La mia vita è Vuota

Salve Francy2000,
comprendo dalle sue parole la difficoltà che sta vivendo.
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere l'apatia e la tristezza che descrive così come i pensieri automatici che, dalle sue parole, sembrano costellare la sua giornata portandola a uno stato di vuoto, immobilità e sospensione.

Rimango a sua disposizione,
Dott.ssa Elisa Rizzotti

Caro Francy2000,
all'interno del Vuoto si ci può costruire tanto e sopratutto lo può fare lei con la sua sensibilità e capacità riflessiva.
I pensieri automatici esistono e la nostra mente li genera continuamente; il loro contenuto dipende da quello a cui siamo abituati.
Quello che ho imparato con il mio approccio terapeutico è che i pensieri non sono la realtà, crediamo che siano quelli, ma non sono la realtà. Lei pensa di non saper far nulla, ma è la realtà? Pensa di non trovare la fidanzata, ma è la realtà? Pensa di non poter esser professionale, ma è la realtà?
Rimango a disposizione per qualsiasi altra informazione
Dott.ssa Vincenza Cetrangolo

Ciao Francy2000,
da quanto scrivi, sei ben conscio che è il momento di svoltare, di mettere in atto quei cambiamenti che già sembra tu abbia intuito.
E allora, che aspetti? Non rimandare ed affronta di petto il cambiamento, che vedrai ti porterà serenità e soddisfazione.
Ti consiglio di farti afiancare in questo cammino da un professionista, che possa aiutarti a valorizzare i tuoi aspetti positivi.
Se ti serve, resto a tua disposizione per un breve colloquio conoscitivo gratuito online, per capire se posso aiutarti.
Un caro saluto
Angelo

dr. Angelomaria Alessio

Gentile Francesco, il suo scritto è ricco di etichette, giudizi ed astrazioni e riflette, probabilmente, il funzionamento della sua mente. Ad esempio si definisce una persona sensibile e fragile. Ciò mi fa pensare che ci siano stati, o ci siano anche nel suo quotidiano, degli avvenimenti che fanno stare male, con diversi gradi di sofferenza. Sarebbe opportuno trovare lo spazio, meglio se in terapia, per esprimere questi avvenimenti: raccontare cosa l'ha ferita, i fatti, i significati che ha attribuito ad essi e le emozioni che sperimenta in relazione ad essi. Il suo stile di vita non è segno di inettitudine, bensì è un sistema di protezione da emozioni negative. E' la sua zona di comfort dove sente di poter evitare la sofferenza che purtroppo sta diventando una prigione esistenziale che la opprime e che la fa sentire arrabbiato verso se stesso. Attenzione però alle parole che utilizza nel descriversi, perché questi giudizi negativi diventano fonte di ulteriore disistima in un circolo vizioso che diventa difficile invertire. Anche il fatto stesso che si definisce fragile è discutibile, in quanto quella che lei chiama fragilità può semplicemente essere il riflesso della sua consapevolezza rispetto alle brutture della vita e delle relazioni. Bisogna sempre ricordare che viviamo in mondo difficile ed avere comprensione per se stessi., accettare il proprio peculiare modo di essere al fine di promuovere i cambiamenti che si desiderano.
Ancora. Sarebbe importante esplorare cosa condivide con le sue amicizie e in cosa si sente diverso, al fine di delineare una propria identità e per comprendere che si può stare bene con gli altri anche nella diversità.
Faccia uno sforzo per rompere le abitudini negative, quelle che definisce vizi. Viviamo in una società che ci offre mille modi facili per stordirci e per interrompere il contatto con noi stessi e gli altri: smartphone, social, droghe, alcol, pornografia sono solo alcuni esempi. Per iniziare potrebbe anche aiutarsi con la lettura di libri di autoaiuto su come invertire queste tendenze senza grandi stravolgimenti, ma con piccoli cambiamenti costanti. Scopra e coltivi le sue passioni, faccia dei suoi interessi un progetto. Tenga sempre presente che al di là del supporto di un/una professionista, che è comunque fondamentale, il suo impegno e la dedizione nella ricerca del cambiamento saranno determinanti.
Infine, anche se il presente è fatto di emozioni e sensazioni negative, rimanga in contatto con l'esperienza attuale, non si perda in congetture sul futuro, sull'inseguimento di ideali. Setacci e assapori al meglio le piccole gioie che il momento presente le propone. Se ci presterà attenzione ne troverà perché ce ne sono sempre. L'importante è custodirle preziosamente, anche se sembrano minimali rispetto a tutto ciò che non le piace.

Gentile Francy,
sarebbe opportuno comprendere quali sono le origini del suo malessere che somiglia molto ad uno stato distimico se non ad un vero e proprio disturbo depressivo che le comporta sostanzialmente apatia, anedonia e autosvalutazione.
Sulla base di questa considerazione si raccomanda un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale con eventuale integrazione farmacologica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Caro Francy,
hai descritto perfettamente il tuo stato d'animo e soprattutto la difficoltà che stai attraversando, il che è indicativo non solo della tua sensibilità e riflessività ma soprattutto della tua consapevolezza.
Talvolta le nostre riflessioni, le aspettative che abbiamo e le autocritiche che ci porgiamo possono innescare un circolo di pensieri che finisce per essere controproducente, perché ci spinge a rimuginare e giudicare noi stessi e gli altri.
In questo senso molto utili sono le pratiche di Mindfulness che ci aiutano a focalizzarci sul momento presente, abbandonando i pensieri riguardanti il passato o le aspettative sul futuro, e prendendo così consapevolezza e restituendoci il controllo della nostra vita.
Il mio consiglio è di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, con la guida di un professionista che ti aiuti a valorizzare i tuoi punti di forza, le tue risorse personali e gli strumenti necessari a colmare questo senso di vuoto che descrivi.
Per qualunque informazione o bisogno sono a disposizione e ricevo online.
Un caro saluto
Dott.ssa Arianna Angeleri

