“La mente vuota”

Salve
Tradurre in scrittura il proprio pensiero è molto utile e introspettivo ..
Occorre tuttavia allenarsi a comunicare con gli altri non sempre e solo per iscritto. Come ben sa a volte è necessario parlare ... quindi metta un atto la sua dote di scrivere e la traduca anche in parola... potrebbe scoprire cose interessanti e piacevoli di lei
A disposizione
Dott Gabriele Campanella

Buonasera Emily,
mi viene da domandarti come ti senti quando devi entrare in relazione con qualcun altro. Sicuramente parlare dal vivo implica mettersi in gioco in maniera diversa, con il tono della voce, con la posizione del corpo e anche con il contatto visivo, che può provocare più o meno disagio. Tu come ti senti in questi casi? Comunicare in forma scritta, se ci pensi, è molto più sicuro e ti svincola da tutte le cose che ti ho scritto sopra, permettendoti così con facilità di essere te stessa. Cosa pensi che ti stia bloccando nel mostrarti come sei difronte gli altri?
Un caro saluto

Salve Emily, ho letto la sua richiesta e mi sento di ipotizzare un'insicurezza di base che trova appiglio nel timore del giudizio. Bisognerebbe approfondire come si è sviluppata questa insicurezza e di conseguenza studiare le strategie migliori per farle avere fiducia nelle sue risorse interiori. Provi ad iniziare un percorso psicoterapeutico breve per avere le idee più chiare. Cordialmente. Dr.Davide Cinotti

Penso a quanto possa essere piena una mente che sembra vuota... capita che il sovraccarico può dare una sensazione di blocco.

Buonasera,
se nello scrivere riesce ad essere diversa sicuramente lei ha ottime risorse e questo è un bel punto di forza. Sarebbe importante indagare da dove deriva questa timidezza, questo freno che la porta ad avere una "mente vuota" quando si trova faccia a faccia con gli altri, così da riuscire poi a portare fuori dal testo scritto e nella "vita reale" tutte le due qualità. Quando ha sentito in passato che starsene in silenzio era la strategia migliore? Da cosa si proteggeva?
Un caro saluto,
dott.ssa Rebecca Rastrelli

Buongiorno,
Mi verrebbe da chiederle cosa differenzia, per lei, la comunicazione scritta da quella a voce: ha paura di dire qualcosa di sbagliato? Si sente osservata o giudicata? O altri motivi..
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a migliorare la sua autostima nonché le sue capacità comunicative così da poter essere più spontanea e godersi le interazioni sociali.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata!

Comprendo come questa situazione possa risultare frustrante, specialmente quando ci si sente più a proprio agio esprimendosi per iscritto piuttosto che a voce. La differenza tra scrivere e parlare può essere notevole: scrivere offre il tempo di riflettere e organizzare i pensieri, mentre parlare richiede una certa immediatezza che può sembrare scoraggiante se si tende a riflettere a lungo prima di esprimersi.

È interessante che si identifichi come una persona estroversa eppure trovi difficoltà nel dialogo diretto. Questo potrebbe essere legato a diversi fattori, come la pressione di dover rispondere immediatamente o l'ansia di non essere all'altezza delle aspettative in conversazioni dal vivo. A volte, queste situazioni possono creare un blocco mentale che rende difficile trovare le parole giuste al momento giusto.

Potrebbe esplorare alcuni modi per migliorare la fluidità e la sicurezza nelle conversazioni verbali, cercando di trasferire quella stessa spontaneità e quell'eloquenza che ha nello scrivere anche nel parlare. Potrebbe iniziare con piccoli passi, come preparare alcuni argomenti di conversazione in anticipo o esercitarsi con conversazioni brevi e meno impegnative, aumentando gradualmente la complessità delle interazioni. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi meno sotto pressione durante le conversazioni a voce.

Buongiorno Emily, sono la Dottoressa Ilaria De Mola, psicologa clinica con approccio cognitivo comportamentale. La ringrazio, innanzitutto, per essersi rivolta a GuidaPsicologi per esporre il suo problema. Mi sento di dirle, inoltre, che l’approccio cognitivo comportamentale fornisce degli strumenti validi ed efficaci per comprendere e trattare le sue difficoltà, attraverso dei protocolli evidence based, utili ad aumentare il suo benessere a 360 gradi. La invito, perciò, a contattarmi per fissare un appuntamento, approfondire le sue difficoltà e lavorare insieme per affrontarle. Le auguro una buona giornata.

