamara, ritengo che la soluzione migliore sarebbe quella di iniziare una terapia di coppia con un'altra terapeuta e non con quella de suo compagno in quanto si tratta di due lavori diversi: uno in cui il suo compagno lavora su problemi personali e ha un suo spazio, un suo tempo e una sua terapeuta; l'altro in cui si lavora su delle difficoltà riguardanti la relazione di coppia e questo prevede un setting diverso. Potrebbe recarsi all'incontro ormai fissato e spiegare il suo punto di vista. Saluti!

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26 GEN 2015

Cara Tamara, non ci sono regole rigide che vietino allo stesso terapeuta di seguire un percorso individuale con una persona e poi anche con la coppia.... Credo però che l'ideale sarebbe separare i due percorsi, iniziando insieme un percorso nuovo, alla pari, senza che ci sia una conoscenza precedente tra un membro della coppia è il terapeuta.

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22 GEN 2015

Casa Tamara, non ci sono criteri rigidi e fissi nella scelta del terapeuta, salvo a mio avviso, evitare di intraprendere un percorso di cura con un parente o amico, poiché il coinvolgimento crea sempre difficoltà o coinvolgimenti difficili da gestire o che rendono inutile la cura.
Nel suo caso, le suggerisco di valutare anche come lei si trova a intraprendere una terapia di coppia su questi presupposti, nulla, credo, le vieta di cambiare o fare un'altra scelta qualora non si trovasse bene.
La mia collega certo, e lo spero, deve essere capace di gestire questa nuova relazione di cura.
In bocca al lupo

Dott. Dario Grigoli Psicologo a Pinerolo

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22 GEN 2015

Gentile Tamara,
un bravo psicologo deve riconoscere sin da subito se ci sono le premesse per una terapia individuale oppure per una terapia di coppia. Il suo compagno da quanto tempo ha iniziato al sua terapia personale? Se fosse iniziata già da tempo allora le consiglio di esplicitare il dubbio al suo compagno e cercare un collega che vi segua come coppia, possibilmente di orientamento sistemico. Se il suo collega ha invece fatto pochi incontri è possibile magari provare a iniziare una terapia avvalendosi però dell'aiuto di un coterapeuta.
Saluti
Dott.ssa Lorico Psicoterapeuta Piacenza

Dott.ssa Concetta Lorico Esposto Psicologo a Piacenza

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22 GEN 2015

Buongiorno Tamara,
In effetti uno psicoterapeuta non dovrebbe fungere sia da terapeuta individuale che poi da terapeuta di coppia della stessa persona più il suo compagno / la sua compagna. Le motivazioni sono diverse: da un punto di vista legale le informazioni sul paziente che segue in individuale non possono essere divulgate a nessuno (salvo pericolo gravi ) e, chiaramente, in una terapia di coppia è facile che scappi qualcosa appreso dal trattamento individuale effettuato; poi, a mio parere, da un punto di vista funzionale questa situazione potrebbe non giovare a voi come coppia in quanto farebbe nascere dei sentimenti e dei pensieri che potrebbero ostacolare la buona riuscita della terapia di coppia (esempio : "questa è la mia terapeuta e mi terrà la parte, non può tradirmi"; "questa è la terapeuta di mio marito, è 'sua amica', non posso essere totalmente sincera su quello che penso " ecc).
Tuttavia, succede spesso che una persona si rivolga al suo terapeuta sia per problemi propri che per problemi di coppia. In questo caso, se non si va da un terapeuta specializzato in trattamenti di coppia, si è solit cominciare dalle problematiche personali (dal momento che poi questo dovrebbe influire positivamente anche sulle problematiche di coppia), lasciando quindi per ultime quelle del rapporto di coppia. Se la persona ritiene quindi di sentirsi a posto con se stesso ma di avere ancora un lribmebs col partner una terapia di coppia si può anche proporre, con tutte le conseguenze descritte sopra però.
Questo però a patto che il professionista in questione dichiari che da quel momento non è più il terapeuta del singolo sofferto ma della coppia, quindi le sedute individuali col suo compagno dovranno terminare.
Per questo vi consiglio di analizzare bene la situazione: se lui è certo di non aver più nulla da trattare con la sua/il suo terapeuta, potete provare questa strada . Se no è davvero meglio trovare un altro professionista.
Spero di essere stata chiara.
Saluti,
Dott.ssa Debandi Valentina

Dott.ssa Debandi Valentina Psicologo a Valenza

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22 GEN 2015

Cara Tamara
magari questo incontro potrebbe essere "convertito" in un incontro di conoscenza a favore della terapia che svolge il suo fidanzato; punto e basta!
Poi si cercherà un nuovo terapeuta con cui svolgere la terapia di coppia.
Saluti
Dott.ssa Ceccucci

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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22 GEN 2015

Gentile Tamara
questo tipo di situazione, purtroppo, avviene spesso, ma occorre dire che non è corretto e nemmeno produttivo.
Per forza di cose lo Psicoterapeuta di uno dei due è già in un rapporto "speciale" col suo paziente, speciale nei termini di Alleanza Terapeutica e processi di Transfert e Controtransfert e pure conosce molto bene il suo paziente.
Il fatto di trovare uno Psicoterapeuta con cui partire entrambe da zero è un modo adeguato e coerente di affrontare il problema e di mostrare vera motivazione alla soluzione, quindi conferma credibilità al tentativo di soluzione.
A volte ricorrere al terapeuta di uno dei due è un modo per facilitarsi le cose , ma ripeto, non è il migliore.
Lo stesso dicasi quando nel corso di una terapia di coppia partita da zero per entrambi, uno dei due cerca di appropriarsi del terapeuta per farlo diventare il "suo terapeuta".
Questa cosa avviene, a volte, in termini di richiesta al terapeuta, ma non è assolutamente corretto da parte del terapeuta stesso accettare e assecondare la richiesta.
Tutti elementi di mal-practice che non vanno assolutamente agiti nell'ottica di una corretta deontologia professionale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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22 GEN 2015

Immaginavo di leggere questo.. ed ora??? credete che esporre questa perplessità alla terapeuta a questo primo incontro che è già stato fissato sarebbe una buona idea??? Tamara

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22 GEN 2015

Cara Tamara,
se il suo compagno sta già facendo un suo percorso di psicoterapia individuale con tale psicoterapeuta diciamo che eticamente non è proprio corretto che la stessa psicoterapeuta poi cominci una terapia di coppia in cui sia proprio lei ad essere coinvolta. I percorsi sono distinti e là dove suo marito ha già stabilito una forma di relazione terapeutica sarà più difficile anche per la psicoterapeuta far si che la terapia di coppia cominci "in campo neutro".
Credo che sia lecito che lei ponga tutti questi interrogativi prima di intraprendere tale percorso.
A disposizione.

Dr. Giovanni Tempesti

Dr. Giovanni Tempesti Psicologo a Poggibonsi

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21 GEN 2015

Buonasera Tamara, leggendo le sue parole mi ha colpito che fosse stata un'idea del suo compagno quella di 'provare' un percorso di coppia con la sua terapeuta, sarebbe importante comprenderne il motivo e capire come mai non ha deciso di salvaguardare il proprio spazio per riservarne uno nuovo a voi come coppia.
Credo che i suoi dubbi siano più che leciti e la ricerca di un nuovo spazio/terapeuta dove poter condividere insieme le difficoltà che state attraversando sia giusto e necessario per poter affrontare il percorso di coppia nel migliore dei modi. Le consiglierei di condividere le sue perplessità con il suo compagno cercando di comprendere le motivazioni alla sua proposta, ma di appoggiarsi ad un altro collega.
Dott.ssa Monica Muschetto

Dott.ssa Monica Muschetto Psicologo a Padova

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21 GEN 2015

Gentile Tamara,
Per un percorso di coppia é consigliabile rivolgersi ad un altro terapeuta.
Cordialmente,
Dott.ssa Gerbi

Dott.ssa Martina Gerbi Psicologo a Asti

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21 GEN 2015

Gentile Tamara,
per la mia esperienza posso dirle che personalmente preferisco tenere i percorsi separati, quindi se seguo una coppia non prendo in carico anche il singolo, viceversa se seguo il singolo invio ad un collega la coppia. Questo per tenere la relazione più limpida possibile e iniziare un percorso (sia esso individuale che di coppia) in cui si parte con la stessa reciproca conoscenza.
Tuttavia se la terapeuta in questione è una persona di cui il suo fidanzato si fida e lei ritiene che possiate fare insieme quantomeno un primo colloquio, avrà modo di esplicitare queste sue perplessità durante lo stesso incontro per capire bene in che modo intendete procedere.
Resto a disposizione

dott.ssa Cristina Paoloni

dr.ssa Cristina Paoloni Psicologo a Padova

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21 GEN 2015

gentile Tamara, ho qualche perplessità sulla possibilità di iniziare un percorso di coppia con la terapeuta del suo compagno; credo che i due percorsi, quello di coppia e quello individuale, andrebbero tenuti separati, in quanto prevedono dinamiche e obiettivi diversi. Le consiglio di contattare un altro terapeuta, magari a orientamento sistemico relazionale. Buona giornata!

Dott.ssa Alessia Picco Psicologo a Giaveno

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21 GEN 2015

Cara Tamara,
mi associo a quanto detto da altre persone: a mio parere la terapeuta non avrebbe assolutamente dovuto accettare.
Se volete intraprendere questo percorso insieme avete bisogno di rivolgervi ad un terapeuta "esterno" .
Un caro saluto,

Dott.ssa Valentina Mossa, Torino

Dott.ssa Valentina Mossa Psicologo a Chivasso

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