Salve, immagino che si senta bloccato come se qualcosa lo frenasse. Penso inoltre che non si può dipendere dal mondo esterno, cioè se accade lo stimolo sta bene e se non c'è ricade nell'apatia. Ma penso che il lavoro che dovrebbe fare è proprio quello di togliere i pesi per permettere di "avere le gambe libere per fare i passi che vuole fare".
Resto a disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra

Caro Francy,
capisco la tua insoddisfazione. Da quello che tu descrive percepisco che hai bisogno di essere aiutato a capire le radici e il contesto relativo alla situazione che vivi. Tu attribuisce "la colpa " all'ambiente ma è necessario esaminare anche il tuo ambiente interno. Penso che una psicoterapia ti aiuterà a chiarire questi moventi, stimolando e sostenendoti la tua ricerca di modo a dare una svolta nella sua vita. Seguendo il processo terapeutico sarai in grado di promuovere icambiamenti che desideri, arricchendo la tua vida con esperienze vitali e superando il senso di vuoto che porti dentro di sé.
Un saluto e una buona giornata.

Gentile utente,
non è per il senso di inettitudine o di solitudine che non riesce a fare le cose quanto piuttosto nell'incapacità a gestire le sue emozioni, tanto forti e dirompenti va ad invalidare qualsiasi iniziativa e volontà a fare le cose.
Lo stato che descrive meriterebbe una maggiore esplorazione e approfondimento in modo da guidare e orientare la sua domanda. Bisognerebbe allargarsi alla descrizione di tutte le aree della sua vita, quanto siano compromesse che percezione ha dei suoi vissuti.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli

Francy caro,
Lascia che ti esprima quanto sia sorprendente lo spessore riflessivo e introspettivo che trapela dalle tue parole. Purtroppo, come la letteratura e la filosofia insegna, talvolta un’acuta sensibilità può essere fonte di grande sofferenza e tormento.. ma se con gentilezza si familiarizza con questo tratto della personalità e lo si sublima, ecco che se ne trae il vantaggio di un talento, un valore a se che caratterizza e distingue. Mi sento di consigliarti il dialogo con un terapeuta, sensibile ed empatico, che possa offrirti lo spazio di una relazione autentica che ti permetta quel processo creativo di autorealizzazione funzionale a impoverire i pensieri automatici e il rimuginare angoscioso. In essa potrai trovare i germogli di una crescita personale e di un orizzonte di senso per il tuo futuro.
Io resto quí, a te disponibile anche online.
Ti abbraccio caro.

Dott.ssa Guercioni Clarissa.

Salve, leggendo la sua storia vi viene in mente il fatto che il vuoto di cui parla spesso, ha sempre una causa ben precisa. Sarebbe interessante capire da quanto tempo lo sente e cosa potrebbe essere accaduto o cosa vi sia alla base. Sono certa che la capendone le cause, potrebbe iniziare a riempirlo con le cose che davvero lei vorrebbe fare. È in un periodo post adolescenziale, periodo in cui si sperimenta si capisce chi siamo o cosa vogliamo fare. Ma. A volte questa scoperta, per vari motivi non avviene.
Le ccomsiglio di iniziare un percorso di sostegno psicologici così da capire le radici del suo disagio e provare a risolverli.
In bocca al lupo.

Buongiorno Francy,

evidentemente la condizione che descrive non è semplice. Per trarre un po’ di benessere e serenità dalla vita, è necessario che alcuni aspetti di questa, i suoi “compiti vitali” (amore, amicizia e lavoro) siano in equilibrio. Chiaramente il raggiungimento di quest’equilibrio non è né semplice né scontato. Nel suo caso sembra che l’introversione, l’accesa timidezza, le impediscano di fare quel passo in avanti; quel tentativo che le consenta di essere più sereno e soddisfatto. In più manca la motivazione, il motore di tutto, che la conduce a quel sentimento di vuoto di cui parla. Ma questa situazione non è irrimediabile: tutt’altro. Si tratta di scovare il suo desiderio; la sua passione, la sua motivazione. Di trovare quella ragione sua e solo sua, che le consenta di vedere il mattino non semplicemente come un giorno in più ma come una possibilità inedita. Si tratta di ribaltare la sua timidezza. Di utilizzare, sfruttare la sua introversione per capire qual è il suo desiderio. Non deve essere necessariamente diverso, Francy. La cosa importante è capire come utilizzare al meglio i suoi tratti caratteriali. Per fare questo, però, è necessaria una disposizione d’animo particolare: quella che chiamiamo, curiosità.

Le auguro il meglio.
Dott. Simone Evangelista

Salve Francy, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Gentile Francy, come lei stesso riconosce ha consapevolezza di molti suoi pensieri automatici che la condizionano nella vita di tutti giorni rendendola probabilmente ancora più timida e chiusa in se stessa. Il rimuginare sul futuro non le permette di vivere il presente perché la mette in condizione di porsi una serie di domande senza però trovare concrete soluzioni. Le suggerisco un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale può aiutarla a far chiarezza sulla struttura di questi pensieri traendone beneficio.
Si percepisce la sua voglia di un cambiamento, è giovane ha tutti gli strumenti necessari per migliorare la sua vita.

Un caro saluto
Dott.ssa Concetta Bellomo