Salve! Chiacchierare del più e del meno può essere un' "abilità sociale" più complessa di ciò che sembra, talvolta correlata anche a fattori caratteriali e di personalità. Non esiste un' unico modo per sviluppare modalità più funzionali, ma un buon punto di partenza potrebbe essere quello di comprendere che la mente non è "vuota" ma è impegnata a farsi mille domande o ad imporsi di trovare qualcosa di valido da dire. E invece, nel campo delle relazioni sociali e importante saper "mollare la presa" e lasciarsi andare. Accettando che a volte effettivamente non abbiamo nulla da dire perché non percepiamo affinità con quella persona, oppure che per aprirci abbiamo bisogno di un po' più di tempo rispetto a qualcun altro senza sentirci inadeguati o goffi. Spero che tali riflessioni le siano d'aiuto!

Buongiorno,
da quanto tempo Le succede questo? Le capita con tutti o solo con alcune persone e in quali circostanze? Non tutti utilizzano la voce come canale preferenziale per esprimere i propri pensieri ed emozioni, ma sarebbe opportuno approfondire meglio cosa La blocca, dato che, come scrive, questo le sta causando disagio nella vita sociale e lavorativa.
Una consulenza psicologica potrebbe essere d'aiuto per approfondire meglio la situazione e dare un senso a questo comportamento.
Resto a disposizione

Dott.ssa Emanuela Massaro

Buongiorno Potrebbe esserci, un problema del giudizio, da parte degli altri.
Provi a leggere i quotidiani, per avere degli spunti.
E si rivolga ad uno psicoterapeuta, per superare tale problematica.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Roma

Ciao Emily,
sarebbe interessante scoprire con l' aiuto di un professionista il significato delle difficoltà che riporti al fine di trovare delle strategie per te utili e di vivere una vita sociale e lavorativa più serena.
Ti inviterei anche a riflettere sul contenuto di ciò che 'ti viene da scrivere' che, a mio avviso, non andrebbe sottovalutato perché potrebbe raccontare molto di te.
Cordiali saluti, dottoressa Arianna Romagnano.

Salve Emily, quella che espone e' una difficoltà molto comune e comprensibile. Spesso nelle relazioni si e'più attenti a come apparire piuttosto che ad essere quello che si e'. Ma la vera difficoltà e'capire proprio chi si e' davvero nel profondo: se non lo abbiamo chiaro noi per primi, sarà difficile esternarlo con serenità all'esterno, e allora la vergogna prenderà il sopravvento facendoci spesso chiudere nel nostro silenzio. Spero di esserle stata un po' d'aiuto.
Dott.ssa Ilaria Cutugnino

Cara Emily,
trovo molto interessante questa immagine che ci propone: "come se avessi la mente vuota" e ne comprendo il disagio che le può causare a livello sociale e lavorativo.
Mi domando anche perchè parla di "vita reale" distinguendola dalle relazioni che intrattiene per iscritto e cosa la porta a definirsi una persona molto estrovera. Forse è proprio da qui che sarebbe il caso di ripartire, riconoscendosi.
Il fatto che lei si definisca le fa perdere in automatico una serie di sfumature che lei sicuramente ha, sfaccettature di una personalità che è certamente tridimensionale e tra le quali possiamo trovare la soluzione a questa difficoltà.

Se è interessata a provare a capire insieme cosa fare non esiti a contattarmi per un primo colloquio conoscitivo gratuito.

Le relazioni sono uno dei principali spazi di benessere di noi essere umani, non devono essere gabbie in cui sentirsi forzati o svuotati. Un percorso psicologico consiste nello stabilire insieme una relazione funzionale, che possa fungere da guida e da "prova" che si può stare faccia a faccia con un altro, sentendosi profondamente se stessi.

La saluto cordialmente

Dott.ssa Claudia Nunnari

Gentile Emily,
Se il suo desiderio è quello di incrementare le sue abilità sociali nella comunicazione, uno skills training farebbe al caso suo. Una terapia cognitivo-comportamentale può aiutarla a riconoscere i suoi pensieri legati all'atto della socializzazione e a modificarli e migliorando di conseguenza il suo stato ansioso che le sta peggiorando la qualità di vita.
Resto a disposizione.

Cordialmente
Dott.ssa Gloria Giacomin

Cara Emily,
il fatto che preferisce scrivere piuttosto che parlare con gli altri potrebbe dipendere dal fatto di non sentirsi a suo agio nelle relazioni? Le capita di sentirsi giudicata dagli altri?
Sarebbe opportuno approfondire la questione per comprendere meglio cosa la fa blocca.
Resto a disposizione per un primo colloquio conoscitivo online gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita