Sentirsi soli nella coppia

Inviata da Rachele · 17 dic 2021 Terapia di coppia

Salve,
sono una donna di 32 anni, convivo da 11 anni col mio compagno e stiamo insieme da 15 anni, abbiamo 2 magnifici bambini assieme. Il problema è che da anni mi sento tremendamente sola nella coppia, lui è una brava persona, un buon padre ma io non sono soddisfatta... A volte mi chiedo se non sono io ad essere troppo pretenziosa, perché è così che lui mi tratta, come una che pretende dalla coppia troppo. Passiamo pochissimo tempo insieme come coppia, lui lavora tutto il giorno, lo vedo solo fra le 18:00 e le 19:00 la sera, alle 21:00/21:30 siamo già a letto, ma anche in queste ore lui è spesso stanco, ed anche io lo sono perché praticamente curo figli e casa (che è abbastanza grande con giardino e tre gatti) da sola, in più mi occupo di spesa e di tutto ciò che ruota esternamente, e succede che la stanchezza e il nervosismo prendono il sopravvento, ed allora parte la sua solita solfa, cioè che io sono pesante, mi chiede se ho il ciclo in arrivo (frase che mi fa venire il voltastomaco), e che le femmine sono tutte uguali.. Il sabato poi si dedica ai suoi lavoretti/giardinaggio/orto e la domenica pranziamo dai miei o dai suoi. Parliamo poco, o se parliamo gli argomenti trattati sono sempre superficiali o che trattano progetti di casa. Oggi ad esempio, ho provato a parlargli di alcune mie preoccupazioni (che so essere anche le sue) avevo proprio bisogno di qualcuno con cui parlare e confrontarmi, e del fatto che sto ricominciando ad avere attacchi d'ansia, mi ha risposto di riprendere ad andare dallo psicoterapeuta (ho fatto un percorso lungo 4 anni), ma purtroppo gli ho ricordato che la situazione economica non è la stessa pre pandemia e che per ora non può essere (attualmente non lavoro, quindi siamo monoreddito con tanto di mutuo, rata macchina, più l' attività post scuola di mio figlio), comunque mentre parlavo, lui socchiudeva gli occhi e sembrava addormentarsi, gli ho detto che non era carino nei miei confronti e mi ha risposto che dopo cena avrebbe voluto parlare di cose belle e non sentirsi una che si lamentava. La notte non dormiamo quasi mai insieme, lui non prende mai iniziative su nulla e se lo faccio io ha da fare o non sono per lui buone idee. Se mi lamento del fatto che lui non prende iniziative mi risponde che le posso prendere io, ed io gli rispondo che quando lo faccio lui mi dà picche e diventa così un cane che si morde la coda. Sono io che chiedo troppo o è lui che dà poco? So che mi ama e di questo sono sicura ma mi sento molto stanca e demotivata, ho lavorato tanti anni (cominciai come hostess quando ancora frequentavo il quarto superiore), ho fatto tanti bei lavori, tutti mi conoscono come una ragazza solare, fuori dalla famiglia sono di compagnia mi piace ridere e divertirmi, ed ora essere tutti i giorni sul punto di piangere o ritrovarmi come ora in lacrime non mi va... Generalmente quando ci sono i bimbi trattengo le mie emozioni e fingo che vada tutto bene perché voglio che vivano quanto più serenamente possibile, visto che questi due anni per loro sono già stati pesanti ma ho paura di crollare e mandare tutto all'aria. E la persona che mi sta a fianco vive nel suo mondo, pensando che siano capricci o le "mestruazioni"... Davvero vorrei capire se sono io, perché me lo chiedo spesso...

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Miglior risposta 18 DIC 2021

Salve Rachele,
L'impressione nel leggere il suo messaggio è che nella coppia si siano instaurati dei ruoli rigidi che forse erano funzionali una volta, ma per motivi che andrebbero approfonditi non lo sono più. Una terapia di coppia per analizzare come siete arrivati dove siete e rinegoziare i rispettivi ruoli sarebbe senz'altro di aiuto. Se, come dice, in questo momento le condizioni economiche non lo permettono, le consiglierei intanto di provare a ritagliarsi degli spazi per sé. Non è facile con lavoro, casa e bambini, ma se potesse trovare una o due ore durante la settimana da dedicare ad un'attività che le piace o anche semplicemente passare del tempo con persone amiche, credo aiuterebbe a combattere questo senso di solitudine e svalutazione che la opprimono. Si è descritta come una persona solare e che ama la compagnia, provi a rientrare in contatto con quella parte di sé ed a dargli spazio. Chissà che come effetto collaterale il suo compagno non la segua e possiate recuperare un po' di leggerezza. Ma anche se non succede, lo faccia prima di tutto per sé.
Spero queste brevi riflessioni le possano essere utili.
Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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22 DIC 2021

Buongiorno Rachele,
colgo nella sua lettera una domanda di crescita del suo rapporto di coppia.
Quello che lei descrive in realtà rappresenta la situazione in cui molte coppie si trovano superati i primi anni di rapporto. Come noi individualmente, anche la relazione tra uomo e donna ha bisogno di crescere, sollecitata dai cambiamenti dell'ambiente esterno (nuove condizioni economiche, una nuova casa, un nuovo lavoro, nascita di un figlio, per ex) e dai cambiamenti interiori (quello che prima per me era accettabile ora non lo è, per esempio). Se la relazione non cambia, va piano piano a spegnersi. Questa è una legge dura ma inevitabile.
Nel suo caso in particolare un importante cambiamento esterno si è verificato: non lavora più. Ha più tempo per dedicarsi ai figli, alla casa, a suo marito. Ha tempo per farsi delle domande in più, per riflettere. E da queste domande ha preso consapevolezza della sua attuale situazione di coppia, vorrebbe che le cose fossero diverse, chiede più qualità al rapporto quindi cerca di coinvolgere il compagno. È importante a questo punto come coinvolgiamo l'altro, dando input o sollecitazioni costruttive o facendolo sentire mancante e in colpa. In questo secondo caso l'altro potrebbe ritrovarsi a difendersi negando il problema o arrabbiandosi. Inoltre bisogna ricordare che possiamo invitare l'altro a considerare il problema ma non possiamo essere noi ad aprirgli gli occhi. Il lavoro dev'essere un lavoro in due, non in solitaria. Se l'altro non vuole, a quel punto ci rimane solo che lavorare su noi stessi magari leggendo l'insoddisfazione di cui parla su più livelli tra cui la sua realizzazione personale.
Un caro saluto
Luisa Marinelli

Anonimo-184648 Psicologo a Rieti

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20 DIC 2021

Buongiorno Rachele, comprendo la sua sofferenza. Sentirsi incompresi e non accolti dalla persona che abbiamo a fianco aggiunge ulteriore sofferenza a un disagio personale già importante. Nella domanda chiede più volte se è lei che chiede troppo o è lui che dà poco, in verità i bisogni che lei esprime sono legittimi e hanno valore indipendentemente se l'altro li riconosce e li accoglie. L'altro ha la sua storia, il suo vissuto e vede le cose dal suo punto di vista ma questo non significa che i suoi bisogni non siano legittimi. Le emozioni che proviamo non sono mai sbagliate, ci dicono come stiamo rispetto alla nostra vita e guidano il nostro comportamento. Ha bisogno di occuparsi della sua sofferenza prima di tutto per sé e poi per i suoi figli che, sebbene lei cerchi di nascondere le emozioni, sicuramente colgono il suo malessere. Rispetto a un aiuto di un professionista potrebbe valutare anche la possibilità di chiedere consulenza in asl, parlando col suo medico di base. Resto a disposizione anche online, saluti dott.ssa Agnese Lattanzio Psicologa Psicoterapeuta cognitivo comportamentale e terapeuta EMDR

Dott.ssa Agnese Lattanzio Psicologo a Pescara

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20 DIC 2021

Buongiorno Rachele,
dopo anni di convivenza si potrebbe arrivare ad una fase di stallo in cui non vi è più l'emozione e l'entusiasmo dei primi tempi.
Sarebbe opportuno ricostruire i ruoli e confini
Vi consiglierei di intraprendere un percorso di coppia.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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19 DIC 2021

Gentile Rachele,
è molto probabile che dopo tanti anni di convivenza il rapporto coniugale abbia perduto l'entusiasmo e le emozioni forti iniziali per effetto della routine e sia entrato in una fase di stallo per cui è necessario ridefinire i ruoli e le priorità nelle attività quotidiane di entrambi.
Tuttavia le cause di questo calo possono essere diverse e per evidenziarle è utile un percorso di psicoterapia di coppia.
Questa esigenza dovrebbe essere sentita anche da suo marito se, come lei dice, veramente la ama e se anche lui intende salvaguardare la relazione di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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18 DIC 2021

Salve Rachele, penso che i bisogni della vostra coppia si siano modificati nel tempo ed è necessario capire ora quali siano... Una terapia di coppia permetterebbe di individuarli più facilmente, però dovete essere entrambi motivati a seguire un percorso. Io quello che mi sento di dirle è di provare a sentire anche i suoi bisogni e non pensare che metterli in atto sia una cosa sbagliata, anzi!
Le auguro il meglio
Resto a disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Fabiana Marra Psicologo a Lecce

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18 DIC 2021

Salve Rachele, mi spiace per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
valutate anche l’idea di poter richiedere un consulto di coppia Al fine di identificare quei pensieri rigidi disfunzionali e negativi che possano in qualche modo mantenere la sofferenza in atto ed impedire il benessere desiderato.
resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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18 DIC 2021

Cara Rachele,

vi invito a intraprendere un percorso di coppia per approfondire quali "nodi" si possono essere formati, tanto da parere inestricabili, alla luce dei vostri reciproci contesti di appartenenza: familiare, lavorativo, amicale, sentimentale e universitario/scolastico.
A questo proposito, sono a vostra completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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